La mastoplastica additiva composita

La mastoplastica additiva composita
Chirurgo plastico ed estetico, ha prestato servizio professionale fino al 2001 presso l'Ospedale Niguarda di Milano. Fa parte equipe medica che ha sperimentato la prima pelle artificiale in Italia.
Creazione: 2 dic 2014 · Aggiornamento: 2 mag 2019

Classicamente la mastoplastica additiva consiste nel posizionare una protesi al silicone subito dietro la ghiandola mammaria (tecnica sotto-ghiandolare) oppure in un piano più profondo dietro il muscolo pettorale (tecnica sotto-muscolare).

La scelta di una piuttosto che dell'altra metodica dipende dalle caratteristiche fisiche della paziente da valutarsi attentamente in occasione della prima visita. Se la paziente è molto magra è opportuno optare per la soluzione sotto muscolare onde evitare che la protesi possa palparsi o addirittura vedersi. Con la tecnica sottomuscolare, tuttavia, può accadere che in occasione di un qualsiasi movimento, come ad esempio alzarsi dal lettino al mare oppure sollevare dei pesi, si possa osservare una deformazione del seno e percepire che non sia naturale.

Oggi è possibile soddisfare l'esigenza di ottenere un seno adeguatamente prosperoso e in modo molto naturale anche a donne tendenzialmente magre. La soluzione prevede sempre l'inserimento delle protesi in silicone davanti al muscolo pettorale (sottofasciale) con l'aggiunta del proprio grasso.

Il grasso, prelevato dalle ginocchia, dai fianchi o dalle cosce serve a ricoprire la protesi nascondendola al tatto ed alla vista.

I vantaggi di questa tecnica combinata, definita scientificamente "mastoplastica additiva composita" sono innanzitutto la minore invasività dell'intervento chirurgico (assenza di dolore post-operatorio, tempi di recupero brevissimi, possibilità di ricorrere alla sola anestesia locale con sedazione) ma anche una maggiore naturalezza del seno (che segue i movimenti naturali del corpo in piedi o sdraiato) e la possibilità di ridurre lo spazio tra le mammelle, a volte troppo ampio. Il principale svantaggio è il maggior costo dell'intervento (dovuto al fatto che in realtà è la combinazione di due operazioni chirurgiche ossia la mastoplastica e la liposuzione) e la possibilità che il grasso che circonda la protesi possa ridursi in spessore nel tempo, poiché soggetto ad un certo riassorbimento che varia da persona a persona (a questo svantaggio però si può rimediare facilmente con un successivo lipofilling in anestesia locale).

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