Quali sono i rischi della mastoplastica additiva?
Quando una donna decide di sottoporsi a un intervento chirurgico di aumento del seno, è necessario tenere a mente che, anche se si tratta di un intervento estetico e non fatto per risolvere un problema di salute, ci sono sempre dei rischi connessi con la chirurgia.
In realtà sono pochi gli effetti collaterali o le complicazioni che possono verificarsi dopo la mastoplastica additiva e, di solito si verificano dei piccoli disagi che sono normali dopo un qualsiasi intervento chirurgico (ecchimosi, disagio, sfregamenti di cicatrici, etc). Tuttavia, prima e dopo l'operazione è necessario parlare con il chirurgo dei possibili rischi in modo da effettuare una scelta totalmente consapevole.
Quali sono questi rischi?
- Contrattura capsulare: si verifica quando la capsula che avvolge le protesi si stringe, dando una sensazione di durezza del seno. Ovviamente tale complicazione può essere risolta, trattando o rimuovendo chirurgicamente la capsula, o sostituendo direttamente l'impianto.
- Gonfiore e dolore: come in qualsiasi intervento chirurgico intorno alla ferita si può manifestare gonfiore e fastidio.
- Infezioni intorno all'impianto: colpisce una piccola percentuale di donne che fanno l’intervento. Di solito il problema si verifica nella prima settimana dopo l'intervento chirurgico, ma non è detto, in alcuni casi si verifica dopo. In tali circostanze, è bene rimuovere l'impianto fino alla scomparsa dell’infezione. Passata la convalescenza l'operazione può essere eseguita nuovamente.
- Cambiamenti nella sensibilità dei capezzoli: in alcuni casi, le donne che hanno fatto la mastoplastica additiva dicono di notare un cambiamento nella sensibilità dei loro capezzoli. Alcune li sentono ipersensibili, alcune perdono di sensibilità e altre li sentono intorpiditi. Di solito questi sintomi scompaiono dopo un po’ anche se alcune pazienti riportano che questa sensazione è permanente.
- Produzione di latte: a volte le pazienti che hanno dato alla luce un bambino durante l'anno precedente l'operazione, tornano a produrre latte per un breve periodo di tempo dopo l'intervento chirurgico. L’inconveniente può essere trattato semplicemente con farmaci ad hoc.
- Rottura o fuoriuscita di materiale: di tanto in tanto un impianto può rompersi o subire una perdita. La rottura si provoca a causa della pressione delle mammelle sulle protesi stesse. Se si tratta di un impianto salino, il materiale che fuoriesce può essere assorbito naturalmente dal corpo. Ma se parliamo di un impianto in gel i casi sono due: A) se l’involucro si rompe ma non si intacca la capsula cicatriziale, la paziente può non notarlo. B) se la capsula cicatriziale si rompe, il gel può muoversi, rimanendo all'interno della protesi o spostarsi in altre parti del corpo. In questi casi, bisognerà rimuovere l'impianto danneggiato e sostituirlo con uno nuovo.
- Sintomi di una comune influenza: alcune pazienti possono accusare sintomi quali gonfiore, dolore, febbre, stanchezza... gli stessi di una comune influenza.
È importante sapere che, anche se le protesi mammarie di solito non comportano controindicazioni per la realizzazione di radiografie e mammografie, al momento di eseguire un esame o delle analisi bisogna informare lo specialista incaricato della procedura in modo che possa adottare le procedure più adatte e le dovute attenzioni.
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Cosa succede se non mi piace il risultato?
Bisogna sempre essere sicure della propria scelta, la mastoplastica additiva non è cosa che tutti sono disposti a capire o a cui sono abituati, e una volta realizzata difficilmente si può tornare indietro. È necessario essere sicuri della propria decisione e non lasciarsi influenzare dalle opinioni favorevoli o contrarie di altre persone: deve essere una scelta individuale, consapevole e ponderata.
Cos'è successo con le protesi PIP?
Nel 2011 una questione piuttosto spinosa è stata sollevata sulle protesi mammarie PIP ( Poly Implant Prothese ). Molti governi hanno raccomandato alle donne che le avevano di rimuoverle. Il motivo era l'alta tossicità e la potenziale rottura dovuta all’utilizzo di un silicone non autorizzato per l’uso medico. Il caso ha interessato 500.000 donne ed ha creato il panico sulle protesi. Attualmente i medici rassicurano le pazienti sul fatto che l’incidente fu dovuto ad un uso improprio dei materiali, mentre adesso ci sono stati passi avanti significativi sia a livello di tecniche che di costituzione degli impianti stessi, per niente nocivi alla salute o al benessere delle persone.
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