Rigenerazione cellulare e ringiovanimento facciale grazie al peeling

Rigenerazione cellulare e ringiovanimento facciale grazie al peeling
Il peeling è un metodo eccezionale i cui risultati sempre portano a una pelle rinnovata e ringiovanita. Foto: Dr.domenico Centofanti
Ilaria Lorio
Dopo gli studi in Giornalismo Digitale mi sono specializzata nella redazione di articoli su salute e medicina, dal 2014 scrivo su moda, bellezza e chirurgia plastica.
Creazione: 21 ott 2013 · Aggiornamento: 21 ott 2013
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Una dei modi migliori per restituire al derma un aspetto pulito, giovane, terso ed elastico è l’utilizzo del peeling che, grazie all'effetto desquamazione, può aiutarci a rinnovare la pelle in maggiore o minore profondità.

Con il passare degli anni, la pelle accumula impurezze, residui cellulari, rughe e una lunga vita di esposizione al sole. A causa di tutti questi agenti esterni e interni, alcuni più nocivi e antiestetici che altri, il derma che protegge il nostro organismo ne risente. Per questo motivo è fondamentale conoscere alla perfezione le tecniche che possono aiutare la nostra pelle a recuperare un miglior stato di salute e benessere. Il tipo di trattamento dipenderà dallo stato iniziale degli strati della pelle che, a seconda delle macchie o delle rughe, potranno essere trattati mediante prodotti o tecniche diverse.

Cos’è il peeling?

Il peeling è un procedimento dermatologico basato sull’eliminazione degli strati esterni della pelle mediante l’uso di sostanze esfolianti. L’obiettivo principale è quello di recuperare la luminosità e la tonicità della pelle, che si ottiene grazie al rinnovo delle diverse lamine.

Attraverso questo procedimento, le cellule danneggiate e morte che si sono accumulate sulla pelle, scompaiono. Il derma recupera la sua brillantezza, elasticità e tono naturale. Per questo, molti segni del tempo, come le rughe, possono essere trattati con questa tecnica estetica, la cui scelta dipenderà dalle necessità specifiche del paziente.

Il peeling è inoltre ideale per eliminare l’accumulo di pigmenti che si produce attraverso le radiazioni solari, riattivando il collagene e favorendo la rigenerazione cellulare. Un metodo eccezionale i cui risultati sempre portano a una pelle rinnovata e ringiovanita.

Quali tipi di peeling esistono?

La classificazione di questa tecnica dermatologica varia in funzione del materiale, del metodo o del prodotto che si utilizza, a seconda delle esigenze della pelle del paziente. Il trattamento si divide in tre diverse applicazioni: il peeling meccanico, chimico e fisico.

Peeling meccanico e dermoabrasione: la principale caratteristica di questa tecnica è l’utilizzo di pietre, spazzole, rulli e anche raspe con microparticelle di cristalli. Nonostante possa sembrare poco tradizionale, questo metodo favorisce considerevolmente l’erosione dello strato superficiale della pelle.

La dermoabrasione, che è una delle tecniche più comuni in questo ambito, utilizza raspe con particelle di diamanti per migliorare l’aspetto di alcune cicatrici chirurgiche o causate da incidenti e per eliminare i segni provocati dall’acne. Il processo si realizza generalmente in un centro ospedaliero e sotto anestesia locale.

Peeling fisico con laser: il laser CO2 si utilizza nella maggior parte dei casi per eliminare le rughe di espressione o aree della pelle che sono parzialmente lesionate. Però la sua funzione principale non è solo questa ma anche quella di aiutare il derma a generare sostanze fondamentali come il collagene. In questo modo si riempiono le rughe d’espressione e si dona un aspetto molto più giovane al viso, anche se questo freno all’invecchiamento non ha carattere permanente.

Peeling chimico con alfaidrossiacidi: Acido retinoico, tricloroacetico o mandelico. Tutte sostanze chimiche abrasive che possono ottenersi dalla natura e che, grazie alle proprietà esfolianti, riescono a eliminare le cellule morte della pelle. A differenza degli altri trattamenti, questo tipo di peeling può essere realizzato in qualunque epoca dell’anno, senza necessità di sottomettersi ad anestesia locale o ingresso in clinica. I suoi principali benefici si riscontrano nel miglioramento della consistenza della pelle che, grazie all’intervento su macchie, pori dilatati e rughe, recupera la luminosità e l’uniformità persa.

A sua volta, il peeling chimico può dividersi in superficiale, medio o profondo, a seconda dell’intensità del trattamento. Il primo è adatto per quei pazienti che presentano rughe superficiali, mentre il peeling profondo, uno dei più aggressivi per l’epidermide, elimina le zampe di gallina e gli inestetismi provocati da una pelle molto invecchiata dal sole. L’acne e le macchie, invece, sono solo alcuni dei problemi che si possono risolvere tramite l’utilizzo del peeling d’intensità media.

Peeling casalinghi ed esfolianti organici

Anche se la maggior parte degli acidi utilizzati per il peeling chimico sono di origine naturale, esiste un modo molto più semplice per esfoliare la pelle con l’utilizzo di materie organiche. Il peeling casalingo può essere preparato rapidamente in cucina mescolando ingredienti rinfrescanti e rivitalizzanti.

Lo zucchero raffinato è uno dei migliori esfolianti naturali, che mescolato con l’olio di oliva e l’effetto antiossidante del succo di limone, costituisce una maschera facciale che restituisce al viso la sua luminosità. Per le pelli più grasse, è utile inserire il pomodoro. Il risultato è una pelle pulita, liscia e libera dai pori dilatati.

A chi rivolgersi?

Nonostante molti centri estetici e spa realizzino questo tipo di tecnica, a causa dell’alto livello di abrasione di alcuni trattamenti, si raccomanda di rivolgersi a un medico. La sua conoscenza della pelle e i differenti metodi da applicare è fondamentale affinché il paziente si sottoponga alla tecnica più adeguata, rispetto al tipo di problema.

Non possono sottoporsi a questo tipo di trattamento: donne in gravidanza o durante l’allattamento, pazienti con pelle molto scura, anche se è lo specialista che deve determinare il grado d’idoneità dell’individuo. Nel caso di pelli molto abbronzate, sottoponendosi a peeling aggressivi, il rischio della decolorazione è maggioe, per cui solo alcune tecniche come la microdermoabrasione garantiscono risultati senza altre controindicazioni.

Inoltre, è importante conoscere come curare la propria pelle dopo il peeling. Anche se il recupero può durare dai 3 ai 20 giorni, sicuramente non bisogna esporre la pelle ai raggi del sole né prima né dopo il trattamento. Utilizzare creme solari ogni giorno è fondamentale per preservare il derma durante tutto il processo di recupero.

Falconara Marittima, Ancona
Dott. Lino Bertolini
La Spezia, La Spezia
Centro Odontoiatria Integrata
Bernareggio, Monza e Brianza
Savona, Savona
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