Carbossiterapia e PRP: un approccio non chirurgico contro la calvizie
Il problema della calvizie, oggi sempre più frequente, può essere combattuto anche con metodologie non chirurgiche, che in casi specifici possono essere risolutive.
Il PRP (acronimo di Plasma Ricco di Piastrine), meglio conosciuto come "gel piastrinico", è impiegato da anni in vari rami della medicina, con un ruolo importante in campo dermatologico come trattamento di ringiovanimento o di riparazione di lesioni cutanee.
Nel corso di studi scientifici di approfondimento è stato osservato che l'effetto biorivitalizzante del gel piastrinico provocava l'aumento di spessore e densità delle strutture pilifere delle aree di cute trattate; questo ha aperto la strada a nuovi impieghi del PRP in campo tricologico, per combattere con metodi alternativi alla chirurgia l'alopecia androgenetica, areata o cicatriziale.
Gli studi hanno individuato il meccanismo di azione del PRP sulla calvizie, basato sul suo elevato contenuto di piastrine in grado di veicolare fattori di crescita (tra cui PDGF e TGFβ).
I fattori di crescita hanno la prerogativa di stimolare la cellula staminale posta sulla zona soprabulbare del follicolo "dormiente", dandole un forte stimolo a riprodursi ed a riavviare il suo normale ciclo fisiologico.
In questo modo, i follicoli piliferi inattivi si rigenerano, i capelli ancora presenti tendono ad ispessirsi e riprendono a crescere, la caduta rallenta e in alcuni casi si arresta.
I dati forniti da uno studio internazionale condotto su circa 1500 pazienti rivelano un netto aumento di spessore e quantità di follicoli nell' 80% dei casi di alopecia androgenetica (dal 1° al 5° grado della scala Hamilton-Norwood negli uomini, e fino al 3° grado della scala di Ludwig nelle donne), sebbene i migliori risultati riguardino i pazienti in stadio meno avanzato.
Nell'ambito di un trattamento tricologico personalizzato, è possibile combattere con maggior efficacia la perdita di capelli abbinando la terapia a base di gel piastrinico con l'impiego di citochine pro-infiammatorie, i "messaggeri chimici" prodotti dal nostro sistema immunitario, in grado di influenzare l'attività di altre cellule.
Le citochine hanno lo scopo di aumentare la quantità di piastrine attive, ma non solo: grazie alla capacità di rigenerazione tissutale sono in grado di creare una sinergia che moltiplica l' effetto del PRP.
Altrettanto valida nella lotta contro la caduta dei capelli pare essersi dimostrata la "carbossiterapia", che si basa sull'utilizzo di anidride carbonica medicata e sterile immessa nei tessuti mediante micro-iniezioni, che il medico effettua in dosi e a profondità controllata.
L'anidride carbonica è impiegata al fine di promuovere una maggior ossigenazione e rivascolarizzazione dei tessuti, aumento del metabolismo e conseguente rigenerazione cutanea, ma nell'impiego combinato con PRP la funzione più importante è la stimolazione del rilascio di fattori di crescita, fondamentali per "risvegliare" i bulbi piliferi atrofizzati.
Il trattamento completo nei casi di alopecia androgenetica e calvizie è costituito da un ciclo di carbossiterapia abbinata ad infiltrazione di plasma ricco di piastrine integrato con citochine; vi sono tuttavia indicazioni specifiche che lo rendono idoneo in alcuni casi e meno efficace in altri.
Il miglior consiglio è rivolgersi ad un centro specializzato dove effettuare le valutazioni cliniche indispensabili prima di ogni terapia.
Le sedute ambulatoriali hanno un costo medio di 200 euro circa, e in genere è consigliato un ciclo di almeno 5 trattamenti.
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