L'asportazione dei nei con il laser
I nevi (o nei) possono essere congeniti, ossia presenti fin dalla nascita, oppure comparire senza un preciso motivo in qualsiasi fase della vita. E' molto importante far controllare regolarmente queste piccole formazioni pigmentate e tenere sotto controllo qualsiasi cambiamento di forma e colore nonché l'eventuale manifestarsi di sanguinamenti, dolore e prurito.
I controlli periodici sono fondamentali per la diagnosi precoce del melanoma, un tumore purtroppo molto diffuso e piuttosto aggressivo, che può insorgere su un neo preesistente oppure esordire con una macchia pigmentata su una zona precedentemente priva di nei.
Almeno una volta all'anno tutte le lesioni pigmentate andrebbero fatte esaminare da uno specialista, ma a maggior ragione quelle considerate "sospette" in base a certe caratteristiche come l'asimmetria, l'irregolarità del bordo, il colore molto scuro o policromo, le dimensioni superiori ai 6 mm o l'evoluzione di una qualsiasi delle caratteristiche preesistenti che possa far pensare a un melanoma.
Anche quando non c'è motivo di pensare che il neo possa costituire un potenziale pericolo per la nostra salute si può optare per la sua rimozione. Ad esempio, uno o più nei ravvicinati che si trovano sul viso o altre zone ben visibili possono avere un effetto antiestetico, o ancora diventare molto fastidiosi se presenti in zone dove capita spesso di sfregarli e irritarli.
La soluzione chirurgica più indicata per la rimozione dei nei è il laser CO2 pulsato, che permette di vaporizzare uno o più nevi in pochi secondi in maniera precisa ed indolore, ambulatorialmente e con una semplice anestesia locale.
Il laser ha un raggio ad anidride carbonica che colpisce con precisione il suo bersaglio, la melanina, svolgendo in pochi secondi la sua azione di "fototermolisi selettiva", ovvero distruggendo le cellule pigmentate senza arrecare danni termici ai tessuti circostanti. Sul punto colpito dal raggio del laser CO2 la pelle si riforma in maniera naturale nell'arco di alcuni giorni, con la sola precauzione di applicare quotidianamente una pomata antibiotica ed antinfiammatoria.
In caso ci sia ragione di sospettare che il nevo sia maligno, meglio decidere tempestivamente e rimuoverlo finché ha dimensioni contenute e sono maggiori le possibilità di distruggerlo.
Naturalmente, il chirurgo in questo caso preleva una piccola porzione di nevo da inviare ad un laboratorio specializzato per l'esame istologico, indispensabile per identificare la natura delle cellule e attestare eventualmente il grado di evoluzione della neoformazione.
Anche sotto questo aspetto la tecnica laser presenta vantaggi rispetto al bisturi, con meno possibilità che le cellule tumorali del nevo vadano in circolo; la focalizzazione precisa del laser, inoltre, rende le incisioni sottili e precise, coagulando simultaneamente i capillari e evitando il sanguinamento ed il rischio di emorragia.
In questo modo anche il processo di formazione della nuova pelle nella zona del nevo asportato è privo di inconvenienti e più rapido, dopo pochi giorni le cicatrici sono praticamente invisibili e l'unico accorgimento è evitare l'esposizione alla luce solare per qualche mese.
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