Follow up post operatorio durante il coronavirus

Le restrizioni adottate dai governi per il confinamento e la gestione della crisi dovuta al coronavirus sono molto dure, ma necessarie. Alcuni pazienti, tuttavia, si chiedono come possono continuare a ricevere le cure di cui hanno bisogno, soprattutto se hanno effettuato un intervento chirurgico negli ultimi mesi. Il Dott. Domenico Valente, spiega in questa intervista l’importanza delle norme vigenti e offre alcuni consigli su come affrontare questo momento di incertezza.

Molti dei nostri utenti e delle nostre utenti si stanno chiedendo in questo periodo come bisogna comportarsi rispetto agli appuntamenti che avevano preso per trattamenti e interventi estetici. Lei come si sta organizzando per assistere i suoi pazienti?

Le disposizioni imposte dal decreto per quanto riguarda l'emergenza Covid-19 impone a tutti noi estrema attenzione e rispetto delle regole. Per quanto mi riguarda ho annullato visite e interventi in questo periodo particolare, ma sto continuando a seguire i miei pazienti tramite social come facebook o instagram, consulenze semplici tramite video chiamate o attraverso Whatsapp.

È sicuro spostarsi per recarsi in un ambulatorio o studio medico in questo momento?

La normativa e il buon senso impongono di spostarci solo in caso di urgenze indifferibili. Io attualmente sto eseguendo solo le visite dei pazienti operati che hanno bisogno di medicazioni o rimozione dei punti di sutura ed urgenze come infezioni o problematiche non procrastinabili. Naturalmente gli appuntamenti dovrebbero essere presi in modo da non creare assembramenti in sala d'attesa e fornendo ai pazienti igienizzanti per le mani e mascherine.

È necessario riprogrammare e spostare tutti i tipi di appuntamento in questo periodo?

Purtroppo sì, tutti i trattamenti chirurgici e di medicina estetica sono stati sospesi e saranno da riprogrammare.

Perché è così necessario farlo?

Mantenere gli ambulatori aperti e proporre trattamenti non urgenti significa comunque favorire la mobilizzazione delle persone e aumentare il rischio di assembramenti che in questo momento vanno evitati.

Inoltre fare interventi chirurgici in questo momento significa anche ridurre l'immunità dei pazienti ed esporli a rischi maggiori di infezione.

Le pazienti e i pazienti allarmati in questo periodo sono moltissimi, che cosa fa in quanto medico per rassicurarli?

Va spiegato che l'unico modo per proteggerci è rimanere a casa e seguire le regole che sono state descritte nel Dpcm del 4 marzo:

1. Lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
2. Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.
3. Evitare abbracci e strette di mano.
4. Mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro.
5. Igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie).
6. Evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l'attività sportiva.
7. Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani.
8. Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce.
9. Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.
10. Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcohol.
11. Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.

In che modo le pazienti operate prima del lockdown possono continuare a ricevere le cure di cui hanno bisogno?

I pazienti operati vengono visitati e medicati in ambulatorio seguendo tutte le norme igienico sanitarie che tradizionalmente usiamo, permettendo l'ingresso in studio esclusivamente del paziente e utilizzando tutti i dispositivi di protezione personali necessari.

Chi è stato operato e vive in casa da solo e non può ricevere assistenza da familiari e amici in questo periodo come può affrontare con sicurezza e serenità il post operatorio?

Certamente,se il paziente ha avuto un percorso post operatorio nella norma non c'è alcun motivo di allarmarsi basta restare a casa e osservare le regole e le terapie assegnate in attesa del controllo successivo. Se poi il paziente presenta dei dubbi può contattare in qualsiasi momento il chirurgo di riferimento.

Chi sta attraversando il post operatorio in questo periodo e deve assumere farmaci antibiotici incorre in qualche rischio? Sulle reti si parla molto di interferenze tra antibiotici e Covid-19, può fare chiarezza su questo punto?

Attualmente vi sono pareri contrastanti in letteratura e non vi sono evidenze scientifiche che gli antibiotici favoriscano l'infezione da Covid-19. Tendenzialmente gli antibiotici devono essere assunti solo se si sospetta un’infezione batterica quindi vanno assunti soltanto sotto prescrizione medica.

I pazienti che hanno effettuato un intervento estetico in tempi recenti possono incorrere in maggiori probabilità di complicanze in caso di contrarre il coronavirus?

Partendo dal presupposto che in questo periodo è consigliabile eseguire solo interventi chirurgici con carattere di urgenza, la possibilità di avere delle complicanze strettamente legate all'intervento sono identiche a quando non era in corso l'emergenza da coronavirus. C'è possibilità però di causare un calo delle difese immunitarie del paziente ed esporlo quindi a rischi di infezione da Covid-19.

Quali pazienti possono incorrere in maggiori rischi?

I pazienti più a rischio sono in questo periodo gli uomini, soprattutto sopra i 60 anni di età, affetti da altre patologie come ipertensione, problemi cardiaci, diabete, ecc.

Quali sono i sintomi da tenere sotto controllo?

I sintomi più comuni dovuti all'infezione da Covid-19 sono febbre, stanchezza e tosse secca. Alcuni pazienti possono presentare dolori, congiuntiviti, congestione nasale, naso che cola, mal di gola o diarrea. Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente. Alcune persone si infettano ma non sviluppano alcun sintomo. La maggior parte delle persone (circa l'80%) guarisce dalla malattia senza bisogno di cure speciali. Circa 1 persona su 6 che si ammala di Covid-19 presenta gravi difficoltà respiratorie. Le persone con febbre, tosse e difficoltà respiratorie devono consultare il proprio medico di famiglia.

Cosa si deve fare e chi si deve chiamare in caso di bisogno?

In caso il paziente presenti sintomi deve rimanere a casa, non bisogna recarsi in pronto soccorso o presso gli studi medici, ma bisogna innanzitutto telefonare al proprio medico di famiglia, pediatra o guardia medica. Vi sono inoltre dei numeri regionali di riferimento e il numero informativo 1500.

Quali consigli si sente di dare a chi ci sta leggendo in questo momento per affrontare al meglio questo periodo anche psicologicamente?

Vorrei rassicurare tutti i pazienti e spingerli ad affrontare questo periodo con lucidità e razionalità, senza dar spazio all'ondata di panico. La paura va mitigata con la ragione, il panico con la pazienza e l’incertezza con l’istruzione.

Vuole aggiungere qualche altra osservazione prima di salutarci?

Dovremmo sfruttare questi momenti irripetibili cercando di valorizzare la competenza degli esperti rispetto all'opinione generica del popolo, a dare valore al contatto fisico e a capirne la sua insostituibilità, capire l'importanza dei valori essenziali di amicizia e famiglia, prendersi il tempo per se stessi e porsi nuovi obiettivi futuri. Utilizzando le parole del Papa, siamo stati sorpresi da una tempesta inaspettata da cui solo insieme possiamo uscirne.

Dott. Domenico Valente 

Specialista in Chirurgia Maxillo Facciale ed estetica del volto