Piercing "delicati"
L'esperienza maturata, specie in applicazioni difficili, ci consente ora di proporre una metodica personalizzata sfruttando anche delle apparecchiature professionali, come il laser o la radiofrequenza, utilizzate principalmente per altri scopi, ma che qui, trovano un adeguato impiego.
Anche la possibilità di praticare l'anestesia locale è un altro dei vantaggi.
In Italia si stima che circa il 30% delle adolescenti tra i 15 e i 19 anni abbia un piercing; la percentuale sale al 33% delle ragazze tra i 20 e i 35 anni. I maschi si fermano a circa il 15% nelle stesse fasce d'età.
Le aree oggetto di questa pratica sono l'orecchio nel 90% dei casi, seguita dal naso (56%), dall'ombelico (35%), dal sopraciglio (8%) e dalla lingua (6%).
Recentemente si assiste ad un aumento delle richieste di piercing sulle parti intime, capezzolo e genitali, una pratica che se non eseguita correttamente e da personale qualificato porta molti adolescenti al pronto soccorso !
Chi si sottopone al piercing deve rispettare un certo numero di regole: innanzi tutto i tempi di guarigione che variano a seconda del tipo di piercing, ma anche le raccomandazioni sulla pulizia quotidiana della ferita, sull'evitare i bagni in mare, la sabbia, il sole, ecc.
Anche il materiale dei piercing è importante poichè deve essere di ottima qualità e certificato CE (acciaio inox chirurgico, titanio, oro o nibiono).
Un ultimo accenno va alla rimozione dei piercing infetti. Purtroppo capita di vedere giovani che arrivano con importanti infezioni in atto dovute principalmente all'incuria personale o per scarse norme igieniche adottate nel posizionamento. In questi casi la rimozione del piercing (che può avvenire anche chirurgicamente) è indispensabile e spesso si deve affrontare una riparazione della ferita prima di riproporre un altro piercing. Da qui l'esperienza maturata nella chiusura e nella riparazione dei danni causati in distretti del corpo tanto delicati (come i genitali) o tanto esteticamente importanti come il viso.