E se il punto G diventa più grande?
Alcuni dicono che non esiste, altri dicono che esiste… il "punto" è: non esiste o non si trova? È davvero possibile che la Medicina Estetica possa arrivare anche a raggiungere il Punto G?
Questo piccolo (spesso introvabile!) punto del corpo femminile genera da sempre controversie riguardo la sua esistenza. Ciononostante sembrerebbe che una nuova tecnica di Medicina Estetica sia riuscita ad arrivare fino al Punto G, con lo scopo di stimolarlo e accrescere il piacere sessuale.
Anche se la sessualitá femminile non puó, né deve restare circoscritta ad un unico punto del nostro corpo, l'attuale Medicina Estetica ha scoperto trattamenti innovativi (ma anche controversi) che pare potrebbero migliorare e ottimizzare la vita sessuale di una donna.
Che cos’è il Punto G?
Cominciamo dalle origini. La scoperta del Punto G si attribuisce al medico tedesco Ernst Gräfenberg (1881-1957) che realizzó le sue prime ricerche su questo tema durante gli anni ‘40, un’epoca in cui la sessualitá femminile era considerata un tabú. Il nome Punto G deriva appunto dall’iniziale del suo cognome, Gräfenberg.
Secondo i suoi studi il Punto G si trova a metá strada tra la parte posteriore dell'osso pubico ed il clitoride, nella zona anteriore della vagina. Si tratta di un'area erogena, quindi particolarmente sensibile, che se ben stimolata può portare a intensi eccitamenti orgasmici, dando luogo alla secrezione di una sostanza semiliquida chiara, ovvero all' eiaculazione della donna.
Come si stimola il Punto G con la Medicina Estetica?
Durante gli ultimi anni i professionisti della Medicina Estetica sono riusciti a sviluppare una tecnica che sembrerebbe riuscire ad amplificare il piacere sessuale femminile, derivante proprio dalla stimolazione del Punto G. Si tratta del cosiddetto G-Spot Amplification, un metodo veloce, indolore ed efficace che serve per aumentare il volume del Punto G, e quindi di conseguenza la sua sensibilitá. Questa amplificazione avviene mediante l'iniezione di un filler riempitivo riassorbibile, elaborato o a base di acido ialuronico o a base di collagene.
Questo tipo di applicazione cominció ad essere effettuata dall'altra parte dell'Atlantico, quando alcuni medici e studiosi americani osservarono la possibilitá di ingrandire il punto G. Tuttavia è stato il Dott. David Matlock, conosciuto come il "Picasso della Vagina", il primo a iniettare una sostanza in questa zona, ideando cosí il G-Spot Amplification, o “G-Shot”. Il prodotto scelto in un primo momento fu il collagene. Piú tardi questa tecnica arrivó in Francia dove chirurghi con esperienza nel settore lo sostituirono con l'acido ialuronico, considerando che fosse una sostanza piú adeguata.
Come funziona il trattamento per il Punto G?
Il trattamento di amplificazione del Punto G o G-Spot si può fare in ambulatorio, senza ricovero e avviene con una semplice anestesia locale (che può essere omessa a seconda dei casi). La procedura dura pochi minuti, mezz'ora in tutto se consideriamo anche la fase preparatoria.
Si possono utilizzare sia il collagene che l’acido ialuronico, entrambe sostanze naturali, prive di ormoni e riassorbibili. Inoltre, questi prodotti non presentano un rischio di allergia, in quanto biocompatibili. Il fatto che siano riassorbibili fa capire subito che si tratta di un trattamento che offre un risultato transitorio, che ha una durata di circa 4-6 mesi. In ogni caso, anche se gli effetti sono temporanei, è possibile ripetere l’iniezione.
Dopo il trattamento
L’iniezione di acido ialuronico o collagene in corrispondenza del Punto G serve per aumentare il volume del tessuto in cui si trova situata la zona erogena, in modo che il Punto G risulti più esposto ed accessibile, così che il piacere sessuale risulti amplificato, sia durante la stimolazione manuale che con la penetrazione.
Una volta effettuata l'iniezione, è possibile che compaiano dei disturbi se si deve fare pipí, che peró scompaiono dopo poche ore. Il trattamento non influisce sul ciclo mestruale e non impedisce di continuare ad utilizzare assorbenti interni se necessario.
Questa procedura, tuttavia, non deve essere vista come una sorta di formula magica, che offre una soluzione miracolosa per le donne che non riescono a raggiungere l’orgasmo o che vivono con difficoltà i rapporti sessuali. Le cause,infatti, possono essere riconducibili a qualsiasi motivo, fisiologico o psicologico, che può essere difficile da superare senza un supporto professionale adeguato. D'altronde bisogna anche considerare la la stimolazione del Punto G è strettamente e soprattutto collegata a fattori fisiologici individuali e a fattori meccanici.
Consensi e controversie
È importante, infine, sottolineare che l’aumento del Punto G è considerato come un trattamento piuttosto controverso. Infatti, non tutti i medici sono a favore del ricorso a questa tecnica, perché la sua applicazione avviene comunque in una zona molto delicata del corpo femminile, piena di terminazioni nervose.
In più si deve evidenziare che molti specialisti non sono neanche concordi sul fatto che il Punto G possa veramente esistere. Alcuni studi l’hanno descritto come un preciso punto dell’organo genitale, dove è presente un ispessimento del tessuto come una sorta di piccola prostrata femminile. Molti altri specialisti, d’altra parte, affermano che la ricerca e gli studi scientifici seri su questo argomento siano ancora molto limitati, e che quindi ad oggi la pratica di questo trattamento non risulta avallata da sufficienti indagini che evidenzino i possibili effetti collaterali a lungo termine dell'iniezione di sostanze che si suppone possano aumentare il piacere sessuale.
Ancora una volta è quindi fondamentale rimarcare l’importanza del diffidare da dilettanti o medici non certificati e prestare sempre una grande attenzione a chi ci affidiamo, valutando con cautela tutti i possibili pro e contro di ogni trattamento.
Si può considerare questo nuovo trattamento come un aiuto efficace per migliorare la vita sessuale di una donna rendendola piú intensa e piacevole? Voi cosa ne pensate? Scrivetelo qui sotto nei commenti 😉