Come si ritirano i biopolimeri?

Come si ritirano i biopolimeri?
Ilaria Lorio
Dopo gli studi in Giornalismo Digitale mi sono specializzata nella redazione di articoli su salute e medicina, dal 2014 scrivo su moda, bellezza e chirurgia plastica.
Creazione: 2 gen 2018 · Aggiornamento: 16 lug 2019
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Alcuni professionisti specializzati in medicina e chirurgia estetica assistono pazienti che soffrono effetti secondari a causa dell'iniezione di biopolimeri, un materiale che s'impiega come riempimento estetico e che genera molti problemi, alcuni di questi anche difficili da correggere.

Cosa sono i biopolimeri?

I biopolimeri sono molecole naturali che si trovano negli esseri viventi. Ma sono anche materiali sintetici che, durante alcuni anni, si sono impiegati come riempimento di determinate zone del corpo, come il viso o glutei, ma sono stati utilizzati anche sulle mani, polpacci, labbra... perfino il naso. Non essendo un materiale compatibile, il corpo reagisce alla presenza di questo composto estraneo generando una risposta infiammatoria nella zona che incapsula il materiale per isolarlo dal corpo. Questo incapsulamento origina dei bozzi, conosciuti come granulomi, che si notano sia visivamente che al tatto, e zone indurite che sfociano in fibrosi, come conseguenza dello sviluppo eccessivo del nuovo tessuto connettivo.

E come se non bastasse, il paziente può sviluppare anche altri effetti secondari ugualmente fastidiosi, come rossore, bruciore nella zone, prurito eccessivo, dolore; alcuni possono diventare anche pericolosi per la sua salute, come le infezioni o la necrosi dei tessuti che possono provocare anche embolie. Inoltre, si possono produrre migrazioni di questi componenti in altre parti del corpo, che quindi si vedranno anch'esse colpite dai biopolimeri.

Ovviamente tutto ciò colpisce in modo importante la salute del paziente e la sua autostima.

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Come agire se abbiamo biopolimeri?

Se i composti hanno causato fastidi o si sono prodotti alcuni effetti secondari devi rivolgerti il prima possibile a un medico estetico affinché possa valutare la tua situazione e determinare la possibile incidenza di questo materiale e in alcuni casi decidere di ritirarlo. Come già abbiamo visto, non si può estrarre sempre, quindi lo specialista dovrà studiare ogni caso in maniera personalizzata. Per questo motivo realizzerà una risonanza magnetica che permetterà di verificare lo stato dei biopolimeri e le zone colpite, cioè, se si sono spostati danneggiando altre aree, come le cosce nel caso dei riempimento dei glutei.

Però può esserci anche il caso di pazienti che non mostrano sintomi. In questi casi, bisogna ad ogni modo rivolgersi al medico affinché confermi che la sostanza non produca reazioni avverse e che si trovi al suo posto. In queste situazioni, la maggior parte dei chirurghi estetici evitano di ritirare il composto, dato che l'intervento potrebbe provocare dei danni. In questo caso la migliore cosa è continuare a farsi assistere e controllare periodicamente dal medico.

Come si ritirano i biopolimeri?

Se il chirurgo ritiene fattibile il ritiro del composto, in quanto il biopolimero non danneggia i nervi, muscoli, organi o tessuti di difficile accesso, procederà al suo ritiro. Si tratta di un chirurgia ricostruttiva che si pratica su paziente con un tono ottimale della pelle e con una buona struttura ossea e muscolare. Inoltre, essendo un intervento di chirurgia plastica, anche il peso è importante. Per questo motivo, il medico raccomanda che i soggetti che desiderano sottoporsi a quest'operazione devono avere un peso nella norma, con variazioni dello stesso che non superino il 30%. Infine, sia la valutazione del chirurgo come la storia medica dei risultati delle analisi realizzati saranno determinanti per decidere se la persona può o meno sottoporsi a un'operazione estetica.

In base a dove si trovi la sostanza iniettata il procedimento può cambiare. Ogni intervento è personalizzato e si adatta sempre alla situazione di ogni persona. Vediamo, a grandi linee, come potrebbe essere un intervento chirurgico per l'estrazione di biopolimeri quando questi si trovano nelle zone più comuni, cioè, glutei, naso e viso.

L'estrazione del materiale estraneo dei glutei si realizza mediante un intervento chirurgico che può durare circa due o tre ore in cui si impiega anestesia epidurale, cosa che implica il ricovero fino al giorno successivo, sempre e quando tutto sia nella norma. Il chirurgo praticherà una serie di incisioni, approfittando delle pieghe naturali del corpo o di aeree poco visibili, per ritirare il biogel. Con l'aiuto dell'attrezzatura medica, cercherà di separare il materiale dai tessuti dove si trova per estrarlo dal corpo. L'obiettivo è di ritirarne la maggior parte possibile. Se non c'è stata migrazione, il ritiro può realizzarsi in una sola operazione, ma se si nota uno spostamento, è possibile che sia necessario un altro intervento.

Dopodiché, il medico realizzerà la ricostruzione della zona danneggiata dalla deformazione provocata dai biopolimeri. È importante che il paziente sia cosciente in ogni momento della complessità del procedimento e che sia realista sui risultati, dato che dipenderanno dalla deformazione causata dal riempimento e dalla struttura anatomica che presenta ogni persona.

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Dopo tre giorni il medico ritirerà le bende, anche se il paziente dovrà portare una fascia per circa un mese; dopo una settimana, toglierà i drenaggi, e la settimana successiva, i punti che non sono riassorbibili. La convalescenza durerà circa tre settimane in cui bisognerà limitare i movimenti. Verso il decimo giorno, il paziente potrà fare piccole passeggiate e camminare ma sempre con precauzione.

Se i biopolimenri si trovano nel naso, l'intervento è abbastanza simile. Si cerca di ritirare la maggiore quantità possibile e ricostruire il naso, anche se il paziente deve essere realista su questa ricostruzione, dato che non sempre migliora l'aspetto. La durata dell'operazione è simile e s'impiega la stessa anestesia. Dopo l'intervento si collocherà un gesso, che bisognerà portare per una settimana. Nel ritirarlo, il chirurgo toglierà anche i drenaggi. Il processo di recupero è inferiore rispetto all'operazione ai glutei. In circa una settimana il paziente potrà tornare alla vita di tutti i giorni, anche se molto dipenderà dal tipo di lavoro che svolge, e infine dopo due settimane potrà guidare.

Infine, il ritiro del biogel al viso, un procedimento più complesso. Oltre all'epidurale, il chirurgo di solito impiega sedativi endovena per ottenere un rilassamento completo del paziente, impiegando a volte anche anestesia generale. Come nei casi predenti, i risultati finali della ricostruzione dipenderanno dallo stato in cui si trova il viso, se ci sono spostamenti, ecc. In questo caso, le cicatrici tendono a localizzarsi in zone poco visibili, spazi interiori o aree nascoste dal cuoi capelluto.

La convalescenza dura circa tre settimane; trascorsi i primi sette giorni, si ritirano i drenaggi e dopo due settimane i punti di sutura. Come nel caso di estrazione di biopolimeri dal naso, se il paziente svolge un lavoro poco impegnativo, potrà riprenderlo dopo 10 giorni, anche se dovrà riposare molto e fare attenzione ai suoi movimenti durante il periodo della convalescenza.

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