La blefaroplastica non chirurgica
Intervistato dalla rivista Grazia il dott. Franciosi parla della Blefaroplastica non invasiva.
Grazie ad una nuovissima strumentazione chiamata Plasma Chirurgia risulta oggi possibile la correzione degli eccessi cutanei palpebrali in regime ambulatoriale con tempi di recupero estremamente limitati.
La tecnica prevede l’utilizzo di uno strumento in grado di emettere, a contatto con la cute, una micro scarica elettrica che determina piccole vaporizzazioni controllate in seguito alle quali, si verifica un immediato processo di retrazione cutanea.
La retrazione di aree ristrette e limitate di pelle come nel caso della palpebra, risulta essere visibile sotto forma di un vero e proprio lifting in grado di correggere istantaneamente l’eccesso e la ridondanza cutanea che determina la comparsa nel tempo di uno sguardo stanco e appesantito a volte foriero di veri e propri problemi visivi dati dalla continua necessità di tenere l’occhio molto aperto per vedere correttamente.
Il protocollo terapeutico attuale prevede una o due sedute successive opportunamente distanziate tra loro di circa due mesi in base all’entità del difetto da correggere anche se, precisa il dott. Franciosi, risulta sempre fondamentale effettuare una visita pre operatoria onde poter valutare in modo preciso l’opportunità della tecnica e la sua probabilità di successo.
La blefaroplastica non chirurgica infatti non può e non deve essere intesa come sostituto tout court della procedura di blefaroplastica chirurgica tradizionale, soprattutto in caso di difetti molto gravi o di pelli molto spesse in cui è possibile che l’entità del processo di retrazione non risulti sufficientemente correttivo e soddisfacente.
In pratica il dott. Franciosi spiega che l’unico vero limite di tutte le tecniche correttive non chirurgiche consiste nell’impossibilità di standardizzare i risultati che si possono ottenere nonostante la costanza nell’impiego di strumentazioni e procedure. Tale limite dipende ovviamente da fattori individuali difficilmente predeterminabili se non in sede di un’accurata valutazione iniziale.