Il rimodellamento dei capezzoli
Il rimodellamento delle areole mammarie è un intervento di chirurgia estetica del seno con cui è possibile modificare i difetti estetici dei capezzoli.
Gli inestetismi e i difetti estetici possono presentarsi in qualsiasi parte del corpo, infatti anche i capezzoli possono presentare alcune anomalie: possono essere rientranti o troppo sporgenti, possono essere troppo grossi oppure asimmetrici, o possono avere un areola deformata, possono essere in sovrannumero o anche penduli. Questi piccoli difetti del seno, seppur non sempre particolarmente vistosi, possono comunque generare disagio in una donna e, in alcuni casi, non si tratta solo di difetti estetici, ma possono rappresentare un problema anche da un punto di vista funzionale e arrivare addirittura ad impedire il normale allattamento.
In che modo si può intervenire per modellare i capezzoli?
Lla microchirurgia permette di correggere i difetti estetici e funzionali dei capezzoli, soprattutto grazie all' intervento chirurgico di correzione dei capezzoli.
I casi in cui può essere necessario intervenire sono diversi. Per esempio, se il capezzolo è rivolto verso l'interno ed è caratterizzato dalla mancata erezione viene chiamato capezzolo introflesso. Di solito si tratta di un'anomalia congenita, quindi di origine ereditaria,che viene determinata dalla presenza di dotti galattofori troppo corti che trattengono il capezzolo all'interno della mammella.
Questo difetto del capezzolo introflesso colpisce in media 20 donne su 1000 e interessa di solito tutte e due le mammelle. Nei casi piú lievi può essere corretto ricorrendo a metodi naturali, tra i quali dei dispositivi simili a piccole ventose. Oppure si puó ricorrere a un intervento chirurgico.
La correzione chirurgica dei capezzoli introflessi
Ci sono diversi gradi di introflessione dei capezzoli e in alcune casi è possibile che durante la gravidanza o l’allattamento si possa notare una maggiore estroflessione verso l'esterno. Una cosa interessante da notare è che spesso questo difetto non ostacola il normale allattamento, tuttavia in alcune donne potrebbe causare dolore.
La tecnica operatoria più semplice e più efficace per la correzione dei capezzoli introflessi consiste nell'effettuare una piccola incisione a livello del capezzolo, attraverso la quale il chirurgo rimuove i tralci fibrosi e i dotti galattofori troppo corti. Questa procedura si esegue, normalmente, con l'anestesia locale. Una volta che l'operazione sarà terminata, lo specialista potrà procedere con la suturazione del capezzolo, prima all'interno (proiezione) e poi sulla cute esterna per perfezionare i margini.
Infine, bisogna sottolineare che la correzione dei capezzoli introflessi è un intervento che compromette la capacità di allattare al seno in modo permanente.
In quali casi bisogna correggere la forma dei capezzoli?
Ma quella dei capezzoli rientranti o introflessi non è l'unica anomalia che può colpire il seno. Esistono infatti anche altri casi in cui è possibile sottomettersi ad un intervento di chirurgia plastica del seno per la correzione dei capezzoli. I più comuni includono:
- capezzoli troppo sporgenti
- capezzoli in sovrannumero (parliamo di politelia, una malformazione presente fin dalla nascita)
- capezzoli troppo grossi (intervento di riduzione dei capezzoli)
- capezzoli asimmetrici
- areola deformata
- capezzolo pendulo
Per quanto riguarda invece il rimodellamento delle areole mammarie, si può affermare che si tratta di un intervento relativamente semplice, tanto che normalmente si realizza in day hospital con anestesia locale.
La ricostruzione post oncologica di capezzoli e areole
Un'operazione di ricostruzione del seno in seguito a un tumore o a una mastectomia permette a molte pazienti di avere la possibilità di ritrovare il proprio benessere sia fisico che emozionale, che spesso vengono compromessi dall'impatto fisico e psicologico che può avere su una persona. Pensando alla mastectomia e alla ricostruzione mammaria, però, a volte ci dimentichiamo di un dettaglio molto piccolo ma allo stesso tempo molto importante: che cosa succede con il capezzolo?
Dopo una ricostruzione del seno, in alcuni casi, il capezzolo può scomparire totalmente. A volte, anche dopo aver realizzato un intervento di ricostruzione del capezzolo, può succedere che uno non abbia lo stesso aspetto del capezzolo dell'altra mammella. Entrambi questi scenari possono generare un danno estetico che può arrecare un ulteriore disagio alle pazienti che già hanno sofferto a causa del tumore e della terapia. Per alleviare questo disagio, si utilizza sempre più spesso una tecnica non chirurgica e non invasiva, così da risparmiare almeno da un lato, le complicazioni e i disagi post operatori.
Si tratta della tecnica della micropigmentazione oncologica, una procedura adottata per ricostruire proprio questa zona particolare. Inoltre, uno dei vantaggi di questa tecnica è che non solo riesce a riprodurre il capezzolo e l'areola, ma allo stesso tempo permette anche di nascondere e dissimulare le cicatrici causate dalla stessa ricostruzione chirurgica del seno.
In cosa consiste la micropigmentazione post oncologica?
La tecnica della micropigmentazione deriva direttamente da quella del tatuaggio. Infatti consiste nell'introduzione di un pigmento sotto la pelle, utilizzando l'aiuto di un dermografo, proprio come quando si realizza un tatuaggio.
Il colore (o pigmento) che viene utilizzato per le ricostruzioni dei capezzoli e delle areole viene stabilito prendendo in considerazione il tono del capezzolo intatto o, nel caso della ricostruzione di entrambi i seni, quello che si adatta al meglio al colore della pelle della paziente.
Per sapere qualcosa di più sulla micropigmentazione e le sue possibilità, clicca qui e scopri di più su tecnica, risultati e caratteristiche di questo trattamento.
Quali sono i risultati?
Questo trattamento si esegue per pigmentare l'areola, correggere le asimmetrie tra i seni o per dare colore alla zona dopo aver realizzato una mastectomia e, in seguito, una ricostruzione del seno e del capezzolo. Il principale beneficio di questa tecnica, apparentemente molto semplice, è che permette di migliorare significativamente l'aspetto dei seni e, di conseguenza, di aumentare l'autostima delle donne che si sottopongono a questo tipo di trattamento.
La micropigmentazione applicata alla zona del capezzolo, insomma, può essere considerata come il punto finale del processo ricostruttivo per quelle donne che hanno sofferto di cancro al seno e che possono finalmente ritornare a godere pienamente del proprio corpo e della propria salute, fisica ed emotiva.