La correzione delle “orecchie a sventola”: a che età è meglio affrontarla?
Foto: Dott. Francesco Malatesta
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La chirurgia estetica delle orecchie può eliminare il disagio psicologico legato alla dismorfia in età matura oppure prevenirlo, intervenendo tempestivamente in giovanissima età. La chirurgia estetica dell'orecchio, detta otoplastica, è finalizzata alla correzione della forma, delle dimensioni o della posizione delle orecchie.
E' possibile intervenire su vari aspetti, ad esempio i lobi, talvolta troppo larghi oppure allungati a causa di un trauma o di un orecchino pesante, ma l' anomalia che maggiormente spinge i pazienti a richiedere un rimodellamento è la sporgenza della cartilagine, che rende le orecchie prominenti e vistose.
Questo difetto può dipendere semplicemente da un' ipertrofia della conca auricolare, che fa si che le orecchie ruotino verso l'esterno, oppure dall' insufficiente formazione della piega naturale della cartilagine dell' antelice, che impedisce alle orecchie di rimanere parallele e vicino al capo.
Nel periodo dell'infanzia l'aspetto delle orecchie prominenti può essere oggetto di atteggiamenti denigratori da parte di amici e compagni di scuola; queste esperienze sono vissute dal bambino con disagio e possono lentamente dare origine a veri e propri complessi, che nell'età adolescenziale arrivano a minare l'autostima e compromettere la vita sociale e il successo scolastico.
Se il difetto delle orecchie a sventola interessa un soggetto già adulto, è molto importante valutare assieme al chirurgo plastico l'entità e il tipo di problema da correggere, soprattutto per chiarire se è possibile raggiungere i risultati estetici desiderati, che devono essere in armonia con la fisionomia del viso e rispettarne le proporzioni.
Le modalità dell'intervento sono diverse in funzione dell'età del paziente: mentre sugli adulti viene praticato sotto anestesia locale con sedazione, nei giovanissimi si preferisce optare per l'anestesia generale, in modo da evitare ansia e paura. L'intervento ha una durata variabile, da una a due ore circa. Al termine viene applicata una medicazione compressiva che deve essere mantenuta per qualche giorno, sostituita poi da una fascia elastica che ha la funzione di proteggere le orecchie e prevenire movimenti accidentali, che potrebbero causare fastidio o dolore al paziente.
Le cicatrici derivanti dall' otoplastica restano nascoste nella piega formata dall'attaccatura delle orecchie al capo e sono quindi totalmente invisibili, indipendentemente dal taglio e dalla lunghezza dei capelli. Se l'intervento è effettuato sui giovanissimi il processo cicatriziale è ancora più veloce, in quanto la pelle è molto elastica e la capacità delle cellule di rigenerarsi è al culmine delle sue potenzialità, motivo in più per non rimandare troppo la correzione delle "orecchie a sventola", e evitare che imbarazzo e complessi comincino a radicarsi minando la serenità del bambino.
I rischi legati all'otoplastica sono ridotti e di rara insorgenza, la chirurgia estetica delle orecchie dal punto di vista tecnico è fra le più semplici e meno cruente; naturalmente, come in qualsiasi intervento, può esistere il rischio generico di infezioni, sanguinamento, ematomi.
In rari casi la cartilagine delle orecchie operate tende a riassumere la forma precedente dopo un certo periodo di tempo, richiedendo un ritocco correttivo.
Tutti questi aspetti vanno affrontati assieme ad un chirurgo plastico esperto, per affrontare senza incertezze e con serenità un intervento così importante sul piano psicologico e emotivo.
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