Come evitare l'insoddisfazione dopo un intervento di chirurgia plastica
Tra i vip ma anche tra le persone comuni che si sono sottoposti a un intervento di chirurgia estetica non sono rari i casi in cui il paziente si senta insoddisfatto dell’operazione. Non si tratta solo di interventi mal riusciti ma anche della difficoltà del paziente a riconoscere il proprio corpo. Spesso infatti ci si rivolge al chirurgo estetico per evitare di affrontare un problema psicologico correndo però il rischio di aggravarlo.
Secondo la nota di Ezio Maria Nicodemi, segretario esecutivo della Mediterranean Academy for Life Extension Sciences, riportata dall’agenzia ANSA, il 15% dei pazienti sono insoddisfatti dell’intervento estetico a cui si sono sottoposti.
''La schiera dei pentiti non conosce sesso né età anche se c'è una prevalenza di donne insoddisfatte soprattutto degli interventi al naso, e di uomini che non si riconoscono più dopo essersi sottoposti a interventi agli occhi, perché il loro sguardo gli sembra finto. Oppure perché un occhio è più grande dell'altro. Insomma, si tratta di errori di tecnica e di mal valutazione che portano il paziente a non rimanere soddisfatto''.
Chirurgia: tra pentimento e soddisfazione
Voler essere sempre giovani puó costare caro, specialmente se ci si pente di avere eseguito un intervento di chirurgia plastica che non ha dato i risultati sperati. Capita infatti che chi ricorre alla chirurgia estetica poi si penta del ritocco e vorrebbe tornare come prima o chiede di metterci nuovamente su mano. Anche molte donne dello spettacolo hanno dichiarato di essersi pentite: da Nicole Kidman a Nina Moric, da Anna Tatangelo ad Alba Parietti, passando per Francesca Neri fino a Pamela Anderson.
Pare che il virus del pentimento si stia diffondendo sempre di piú. La stessa attrice francese Emanuelle Béart, l'ultima della schiera, ha confessato tempo fa che quando era giovane si è rifatta le labbra perché non le piacevano, ma che se potesse tornare indietro non si rivolgerebbe al chirurgo per farsi stravolgere i lineamenti.
Non sono quindi rari i casi in cui il paziente si senta insoddisfatto dell'operazione. Del resto è cosí: la chirurgia non sempre va d'accordo con la soddisfazione e ci sono persone che spesso ricorrono a un secondo intervento di chirurgia estetica per porre rimedio ai danni dell'operazione precedente.
Nel mirino soprattutto botox e rinoplastica, cosí come interventi al seno e all'addome che in certi casi non hanno dato i risultati desiderati. Non si tratta solo di interventi mal riusciti, ma anche della difficoltá del paziente nel riconoscere la nuova immagine di sé. Spesso a pentirsi sono donne che hanno affrontato un intervento di chirurgia con leggerezza o con poca consapevolezza delle proprie scelte perché erano giovani quando l'hanno realizzato.
A volte, invece, si ricorre ad un intervento di medicina o chirurgia estetica perché non si accetta il proprio corpo e si vuole aumentare la propria autostima e gratificazione di sé stessi. Eppure, spesso proprio questi interventi indeboliscono la sicurezza delle pazienti, danneggiando il corpo e l'equilibrio psicofisico.
Puó succedere anche di affidarsi al primo specialista che capita, senza approfondire e cercare riscontri con altri. In questi casi il pentimento deriva dal fatto di essersi rivolti a centri poco adeguati, magari per pagare meno l'intervento.
Molte volte i risultati degli interventi non sono reversibili, per cui è bene sottoporsi ad un intervento confrontandosi con il medico per capire bene i limiti dei risultati dell'operazione e chiarire nei dettagli cosa puó essere realizzato.
È importante prendere sul serio chirurgia e medicina estetica, rivolgendosi ai migliori specialisti e affrontando anche la più piccola operazione nella massima consapevolezza.
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La rinoplastica tra gli interventi più complessi
Nonostante sia uno degli interventi più richiesti la rinoplastica lascia una scia di insoddisfatti dietro di sé. Si tratta di un’operazione chirurgica che serve essenzialmente a rimodellare il naso con l’obiettivo di armonizzare il viso, da non confondere con la settoplastica che ha la funzione di correggere il setto nasale deviato. Nonostante molti pazienti risultino soddisfatti ci sono altri che ricorrono a una rinoplastica secondaria, ossia si rivolgono per la seconda volta al chirurgo per ridefinire ulteriormente il proprio profilo. Queste richieste si hanno in particolar modo perché il paziente non riesce più a riconoscersi dopo l’intervento che nei fatti potrebbe cambiare completamente l’armonia del viso. La rivista medica americana Plastic and Reconstructive Surgery, inoltre, ha sottolineato che i pazienti che hanno subito una rinoplastica potrebbero notare un lieve cambiamento di voce.
Una rinoplastica secondaria, inoltre, è molto più complessa rispetto alla prima perché lavora su un profilo non più intatto. Per questo, diminuiscono drasticamente le possibilità che il proprio naso possa apparire il più vicino possibile ai risultati sperati.
Tra gli altri interventi difficili da effettuare che provocano insoddisfazione tra i pazienti troviamo il lifting facciale o una mastoplastica. Se non eseguiti in maniera corretta possono infatti causare asimmetrie. Un altro problema non legato a un intervento specifico che preoccupa i pazienti è quello delle cicatrici.
Come evitare l’insoddisfazione dopo la chirurgia plastica
Per evitare che un intervento chirurgico risulti insoddisfacente è necessario che sia i medici che i pazienti prestino maggiore attenzione al processo anteriore all’operazione.
- Nel caso dei chirurghi è consigliabile decidere di essere affiancati, come avviene già in alcuni casi, da psicologi che possano accompagnare il paziente durante l’intervento e la decisione.
- Nel caso dei clienti è necessario avere la certezza di rivolgersi a uno specialista qualificato
- Verificarne le referenze attraverso altri clienti o le opinioni online
- Chiedere espressamente quali possono essere gli esiti negativi dell'intervento
- Valutare le possibilità di riuscita e le più comuni complicanze derivanti dall'intervento.
Il decalogo del paziente
I trattamenti estetici vanno presi sul serio ed è per questo che la SIME, Società italiana di medicina estetica, ha messo a punto un decalogo per il paziente con lo scopo di avvicinarlo alla Medicina Estetica nella maniera più corretta e sicura possibile.
Con questo decalogo la SIME non solo si propone di accompagnare il paziente in questa significativa esperienza, ma vuole fare chiarezza nella comprensione delle potenzialità e dei limiti della Medicina Estetica che negli ultimi tempi ha richiamato l'interesse dei media generando confusione nei confronti della disciplina.
I 10 consigli proposti nel decalogo sono molto chiari. Andiamo a vedere quali sono:
- Informarsi bene: Appronfondite le notizie fornite dai media, andando oltre, ovvero chiedendo sempre pareri medici a professionisti certificati e competenti.
- Chiedere spiegazioni: non fidatevi di quei medici che fanno una visita breve e incompleta e che non spiegano bene tutto quello che pensano di fare, piuttosto che i rischi che un intervento comporta, le possibili complicazioni e le eventuali alternative. Inoltre chiedete sempre al medico il "consenso informato".
- Rivolgersi solo a professionisti certificati: controllate che il medico sia iscritto all'ordine dei medici, sia membro di società scientifiche (per esempio l'Aicpe) e verificate il suo grado di aggiornamento e la sua formazione specifica in Medicina Estetica.
- Prevenire è meglio che curare: iniziate a pensare giá da oggi a come sarete tra 10 anni e chiedete indicazioni sulle abitudini migliori da tenere per evitare un invecchiamento precoce.
- Valutare le alternative: esaminate le varie tecniche d'intervento e in caso di incertezza scegliete la metodica meno invasiva. È vero che le soluzioni soft danno anche risultati soft, ma in questo modo si va incontro a rischi e complicanze minori.
- Dire no alla bellezza «pronta e subito»: diffidate di chi promette troppo e vi accontenta senza critiche e non insistete nel volere «qualcosa in più» dal medico.
- Pretendere la documentazione: richiedete sempre per iscritto al medico il dettaglio dei trattamenti effettuati, cosí come dei farmaci e dei presidi utilizzati.
- Non dare il risultato per scontato: non sottovalutate la visita dal medico né i trattamenti a cui vi sottoponete per quanto semplici possano sembrare (come iniezioni di botulino o acido ialuronico).
- Spiegare bene quale obiettivo estetico si vuole ottenere: descrivete con dettagli al medico l'obiettivo estetico che volete raggiungere facendovi spiegare quello che si può fare e quello che non si può fare, ovvero i limiti della medicina estetica.
- Non puntare a modelli irraggiungibili: non avere come punti di riferimento veline e modelle ma prefissatevi obiettivi consoni con la vostra immagine in accordo con quanto vi è stato spiegato anteriormente dal medico.
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