La rinoplastica è l’intervento chirurgico con cui si ottiene una correzione della forma e delle dimensioni del naso, rimodellando anche le strutture ossee e cartilaginee che costituiscono il naso, correggendo ad esempio difetti congeniti o conseguenti a traumi o ad interventi chirurgici, ricorda il Dott. Gianluca Campiglio.
Si tratta di uno degli interventi estetici più richiesti in tutto il mondo. Infatti se guardiamo i dati raccolti dall’ISAPS nel 2020 possiamo vedere che in un solo anno sono stati eseguiti più di 852 mila interventi, di cui 22.452 soltanto in Italia. Quest'intervento è studiato per rimodellare il naso, migliorando il suo aspetto estetico sia frontalmente che di profilo. Quando l'obiettivo dell’intervento chirurgico è quello di migliorare la funzionalità respiratoria si parla, invece, di settoplastica. Il termine rinosettoplastica indica, quindi, l’operazione che combina sia la finalità estetica che quella funzionale.L’intervento consente di rendere più armonioso il profilo e la morfologia del naso, e quindi anche del viso in generale, soprattutto se abbinata a mentoplastica o otoplastica (in questo caso si parlerà di profiloplastica). Il naso, infatti, è il centro del volto ed è la struttura che più di altre ne pregiudica il profilo - sottolinea il Dott. Manuel de Giovanni, specialista in rinoplastica e chirurgo plastico presso le cliniche SCEB - lo studio delle proporzioni del volto è, quindi, il primo passo per intraprendere un percorso di rinoplastica.
Le motivazioni che possono spingere una persona a sottoporsi a questo intervento possono essere diverse e includono:
Consiste nel rimodellamento o nella riduzione della cartilagine o dello scheletro osseo e il risultato può variare da paziente a paziente in base alle caratteristiche sia delle ossa sottostanti che della cute esterna.
Per poter ottenere un risultato proporzionato ed armonioso - avvertono gli esperti SICPRE - è importante considerare il viso nella sua globalità, e non considerare il naso come un elemento singolo, per cui si sconsiglia al paziente di voler riprodurre un modello ideale di “naso perfetto” che non tenga conto del resto del volto.
Il costo della rinoplastica varia a seconda di: tecnica chirurgica applicata come aperta o chiusa; chirurgo che la esegue; soggettività del singolo caso. Mediamente il costo di una rinoplastica in Italia è di circa 6.000 euro. Nella nostra pagina dei prezzi della rinoplastica potrai trovare il costo che più si avvina alle tue possibilità, così da poter realizzare tutti i tuoi sogni.
Questo intervento è indicata per quei pazienti che desiderano correggere le deformità congenite oppure acquisite a causa di traumi. Come qualsiasi altra operazione chirurgica, anche la rinoplastica deve essere eseguita su pazienti che godono di una buona salute fisica, perciò nel corso della prima visita il chirurgo potrebbe prescrivere al paziente di svolgere alcuni accertamenti per verificare eventuali fattori di rischio.
Non ci sono specifici limiti di età da rispettare, ma come sottolinea anche il Prof. Mario Dini, è importante attendere il completo sviluppo dei tessuti cartilaginei e delle ossa prima di intervenire. Se questo sviluppo è giunto al suo termine, sarà quindi possibile operare il naso anche a partire dai 16 anni (previo consenso dei genitori), ma come regola generale è preferibile aspettare almeno i 18 anni.
Il candidato ideale è una persona che non è soddisfatta della forma del proprio naso, diventando addirittura causa di forte imbarazzo e disagio. È importante però che il paziente abbia delle aspettative realistiche rispetto al risultato, ricorda il Dott. Fabio Meneghini.
Il primo passo da compiere quando si desidera intervenire sul proprio naso con una rinoplastica è quello di scegliere il medico più adatto al proprio caso.
In Italia i medici chirurghi che possono eseguire l’intervento, così come quello di rinosettoplastica, sono i Chirurghi Plastici oppure gli specialisti in Otorinolaringoiatria, preferibilmente iscritti ad almeno una delle società scientifiche o associazioni professionali del settore (SIR, AICPE, SICPRE, ISAPS etc).
Prima di tutto è fondamentale accertarsi sul ramo di specializzazione del chirurgo scelto, verificando il suo percorso di studi tramite una ricerca facilmente effettuabile sul portale web dell’Ordine dei Medici e Chirurghi.
Il secondo passo sarà quindi recarsi a una prima visita con più di uno specialista, in modo da trovare il professionista che vi ispira maggiore fiducia e che sentirete che farà di più al vostro caso. In questa fase è consigliabile chiedere al chirurgo di visualizzare alcune foto dei risultati ottenuti nei precedenti interventi o di parlare con qualcuno dei suoi pazienti.
La prima visita con il chirurgo è la più importante, perché dà la possibilità al paziente di esprimere tutti i suoi dubbi, timori e aspettative rispetto al procedimento dell'operazione e ai risultati ottenibili. Durante la prima visita, spiega il Dott. Meneghini, vengono innanzitutto stabiliti gli obiettivi del paziente (estetici e/o funzionali) e si valuterà il suo stato di salute generale, inclusa la funzionalità respiratoria, eventuali patologie, familiarità e storia clinica. Successivamente, il medico esaminerà la struttura interna del naso, la forma e le dimensioni, anche in relazione al resto del viso.
È indispensabile analizzare nella sua completezza la struttura e i diversi punti di equilibrio dell'intero volto, aggiunge in proposito il Dott. Manuel De Giovanni della clinica SCEB, così da ottenere un risultato armonico, naturale e per niente "falso". Prendendo in considerazione una serie di linee immaginarie che suddividono il volto in varie sezioni - prosegue lo specialista - possiamo studiare quale dovrà essere la sporgenza ideale della punta del naso e la profondità dell'angolo naso-frontale. In accordo con i desideri e le aspettative del paziente, il chirurgo andrà a creare una simulazione del risultato dell'operazione, andando così a organizzare di conseguenza l'intervento di rinoplastica nel modo più idoneo.
Uno strumento che può essere utilizzato per poter avere una prima idea di come risulterà l’effetto finale dell'operazione è quello, appunto, della simulazione tramite un'immagine elaborata dallo specialista con l’ausilio di un computer, come spiega anche il Dott. Marco Giannini, il quale sottolinea l’importanza del fatto che questa simulazione debba essere realizzata dal medico considerando i limiti della chirurgia e delle condizioni di partenza del paziente.
Una volta stabiliti gli obiettivi e i fattori di rischio, il medico spiegherà al candidato tutti i dettagli riguardanti la procedura chirurgica: tecniche e modalità di intervento, anestesia, preparazione preliminare all'operazione, post operatorio, eventuali complicanze e infine i costi.
L'operazione deve essere eseguita in una sala operatoria attrezzata, all'interno di una clinica accreditata. L’operazione si svolge in anestesia generale oppure in anestesia locale con sedazione, perciò il paziente non percepirà nessun dolore durante l’intervento. La scelta dell’anestesia dipenderà dalla caratteristiche del paziente, seguendo le indicazioni ritenute più sicure e opportune dal chirurgo operante.
A seconda delle preferenze di medico e paziente e della tecnica impiegata, questo intervento potrà essere eseguito o in regime ambulatoriale (dimissione poco dopo l’operazione), oppure con un periodo di degenza e osservazione di una notte.
La durata dell'operazione può variare molto a seconda dei casi, e può durare da 1 fino a 3 ore. Le tecniche che possono essere adottate dal chirurgo sono principalmente due:
Le incisioni, chiarisce il Dott. Ferdinando Rossano, possono essere eseguite totalmente linternero del naso (tecnica closed) oppure sia all'interno che all'esterno del naso (tecnica open). Se invece l’intervento ha il solo obiettivo di ridurre le narici le incisioni saranno all'esterno.
Vediamo ora nel dettaglio in cosa si differenziano gli interventi di rinoplastica estetica e di settoplastica funzionale:
Nota: in alcuni casi e in alcune regioni d’Italia è possibile eseguire la settoplastica funzionale in regime di SSN. Questo però non vale per quella estetica.
Le tecniche chirurgiche per eseguire l'intervento sono principalmente due (tecnica closed o tecnica open), ma esistono anche altri metodi per intervenire sulla forma del naso che possono fare a meno del bisturi, come per esempio i fili in PDO o il Rinofiller con acido ialuronico.
Vediamo adesso le principali tecniche chirurgiche:
Per i casi meno complicati e per chi avesse solo dei lievi difetti, come una piccola gobba per esempio, è possibile ricorrere a delle alternative non chirurgiche alla classica operazione con bisturi e martello. Gli strumenti utilizzati in questi casi possono includere filler o fili riassorbibili, mentre il laser può essere impiegato esclusivamente per ridurre i turbinati, ma non per effettuare una vera e propria rinoplastica.
La rinoplastica è un intervento che genera spesso preoccupazione nei pazienti. Gli esperti della SICPRE consigliano di seguire alcuni passi per prepararsi al meglio a questa delicata operazione di chirurgia estetica:
Un ultimo consiglio - come avvisa anche il Dott. Paccoi - è quello di farsi assistere da un familiare durante i primi due giorni, anche se la propria autonomia non viene compromessa dall’operazione. In questo modo, qualora doveste avere bisogno di aiuto o supporto, potrete contare sull’aiuto di una persona di fiducia.
Una volta terminato l’intervento di rinoplastica o di rinosettoplastica il paziente verrà ricoverato, in genere, per una notte.
Subito dopo l’operazione vengono applicati al paziente un tutore termoplastico (rimosso dopo 5 giorni) dei cerotti esterni e, in certi casi, anche dei tamponi nasali (rimossi dopo 1 o 2 giorni), precisa il Dott. Gianluca Campiglio.
Durante la prima settimana si gonfieranno gli occhi e saranno presenti anche delle ecchimosi nella zona periorbitaria e il paziente potrebbe avvertire dolore e fastidio nella zona operata. Il gonfiore al naso durerà per diversi mesi, ma già al momento della rimozione del tutore sarà possibile intravedere la nuova forma, precisa il Dott. Campiglio, il quale consiglia ai suoi pazienti di massaggiare leggermente il naso la mattina (quando il gonfiore è più evidente) e di eseguire dei lavaggi con soluzione fisiologica.
Generalmente, è possibile ritornare a lavoro dopo 7 giorni dall'operazione, mentre l’attività fisica e sportiva dovrà essere interrotta per almeno 2-3 settimane, evitando però ogni situazione che possa recare danni o traumi al naso finché il chirurgo lo riterrà più opportuno (di solito almeno un paio di mesi). Inoltre, è molto importante proteggere il naso dall’esposizione solare con una crema SPF +50 durante i primi 2 mesi.
Il prospetto informativo della SICPRE offre alcune indicazioni sul comportamento da seguire dopo l'operazione per non compromettere il risultato e favorire la guarigione:
Il risultato finale di una rinoplastica estetica permette un miglioramento sia della forma del naso che del volto, e come rassicura anche il Dott. D’Ambrosio, la fisionomia del viso non verrà cambiata in modo radicale ma solo migliorata, sempre che ci si affidi a un medico accreditato e competente. I risultati definitivi saranno apprezzabili dopo almeno 6 mesi, quando l’edema e il gonfiore si saranno completamente riassorbiti.
I risultati ottenuti sono permanenti e definitivi, anche se nel corso degli anni potrebbero subire alcuni cambiamenti dovuti al processo di invecchiamento come potrebbe avvenire anche per qualsiasi altra parte del corpo, spiega il Dott. Campiglio, il quale aggiunge che per ottenere un buon risultato le linee del naso devono risultare armoniose, le narici simmetriche e l’angolo tra le labbra e il naso ben definito.
Un elemento da tenere in conto è il tipo di pelle del naso, infatti la cute grassa e spessa mantiene maggiormente la memoria della forma del naso e non si adegua completamente alla nuova struttura cartilaginea ottenuta tramite l’intervento chirurgico, avverte il Dott. Campiglio.
Per quanto riguarda le eventuali cicatrici, queste sono localizzate all’interno del naso tranne nel caso della riduzione delle narici, precisa il Dott. Campiglio. Se il paziente verrà operato con la tecnica aperta potrà notare una piccola cicatrice in corrispondenza della parte più stretta della columella che potrà essere dritta, a scalino oppure a forma di V.
Un articolo consultabile nella pagina della Cambridge University Press mostra i risultati illustrati in uno studio condotto su una serie di 500 interventi di questo tipo, dei quali 380 primari e 120 secondari. Questo studio è utile non solo per avere un’idea dell’incidenza di alcuni possibili effetti collaterali, ma anche per vedere che oltre il 95% dei pazienti analizzati ha dichiarato di essere soddisfatto rispetto ai risultati dell’operazione.
La rinoplastica secondaria
Un reintervento è previsto spesso nella casistica della chirurgia estetica del naso. Infatti, come afferma anche il Dott. Curatoli, il 7-8% delle rinoplastiche primarie richiedono un ritocco per migliorare il risultato della prima operazione attraverso alcune correzioni. Questo secondo intervento è particolarmente indicato per i pazienti che hanno eseguito una rinoplastica parziale o una rinoplastica incompleta.
Qualora la rinoplastica secondaria servisse per correggere l’insellamento del naso, un’irregolarità della punta o delle narici oppure una deviazione della punta o della piramide si parla allora di chirurgia plastica riparativa, precisa il Dott. Curatoli.
La rinoplastica secondaria viene programmata dopo almeno 8-10 mesi dalla prima operazione, si esegue in anestesia locale o generale e prevede tempi di guarigione e ripresa post operatoria simili al primo intervento se non più brevi, a seconda dei casi. I rischi tuttavia, avverte il Dott. Curatoli, possono essere maggiori in caso di innesti di cartilagine che potrebbero andare incontro a un riassorbimento minimo e con una conseguente modifica dell’aspetto del naso. Pertanto, l’indicazione di una rinoplastica secondaria e la sua programmazione devono essere prescritte e pianificate da uno specialista.
Gli esperti ISAPS e SICPRE offrono uno schema generale dei possibili effetti collaterali dovuti a questo intervento, e includono:
I rischi e le possibili complicanze dovute all’operazione chirurgica possono includere:
ISAPS, Global Statistics, 17 Gen. 2023
SICPRE, Rinoplastica, 12 Mar. 2020
Dini M., Rinoplastica - Rimodellamento del naso, 12 Mar. 2020
Grassi C., Rinoplastica Oggi, 12 Mar. 2020
Leva L., Rinoplastica non chirurgica, 12 Mar. 2020
Hossam M. T. Foda, External rhinoplasty: a critical analysis of 500 cases, 12 Mar. 2020
SCEB, Rinoplastica e interventi di chirurgia al naso, 26 Feb. 2021