Confinamento, ansia e salute al tempo del Coronavirus
Il Dott. Tommaso Savoia, specialista in Chirurgia Plastica ed Estetica, ci aiuta a capire in che modo possiamo affrontare questo periodo di confinamento in casa prendendoci cura di noi stessi, sia dal punto di vista psicologico che estetico.
In questo momento siamo tutti chiamati a restare a casa, ma non sempre è facile affrontare questa situazione. In quanto medico, secondo Lei come facciamo a mantenere la “normalità” in questo contesto così straordinario?
In questa fase la ricerca di una normalità deve essere trovata grazie ai valori fondamentali del contatto e della comunicazione con gli affetti familiari e con la ricerca nell’arco della giornata di una serie di attività personali per tenere attiva le mente tra studio, lettura, attività ginnica domestica e contatti telefonici con amici. Ci vorrebbe una specie di programmazione della giornata dedicandosi a tutte quelle attività che di norma vengono trascurate per il troppo lavoro. Io, per esempio, leggo una epopea di Ken Follett ed ho ripreso a suonare il violoncello, il mio strumento musicale da quando avevo 11 anni e seguo lezioni online.
Qual è la relazione tra confinamento, ansia, salute e bellezza?
Il confinamento, soprattutto dopo la prima fase di 2-3 settimane più superabile perché legata alla novità dell’esperienza, diventa impegnativo, da una parte, perché non si ha una percezione realistica della estensione temporale e dall’altra per la continua ansia spinta dal bombardamento informativo quotidiano.
Il benessere psico fisico deve quindi essere accompagnato da una cura “dignitosa” di se stessi, evitando di lasciarsi andare per l’assenza di impegni sociali. Si tratta di una nuova consapevolezza di “volersi bene” nel prendere cura di se stessi.
La bellezza giunge quindi da questa attività che rasserena l’anima. L’eccesso di ansia influisce sulle rughe della preoccupazione della fronte e determina un abbattimento delle difese immunitarie. È giusto quindi non eccedere nel tenersi informati e cercare una forma personale di rilassamento e distrazione, che può essere raggiunta tramite l’esperienza culinaria, il giardinaggio sul proprio terrazzo o con eventuali hobbies personali.
Passare così tanto tempo in casa può avere degli effetti negativi da un punto di vista fisico ed emotivo?
Il tempo trascorso non è altro che la nostra vita, è necessario valorizzarlo al massimo rispetto allo stato di necessità attuale. Una volta concepita come priorità la salute pubblica e la nostra stessa esistenza, dobbiamo realizzare una ricerca interiore di ciò che ci può migliorare e farci stare bene. Ognuno con la propria ricetta. Mi viene sempre in mente un detto che ho imparato nella mia permanenza di studio in Francia: “il faut couper le temps ,si non c’est le temps qui’l vas te couper” ovvero che bisogna ritagliare il tempo della giornata in tante piccole parti organizzate altrimenti il tempo perso ci ammazza.
I suoi pazienti e le sue pazienti stanno continuando a contattarla per avere suggerimenti e rassicurazioni?
Cerco di essere in contatto con i pazienti tramite piccole inserzioni su Facebook oppure invio dei messaggi via Whatsapp in cui li tengo aggiornati e ripeto la raccomandazione “state a casa”. Sono poi disponibile per videoconsulenze su appuntamento.
Quali possono essere dei trucchi per prendersi cura di sé durante la quarantena e non lasciarsi andare alla pigrizia?
Come ho anticipato la programmazione della propria giornata con delle attività e dei piccoli obiettivi quotidiani possono dare la consapevolezza di avere realizzato qualcosa ed aver fatto un “passo in avanti”. Lavarsi e vestirsi in maniera curata come o quasi se si dovesse uscire.
Secondo Lei, avere cura del proprio aspetto fisico può essere di aiuto durante la quarantena?
La cura del proprio aspetto psicofisico è intimamente correlata con la migliore tenuta psicologica che questo isolamento mette a repentaglio. Ognuno secondo la propria sensibilità e quello che ha sempre effettuato nei giorni normali dovrebbe proseguire con costanza. Mantenere anche il corpo con piccoli esercizi quotidiani come eventuali piegamenti, flessioni, plank oppure video corsi di yoga aiutano a tenere una buona elasticità e tono dei tessuti.
Spesso stando a casa siamo portati a guardare un film dietro l’altro seduti sul divano e circondati da comfort food. Cosa possiamo fare per contrastare la sedentarietà e la tendenza al consumo di cibo spazzatura?
La televisione andrebbe limitata alla sera come piccolo premio, che è lo stesso di quando siamo presi dalle intense giornate lavorative pre virus. Mentre per quanto riguarda il cibo si può iniziare a mettersi alla prova iniziando a cucinare seguendo il mare di ricette online che si possono trovare. La ricerca della qualità della materia prima e il gusto sano possono farci evitare il cibo spazzatura.
Alimentazione scorretta e poco esercizio possono portarci a ingrassare e far spuntare indesiderati brufoletti sul viso. Quali sono i suoi consigli per prenderci cura al meglio della nostra pelle e del nostro corpo durante questo confinamento?
Per una buona “manutenzione” della pelle del viso dobbiamo sempre lavarlo con saponi detergenti delicati ed applicare piccoli quantitativi di creme a base di acidi esfolianti (salicilico o mandelico) a basse concentrazioni. Questo permette di ridurre la seborrea della pelle grassa e aprire i pori per dare luminosità e respiro al viso. Appena possibile qualche mezz’ora di esposizione al sole ci aiuta per farci sentire bene, nutrirci di vitamina D e dare un colorito meno smorto (senza eccedere).
È possibile che il tempo e la lentezza guadagnati con questa quarantena siano d’aiuto in qualche modo? C’è un lato positivo a cui possiamo pensare per sentirci più sicuri e tranquilli?
Ognuno di noi deve intanto trovare un equilibrio interiore sereno per spendere il tempo nel migliore dei modi. Il tempo a disposizione può farci riflettere e meditare sulle nostre priorità che la routine di tutti i giorni spesso ci impedisce di mettere a fuoco. Purtroppo non abbiamo certezza di quando finirà e come la nostra vita precedente potrebbe risultare modificata, dobbiamo quindi aggrapparci alla certezza degli affetti familiari che devono essere curati e ipotizzare, programmando giorno per giorno, qualche idea o progetto che possano migliorare la nostra attività precedente e renderla più attuale. In ultimo, ma non ultimo, avere fiducia nella scienza che ha comunque con certezza allungato la nostra aspettativa di vita senza tralasciare il nostro aspetto metafisico attraverso la fede… ognuno a suo modo.
Prima di salutarci, quali possono essere altri consigli o osservazioni utili per le nostre lettrici e i nostri lettori per superare questo periodo difficile?
Pensare ad un sogno da realizzare appena ci saremo impossessati nuovamente di una vita normale, coltivarlo e tenerlo per sé gelosamente con il senso di un conforto, ovvero un pensiero che dia forza e speranza al nostro spirito.
Dott. Tommaso Savoia
Specialista in Chirurgia Plastica ed Estetica