È possibile curare l'alitosi con il laser?

È possibile curare l'alitosi con il laser?
Ilaria Lorio
Dopo gli studi in Giornalismo Digitale mi sono specializzata nella redazione di articoli su salute e medicina, dal 2014 scrivo su moda, bellezza e chirurgia plastica.
Creazione: 27 apr 2017 · Aggiornamento: 16 lug 2019
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Alcuni studi dicono che un 25% della popolazione soffre di alitosi. Molti sanno che ne soffrono, ma altri non sono coscienti che la propria bocca sprigioni cattivo odore.

Oggi sappiamo che l'alitosi non colpisce solo gli adulti; anche i bambini possono soffrirne. Ecco perché si cercano nuovi trattamenti per combatterla. Uno degli ultimi metodi per ridurre questo problema è il laser, che potrebbe essere la soluzione efficace contro l'alito cattivo. Ma procediamo per ordine.

Cos'è l'alitosi?

L'alito cattivo, sintomo evidente di alitosi, è causato dalla presenza di batteri nella bocca, sia nella zona della lingua, formando una pasta bianchiccia o giallastra conosciuta come patina suburrale, sia nelle tonsille, dovuto alla presenza di infezioni benigne.

Se seguiamo una corretta igiene orale, questo problema non dovrebbe comparire, dato che la pulizia della bocca igienizza la lingua. Per quello, oltre che spazzolare i denti, dobbiamo passare lo spazzolino su questo organo muscolare. Se quest'azione la completiamo con l'uso di filo interdentale, evitiamo che i batteri accumulati tra i denti possano generare alito cattivo.

Pertanto, in questi casi, il trattamento efficace per eliminare il problema sarebbe aumentare la nostra igiene orale, che oltre a farla più frequentemente, dovremmo realizzarla in maniera più approfondita, includendo gli spazi interdentali e la lingua, luogo dove si forma la patina suburrale.

Oltre a realizzare una pulizia adeguata, anche avere un'alimentazione sana ed equilibrata, escludere alimenti piccanti o eccessivamente speziati (riducono la produzione di saliva e producono secchezza orale), evitare alcol e tabacco, aiuta a mantenere un alito fresco, senza cattivi odori.

Ma cosa succede quando l'alitosi non riguarda la pulizia giornaliera dei denti?

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Si sa che, in molte occasioni, l'alitosi non ha alcuna relazione con l'igiene orale, ma con l'alterazione della propria saliva, e in questi casi, il suo trattamento rappresenta una vera sfida per gli specialisti

Potrebbe essere causato da una saliva con una composizione appiccicosa, o eccessivamente viscosa o perché le nostre ghiandole producono poco liquido di reazione alcalina. Quando questo accade, l'azione batterica della saliva, dovuta ai lisozima che la compongono – la cui presenza nella saliva è stata identificata da pochi anni - , è alterata, e questo favorisce la comparsa e il proliferarsi di batteri che generano l'alito cattivo.

Dott.ssa Viviana Casagrande
Somma Lombardo, Varese

Quali trattamenti esistono per combattere l'alito cattivo?

Tradizionalmente, l'alitosi viene trattata con l'uso di colluttori e risciacqui orali, che cercano di pulire la bocca dai batteri per ridurre l'alito cattivo. È molto comune anche l'uso di gomme da masticare per mascherare l'odore, ma questo non risolve il problema. In questo senso, il laser si pone come il trattamento più efficace per l'alito cattivo.

Il laser è la soluzione più efficace per combattere l'alitosi?

Come abbiamo già anticipato, se l'alito cattivo è causato da una mancanza di igiene orale, basterà cambiare le nostre abitudini per ottenere una pulizia dentale maggiore e risolvere cosi il problema.

È importante anche scartare altre malattie che possono nascondersi dietro un'alitosi. In alcuni casi, l'alito cattivo si deve a problemi che riguardano lo stomaco, malattie del fegato o dei reni, bronchite cronica... Perciò è importante studiare, prima di tutto, la causa che provoca l'alito cattivo.

Se è causato da un'alterazione della saliva, il laser è un trattamento efficace. Il fascio di luce che emette il laser riesce a regolare la composizione e produzione della saliva, che è la causa principale dell'alito cattivo. Inoltre, permette di ridurre il proliferarsi di batteri, eliminando quelli che si trovano dietro l'alitosi.

⭐ Leggi anche: "Alitosi: cause e rimedi."

In cosa consiste il procedimento?

La prima cosa che farà il medico sarà analizzare se l'alitosi è relazionata o no con problemi di saliva. In caso affermativo, ritirerà la patina suburrale presente nella lingua del paziente. Dopodiché, un secondo passo sarà di applicare cloruro di metiltionanina o blu di metilene, colorante organico che si impiega come fotosensibilizzatore in trattamenti di radiofrequenza come il laser. Infine, applicherà direttamente il laser a bassa potenza nella zona della lingua, per eliminare i batteri e normalizzare la secrezione della saliva, eliminando l'alito cattivo.

In casi più complessi, che colpiscono le tonsille, lo specialista potrà valutare se applicare il laser anche nella zona delle ghiandole salivari, che producono la saliva. Questa soluzione è efficace in quei casi in cui l'alitosi è causata da una scarsa produzione di saliva, cioè, non relazionata con batteri presenti in essa, ma che invece è dovuta al fatto che il paziente produce poca saliva. La causa più comune è l'atrofia delle ghiandole salivari.

Questo trattamento funziona anche in quei casi in cui l'accumulo di residui alimentari ha prodotto infezioni nelle "cripte" che compongono le tonsille, causando infezione. Qui, il laser agisce eliminando i residui, ma anche gli orifizi o "cripte" presenti in questo organo, evitando, pertanto, che possano riapparire i batteri e, con loro, l'alito cattivo.

In entrambi i casi, con il laser si ottiene la regolarizzazione delle secrezione del liquido a livelli normali e si risolve il problema di batteri, e quindi, l'infezione presente nelle tonsille.

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Ha effetti secondari?

Il trattamento è veloce e ha pochi rischi per la salute. Non richiede ricovero ospedaliero, dato che è un procedimento da ambulatorio. Non necessita nemmeno di anestesia e punti di sutura.

L'uso del laser in maniera seria e professionale da parte di medici specialisti non comporta problemi per il paziente. Non si producono ferite per cui non c'è il rischio di sanguinamento, problemi di cicatrizzazione, infezione, ecc. Bisogna soltanto valutare che non si tratti di un trattamento a lungo termine e si deve evitare l'uso di laser ad alta intensità.

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