Covid-19 e fact checking: cosa è vero e cosa è falso riguardo al coronavirus
Le fake news sul coronavirus e sul Covid-19 corrono veloci sulle reti sociali, creando disinformazione e panico che non aiutano in alcun modo il lavoro svolto dai medici di tutto il mondo per contrastare la sua trasmissione. In questa intervista, il Dott. Marco D'Ettorre, ci aiuta a capire quali sono queste fake news e cosa è vero e cosa no.
Il coronavirus (Sars-Cov-2) è stato creato in laboratorio?
Falso. I coronavirus sono una grande famiglia di virus e possono causare diverse infezioni. Sono accomunati dalla caratteristica forma “a corona”, ma non tutti questi virus sono uguali, non tutti possono infettare l’uomo, non tutti hanno gli stessi effetti. Secondo la comunità scientifica è certo che il Sars-Cov-2 (responsabile della malattia chiamata Covid-19) non sia stato creato in laboratorio ma sia frutto di una selezione naturale ed è probabilmente passato all'uomo dai pipistrelli tramite un ospite intermedio non ancora noto.
Il Sars-Cov-2 può essere trasmesso attraverso gli oggetti che compriamo o la posta che riceviamo?
L’OMS ha dichiarato che la probabilità che una persona infetta contamini le merci è bassa e che anche il rischio di contrarre il nuovo virus da un pacco che è stato esposto a condizioni e temperature diverse è basso. Il virus può sopravvivere da qualche ora a qualche giorno se le superfici non vengono pulite o disinfettate o non sono esposte a sole e pioggia, ma è molto sensibile ai disinfettanti a base di cloro e alcol. Lavare sempre accuratamente frutta e verdura, soprattutto mangiata cruda, sebbene questi prodotti siano considerati a basso rischio di trasmissione. Fondamentale è lavarsi accuratamente le mani e assicurare a casa una corretta igiene degli ambienti.
Il calore uccide il coronavirus?
Falso. Generalmente i coronavirus sopravvivono meno a temperatura ed umidità più elevate rispetto ad ambienti asciutti e freschi. Tuttavia, ad oggi non abbiamo dati che indichino una temperatura alla quale il virus muoia o si inattivi. Non sappiamo infatti se con le temperature estive la diffusione del virus si riduca. Certamente la sopravvivenza del virus andrebbe correlata non solo alla temperatura, ma anche al materiale della superficie, all’ambiente, ecc.
Gli animali domestici come cani e gatti possono trasmettere il coronavirus?
Falso. Non esiste alcuna evidenza scientifica che gli animali domestici, quali cani e gatti, possano contrarre il nuovo coronavirus e trasmetterlo all'uomo. Come regola generale di igiene si consiglia però di lavarsi bene le mani con il sapone dopo il contatto con gli animali, comune prassi per proteggersi da altri microrganismi che possono invece essere trasmessi dagli animali all'uomo.
I bambini e gli adolescenti possono contrarre il coronavirus?
Vero. I bambini, così come gli adolescenti, non sono immuni all’infezione da nuovo coronavirus. Anche loro possono essere infettati, sviluppare e trasmettere la malattia Covid-19, sebbene spesso paucisintomatici. Infatti questi, sebbene spesso presentino un’evoluzione più benigna della malattia, possono ugualmente contagiare gli altri, ponendo ad alto rischio le persone anziane e quelle con patologie concomitanti che hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia.
I gel disinfettanti fatti in casa distruggono il coronavirus?
Sebbene l’OMS abbia anche fornito una guida su come produrre un disinfettante efficace (ad es. che abbia almeno il 60% di alcol), questa è destinata principalmente a popolazioni del pianeta che non hanno facile accesso ad acqua potabile o presidi medico-sanitari adeguati. In generale è bene prestare estrema attenzione a maneggiare elementi chimici che possono, ad esempio in presenza di bambini, risultare anche estremamente pericolosi e potenzialmente letali. Disinfettanti di facile reperibilità (a base di alcol o candeggina) sono in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone.
Le mascherine fai da te sono efficaci contro il coronavirus?
Falso. Non è consigliato l’uso di maschere fatte in casa o di stoffa (ad esempio sciarpe, bandane, maschere di garza o di cotone), queste infatti non sono dispositivi di protezione e la loro capacità protettiva non è nota.
È vero che fare i gargarismi con acqua e sale previene la penetrazione del virus nel tratto respiratorio?
Falso. Non vi è infatti alcuna prova scientifica che effettuare gargarismi limiti l’attecchimento del virus. Tuttavia, una buona e regolare igiene orale è sempre consigliabile.
È vero che se non riesci a trattenere il fiato per 10 secondi senza sentire il bisogno di tossire vuol dire che sei stato infettato dal coronavirus?
Falso. La diagnosi viene posta nei laboratori di riferimento su campioni clinici respiratori (tamponi rinofaringei) secondo i protocolli indicati dall’OMS.
È vero che bere acqua fa sì che il virus venga trasportato nello stomaco e distrutto dai succhi gastrici?
Falso. Il virus responsabile della COVID-19 è un virus respiratorio e si trasmette da uomo a uomo principalmente attraverso le minuscole goccioline (droplets) emesse con starnuti o colpi di tosse o portando le mani alla bocca, al naso o agli occhi dopo aver toccato superfici od oggetti contaminati di recente. Solo una minima parte di queste goccioline può essere ritrovata nella bocca e parzialmente deviata verso le vie digerenti. È certamente una misura che sinora non ha mostrato alcuna efficacia. Ciononostante, bere acqua al fine di garantire un’adeguata idratazione è sempre un consiglio valido da seguire.
Bere acqua o bevande calde uccide il virus?
Falso. Non vi è alcuna evidenza scientifica. Il virus è in grado di resistere e replicarsi alla temperatura corporea che è di circa 37°.
È vero che uno starnuto può trasportare il virus fino a 4 metri di distanza?
Falso. Resta valida la distanza di sicurezza di 1-1,5 metri, portata che in genere uno starnuto o un colpo di tosse non superano.
È vero che bisogna creare zone cuscinetto tra le stanze che danno verso l’esterno in modo da non far entrare il virus in casa?
Esistono diversi consigli da seguire per limitare la diffusione del virus in casa, tra cui dividere la casa in “zone cuscinetto” e “aree di vita”: nelle prime, cioè l’area di ingresso, si lasciano tutti gli oggetti che potrebbero essere infettati come scarpe e vestiti (da mettere in un cesto), mascherine e guanti in lattice (da buttare in un cesto coperto della spazzatura). Questo per evitare che il virus entri nella zona dove si svolgono le normali attività in casa, salone e cucina e bagni (aree di vita). È comunque consigliabile garantire un buon ricambio d’aria in tutti gli ambienti chiusi e curare la pulizia delle superfici.
Le suole delle scarpe possono trasportare il virus dentro casa?
Il tempo di sopravvivenza del virus in luoghi aperti non è attualmente noto. Teoricamente se si passa con la suola delle scarpe su una superficie in cui una persona infetta ha espulso secrezioni respiratorie come catarro, ecc. è possibile che il virus sia presente sulla suola e possa essere portato in casa. Tuttavia, il pavimento non è una delle superfici che normalmente tocchiamo, quindi il rischio è trascurabile. Specie in presenza di bambini si può mantenere un atteggiamento prudente nel rispetto delle normali norme igieniche, togliendosi le scarpe all’ingresso in casa e pulendo i pavimenti con prodotti a base di cloro all’0.1% (semplice candeggina o varechina diluita).
È vero che bisogna astenersi dal prendere paracetamolo e ibuprofene in caso di influenza e raffreddore perché potrebbero peggiorare la situazione nel caso di aver contratto il virus?
Falso. Attualmente non ci sono evidenze scientifiche che stabiliscano una correlazione tra l’impiego di ibuprofene e il peggioramento del decorso della malattia da COVID-19. L’OMS consiglia il paracetamolo come primo trattamento dei sintomi quali febbre e dolore.
Gli stranieri che hanno ricevuto il vaccino contro la Tubercolosi sono immuni all’epidemia?
Falso. La TBC è dovuta ad un batterio e non a un virus. Pertanto la protezione del vaccino per la Tubercolosi verso il coronavirus è da ritenersi nulla.
La copertura vaccinale antinfluenzale protegge dall’infezione Covid-19?
Falso. Il virus dell'influenza e il Sars- Cov-2 sono diversi e dunque il vaccino contro l'influenza stagionale non protegge da Covid-19. La vaccinazione anti-influenzale è tuttavia utile nella diagnosi differenziale.
È vero che l’inquinamento atmosferico può contribuire a peggiorare alla diffusione del coronavirus?
Vero. Secondo la European Public Health Alliance (EPHA) l’inquinamento atmosferico può facilitare l’insorgenza di problematiche quali ipertensione, diabete e malattie respiratorie. Le persone che vivono in aree particolarmente inquinate possono pertanto più facilmente presentare queste comorbidità, che incidono negativamente sull’andamento della malattia Covid-19
Referenze:
https://www.who.int/gpsc/5may/Guide_to_Local_Production.pdf
https://epha.org/about-us/