Tutto quello che devi sapere sulla documentazione del tuo intervento di chirurgia estetica

Tutto quello che devi sapere sulla documentazione del tuo intervento di chirurgia estetica
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Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica. Dottore di Ricerca e Dirigente Medico presso l'Unità Operativa di Chriurgia Plastica dell'Istituto di Ricovero e Cura IRCCS-CROB.
Creazione: 17 mag 2018 · Aggiornamento: 14 feb 2022

Come si compone una cartella clinica? Che documentazione serve? Scopriamo le risposte a tutte queste domande nell'intervista che la nostra attivissima utente Lightining ha realizzato al Dr. Michele P. Grieco, specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica.

Prima di fare un intervento chirurgico, prendiamo sempre informazioni sul nostro futuro Dottore, sul tipo di trattamento che vorremmo effettuare, per quanti giorni dovremmo stare a casa e così via.

Spesso però si trascurano altri tipi di dettagli, come la documentazione del nostro intervento, di cosa è composta e di cosa non è composta. A cosa servono le foto del pre e del post operatorio e l'utilità o meno delle simulazioni 3D. Con questo articolo faremo chiarezza su questo argomento importante.

Quest'articolo è stato reso possibile grazie alla gentilissima disponibilità del Dr. Michele P. Grieco, che accettando l'intervista mi ha chiamata subito per darmi le informazioni di cui avevo bisogno, in più ha visionato il materiale prima della pubblicazione dandomi ulteriori consigli.

Prima di eseguire un intervento chirurgico di cosa si deve comporre una cartella clinica?

La cartella clinica si compone, oltre che dei dati anagrafici, parti relative all'anamnesi patologica prossima e remota, esame obiettivo, anche degli esami preliminari, i quali attestano che il Paziente è idoneo per eseguire tale operazione, come ad esempio le analisi del sangue, l'elettrocardiogramma ed eventuali esami strumentali richiesti in maniera specifica per la tipologia di intervento chirurgico (ad es. ecografia mammaria in caso di mastoplastica additiva, TC massiccio facciale in caso di rinoplastica, etc…). Gli esami clinici e diagnostici devono essere eseguiti quanto più vicini alla data dell'intervento chirurgico, questo perché i parametri possono cambiare a volte nel giro di poco tempo, l'ideale sarebbe non utilizzare esami più lontani di 4 mesi.

Inoltre, documenti importanti da inserire in cartella clinica sono il prospetto informativo dell'intervento chirurgico e relativo consenso informato. Utile è specificare nel consenso informato anche il tipo di tecnica chirurgica utilizzata che verrà poi dettagliatamente descritta nel registro operatorio, la cui copia va anche allegata alla cartella clinica.

La cartella clinica è un diritto del Paziente, quindi questo può decidere di richiederla in qualunque momento sempre nei tempi previsti dalla legge.

Entro quanto il paziente può richiedere tali documenti?

Il Paziente ha tutti i diritti di poter accedere alla sua cartella clinica, anche nel corso del periodo di ricovero, così come ha il diritto di chiedere una copia dopo la dimissione. I tempi, le modalità e i costi di questo tipo di richieste vengono stabiliti di volta in volta da ogni struttura sanitaria.

Nella documentazione da allegare alla cartella clinica sono previste le foto del pre e del post intervento?

No non sono obbligatorie. Questo tipo di documentazione è necessaria per il medico legale nel momento in cui dopo l'operazione si riscontrano delle problematiche per le quali si renda necessario attivare un contenzioso, ma non sono una componente fondamentale nella cartella clinica.

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Parlando delle foto nello specifico: perché vengono fatte da precise angolazioni? Cosa rivelano al medico? E come può un paziente imparare a leggerle correttamente?

Il Chirurgo Plastico dedica parte della sua formazione anche allo studio fotografico secondo corretti piani del Paziente nelle sue diverse prospettive. Le foto che vengono fatte prima dell'intervento, da precise e giuste angolazioni, aiutano il medico a studiare il paziente nei piani fisionomici standard per la giusta prospettiva del profilo corporeo, e lo aiutano a fare una corretta progettazione preoperatoria. Le foto non sono tutto; in sede di visita e per specifici interventi, spesso vengono eseguiti anche dei disegni preoperatori che aiutano a scegliere una tecnica chirurgica piuttosto che un'altra (vedi per le mastoplastiche riduttive) o quantificare una rimozione chirurgica in caso di rinoplastica oppure predefinire una corretta scelta di protesi mammaria da impiantare in caso di mastoplastica additiva.

Per il Paziente leggere tali foto è molto difficile, questo perché quello che vede lui è molto diverso da quello che vede il medico. Il Paziente ci vede una proiezione di sé e basta, senza chiave di lettura, un Medico ci vede la stessa proiezione ma rielaborandola mentalmente in base al lavoro che dovrà fare, mettendo insieme tutti quei dati e quella conoscenza che un paziente non può avere. Ecco perché le foto preliminari per il Medico sono indispensabili.

Nonostante ciò non dobbiamo pensare che, se pur le foto aiutano il Medico a captare parametri importanti per elaborare un buon risultato finale, possano sostituirsi ad una visita personale ed accurata. Un Medico ha sempre bisogno di vedere di persona i propri Pazienti, questa è una cosa imprescindibile perché tale visita rileva al medico ulteriori informazioni altrettanto importanti.

Nella chirurgia non possiamo usare scorciatoie, se vogliamo avere i migliori risultati nel rispetto anche della nostra salute.

Anche le foto post-intervento chirurgico devono essere fatte accuratamente e servono per capire com'è andato l'intervento. Va da sé che tali foto postoperatorie devono essere rifatte nelle stesse posizioni assunte dal paziente in quelle pre-operatorie.

È facile "ingannare" un Paziente se ad esempio in una mastoplastica additiva vediamo solo foto postoperatorie con il reggiseno, perché il reggiseno correggerebbe eventuali difetti che sarebbero percepibili solo senza. In una liposuzione addominale è importante fare foto inizialmente con le braccia dietro la schiena, o comunque basse in modo da rilassare l'addome, ma se vediamo foto postoperatorie con le braccia alzate è logico che la pelle risulterà tesa alterando il vero risultato ottenuto.

Consiglio: è importante che il paziente, qualsiasi sia l'intervento effettuato, faccia fotografie nelle stesse posizioni pre e post intervento chirurgico.

Ora invece parliamo delle visite successive ad un intervento di chirurgia estetica. C'è una cadenza esatta in cui devono essere fatti i controlli o è a discrezione del medico decidere?

I controlli mediamente si effettuano dopo 3 o 5 giorni, in base al tipo di trattamento effettuato.

Entro il primo mese dovrebbero essere effettuati almeno 3 controlli. Successivamente al primo mese vengono effettuati controlli di routine ogni 3 mesi, fino a raggiungere un anno dall'intervento. Di solito i controlli andrebbero scadenzati al 1°, 3°, 6° mese postoperatorio e poi ad un anno dall'intervento. A volte i Pazienti sottovalutano l'importanza dei controlli post operatori; servono anche per prevenire effetti indesiderati che possono verificarsi a lunga distanza e sono indispensabili per capire se realmente tale decorso stia andando bene o meno. E solo il Medico ha gli elementi necessari per stabilirlo.

Le simulazioni, un bene o un male, sono utili o no, sono obbligatorie nella cartella clinica?

Così come non sono obbligatorie le foto, non lo sono nemmeno le simulazioni.

Secondo il mio punto di vista soggettivo le simulazioni possono risultare utili ma fino ad un certo punto.

Supponiamo di farla ad un Paziente per una rinoplastica o per una mastoplastica additiva, questo si farà un'idea precisa di come verrà tale intervento, diventa quasi una promessa tra Medico e Paziente.

Se tale risultato non dovesse verificarsi, cosa accadrebbe?

Involontariamente è come creare un'illusione nella mente del nostro Paziente che se non si verificasse sfocerebbe in una delusione e questa potrebbe anche spingerlo ad un contenzioso legale.

Perciò si può effettivamente dire che le simulazioni fatte al computer, seppur con ottimi programmi, sono davvero utili per il Paziente?

L'utilità si riscontrerebbe solo nel momento in cui l'immagine proiettata è esattamente quello che poi sarà il risultato finale.

Invece le immagini sono fuorvianti e questo è un dato di fatto; se solo pensiamo quanto spesso ci ritroviamo a combattere con Pazienti che purtroppo credono che quello che vedono in tv o nelle riviste sia effettivamente ciò che appare, ma le cose stanno diversamente.

In una rivista le foto possono essere ritoccate oppure per raggiungere certi risultati le persone si sottopongono a diverse operazioni non curandosi di quello che costerà alla loro salute. Il fatto drammatico è che si pensa che alcune scelte in fatto estetico non abbiano un prezzo.

Un Medico può facilmente intuire quali possono essere i rovesci della medaglia, mentre per un Paziente le insidie sono molto più difficili da vedere. Il nostro compito non è solo quello di dare alle persone ciò che desiderano, ma soprattutto quello di non assecondare ogni forma di "desiderio" del paziente.

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