Come risolvere le complicazioni post addominoplastica?

Come risolvere le complicazioni post addominoplastica?
Ilaria Lorio
Dopo gli studi in Giornalismo Digitale mi sono specializzata nella redazione di articoli su salute e medicina, dal 2014 scrivo su moda, bellezza e chirurgia plastica.
Creazione: 3 set 2015 · Aggiornamento: 14 ott 2019
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Come ogni intervento i risultati hanno dei risvolti psicologici sul paziente che deve imparare a convivere con un nuovo corpo e con tutte le conseguenze post-operatorie e dal comportamento di ogni persona dipendono i risultati nel lungo periodo e il miglioramento della qualità della vita. Tuttavia in alcuni casi potrebbero verificarsi alcune complicazioni…

L'intervento di addominoplastica

Uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti è l’addominoplastica. Consiste nell’eliminare l’eccesso di cute e di adipe dall’addome, rendendolo tonico. I motivi più frequenti per cui ci si sottopone a questo tipo di operazione sono gravidanza, invecchiamento o un'importante perdita di peso. L’addominoplastica non serve, quindi, a curare una malattia ma a modificare l’aspetto del proprio corpo. In questi casi spesso i pazienti ricorrono all’addominoplastica perché dà un miglioramento immediato, offrendo un nuovo equilibrio psico-fisico. Tuttavia la soddisfazione del paziente in seguito all'operazione dipende anche dagli obiettivi prefissati e dalla previsione di quelli che saranno i risultati reali. 

Per questo è molto importante la comunicazione fra paziente e chirurgo, il quale deve spiegare tutti i dettagli relativi all'intervento. Anche se si tratta di chirurgia estetica, si tratta comunque di un intervento che presuppone che il paziente sia in grado di sopportare il processo di guarigione e per questo deve trovarsi in una situazione psicologica ottimale.

addominoplastica pancia piatta

L'intervento consiste nell’effettuare due incisioni sull’addome. La prima, a forma di "U" va da fianco a fianco al di sopra del pube, mentre la seconda sarà attorno all’ombelico. Sollevata la pelle, il chirurgo rimette i muscoli addominali in tensione e poi esporta cute e grasso in eccesso. L'ultimo passaggio è quello di tendere nuovamente la pelle dell'addome.

L'operazione dura 1-2 ore a cui seguono circa 2 giorni di ricovero. Nelle successive 48 ore, infatti, è necessario rimanere a riposo con le gambe flesse e l'addome sollevato e per tre settimane il paziente dovrà indossare una fasciatura. Dopo i primi 10 giorni si potrà riprendere a lavorare nel caso non si tratti di un'attività troppo faticosa. Dopo circa un mese è possibile riprendere in maniera graduale l'attività sportiva.

Come la maggior parte degli interventi anche l'addominoplastica lascia cicatrici permanenti. In questo caso, se l'operazione è perfettamente riuscita, non lascia segni in rilievo o infossati, ma una cicatrice che può essere facilmente nascosta sotto la biancheria intima.

Le complicazioni più frequenti dell’addominoplastica

Al giorno d'oggi un medico preparato può eseguire una addominoplastica con relativa semplicità. Certo è che il paziente deve effettuare delle visite previe all'intervento per poter valutare i possibili rischi. Nonostante vengano fatti esami preventivi è comunque possibile che qualche piccolo inconveniente possa nascere durante o dopo l'intervento. Questi vanno affrontati in modo da evitare danni maggiori col passare del tempo. Ecco qualche esempio di complicazione post chirurgica:

  • Ematomi. Compaiono quando si accumula del sangue sottopelle a causa di una coagulazione carente dei vasi sanguigni. Gli ematomi possono essere visibili frequentemente 48 ore dopo la realizzazione dell'addominoplastica e, nella maggior parte dei casi, basterà drenarli con un ago di uno spessore specifico e poi bendare il tutto. Per far in modo che scompaiano del tutto è imprescindibile il riposo assoluto. Nei casi più gravi, invece, è possibile che ci sia bisogno di un nuovo intervento per eliminare i coaguli che si sono formati.
  • Infezioni. Non sono molto frequenti e quasi mai gravi. Si possono trattare con antibiotici e drenaggi oppure con una cura specifica della zona in cui compaiono. Nei casi più complessi - che solitamente sono associati a interventi estetici combinati - è possibile che sia necessario un drenaggio di pus o un nuovo intervento.
  • Sieromi. Si tratta di una delle complicazioni più frequenti nei pazienti ai quali viene sottratta una grande quantità di grasso dall'addome. Consiste nell'accumulo sotto pelle del liquido sieroso (non sangue) e si manifesta con l'addome dilatato. Proprio come nel caso degli ematomi, bisogna trattarlo con punture o drenaggi, anche se la miglior forma per evitare che ciò accada è l'utilizzo di fasce di compressione, proprio come raccomandano i professionisti.
  • Necrosi. Non è una conseguenza frequente però sí che è una delle più preoccupanti e con conseguenze estetiche più visibili. È causata da una perdita di vitalità della pelle a causa di una cattiva circolazione o infezione, e la zone colpita può apparire gonfia, arrossata, pallida o addirittura con delle bolle. Se la necrosi è limitata quello si fa è ritirare il tessuto danneggiato e si fanno delle cure giornalieri abbastanza potenti. Nei casi più gravi la necrosi potrebbe estendersi alle zone limitrofe. In quel caso ci sarebbe bisogno di un intervento più aggressivo e successivamente di una nuova visita estetica.
  • Cicatrici anormali. Cicatrici che si allargano, eccesso di pelle che può comparire agli estremi della ferita o cicatrici patologiche sono alcune delle complicazioni che possono nascere nel decorso postoperatorio. Queste si possono trattare in modi diversi anche se la maniera migliore per evitare che si manifestino è la prevenzione. Ciò significa che bisogna seguire fedelmente le indicazioni del chirurgo anche durante il decorso post operatorio e fare controlli periodici a maggior ragione se si osservano delle anomalie.

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preparazione addominoplastica
Dott. Angelo Scioli
Senza opinioni
Pescara, Pescara
Trieste, Trieste

Risvolti psicologici pre e post operazione

Dal punto dei vista dei rischi l’addominoplastica non è comunque diversa da qualsiasi altro intervento chirurgico, nel senso che ogni volta che si sottopone a un’operazione bisogna essere consapevoli del fatto che un margine di rischio e di complicanze potrebbe sempre essere presente: è per questo che non ci stancheremo mai di sottolineare quanto sia importante rivolgersi sempre e soltanto a specialisti accreditati e di comprovata esperienza.

Tuttavia, bisogna anche tenere presente che oltre alle complicazioni (che in molti casi sono comunque gestibili dal chirurgo) ci sono anche tanti risvolti positivi. Infatti, uno studio svolto dal Dipartimento di Chirurgia plastica e ricostruttiva del George Eliot Hospital del Warwickshire, Nuneaton ha indagato sul tasso di soddisfazione dei pazienti sottoposti ad addominoplastica. Per far ciò è stato inviato un questionario a 153 pazienti che si erano sottoposti all'intervento di addominoplastica negli ultimi 5 anni: 118 pazienti hanno risposto al questionario (78%) rivelando un tasso di soddisfazione del 77%. Sono stati analizzati anche i risultati dei pazienti insoddisfatti: il malcontento derivava dall'effetto "orecchia di cane" che può verificarsi dopo un intervento, ma che in genere viene corretto con una mini-liposuzione o con la resezione dei tessuti in eccesso, altri invece erano insoddisfatti degli esiti cicatriziali.

L'intervento di addominoplastica, infatti, solitamente dà sicurezza psicologica al paziente grazie ai risultati estetici e funzionali, ma nel lungo periodo è importante che si adotti un corretto stile di vita attraverso un'alimentazione sana e un regolare esercizio fisico. La qualità di vita dei pazienti dopo l’addominoplastica è molto alta soprattutto se associata a questo tipo di cambiamento radiacale e una maggiore cura di se stessi.

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