La difficoltà di una rinoplastica secondaria
La rinoplastica secondaria o di revisione è quella che si pratica quando il paziente ha subito diverse operazioni al naso per migliorare l'aspetto estetico, la sua funzionalità o entrambe le cose.
Il naso è un organo che si trova al centro del viso, ed è per questo che sarebbe raccomandabile farlo operare dalle mani di veri esperti. Proprio per la sua collocazione così visibile ed esposta, qualsiasi imperfezione lasciata sul naso da un'operazione chirurgica precedente è facilmente visibile.
Ragioni per una seconda operazione
Frequentemente si pensa che le persone che subiscono più di una rinoplastica siano incontentabili, ma la cosa certa è che nella maggior parte delle occasioni la decisione di entrare di nuovo in una sala operatoria si deve a una cattiva respirazione o al fatto di non aver raggiunto i risultati sperati con la prima operazione. Qualcosa che potrebbe essere stato causato da una negligenza del medico che ha operato la prima volta o anche dalla cicatrizzazione del naso.
Quando ci si trova a dover affrontare questo tipo di operazione, che sia la prima, la seconda, la terza volta, ecc. bisogna tenere in considerazione la soddisfazione del paziente a livello estetico, ma è importante anche che i cambi effettuati sul setto nasale non danneggino la qualità della respirazione.
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Valutazione per l'operazione
La rinoplastica secondaria è un'operazione più complessa da realizzare rispetto alla prima. Gli ostacoli cominciano ad apparire dall'inizio, dato che le strutture nasali sono state alterate e non è possibile determinare bene prima dell'intervento quale sia la quantità e la qualità delle strutture stesse, una cosa che invece si può determinare senza alcun problema se si trattasse della prima operazione al naso.
Difficoltà dell'intervento
Se il naso è stato già precedentemente operato, il chirurgo ha due possibilità: manipolare nella maniera più delicata possibile i tessuti presenti nella zona per ottenere i risultati desiderati dal paziente o, se quei tessuti non fossero sufficienti, ottenere cartilagine da zone come l'orecchio o l'osso delle costole e impiantarlo nella zona del setto nasale.
In alcuni casi si ricorre a dei microtrapianti di grasso, che si possono fare attraverso iniezioni, in modo da far subire alla zona un trauma minore.
I tessuti con cui si trova a che fare il chirurgo che pratica la rinoplastica secondaria sono più forti e fibrosi, quindi la sua dissezione chirurgica e la manipolazione saranno più complesse.
Per ottenere i risultati desiderati, influisce molto la competenza del medico, ma bisogna anche valutare se esistono circostanze che esulino dalla sua capacità, come la consistenza della pelle (sottile, normale o grassa) e la quantità di cicatrici presenti sulla cute, che possono rendere più difficile lavorare sul naso. Inoltre, quante più volte è stato operato il naso, meno opzioni avrà il chirurgo per lavorare con il tessuto a disposizione.
Come si svolge l'intervento?
Di solito questa operazione si svolge con anestesia generale e ricovero in ospedale. La durata dell'intervento dipenderà dalla difficoltà di ogni caso, come per esempio la necessità o meno di dover estrarre tessuto cartilagineo o osseo da altre zone del corpo per utilizzarlo sul naso.
Il medico ottiene prima di tutto il materiale di trapianto necessario per l'intervento e dopo comincia con la modellazione fino ad ottenere la forma desiderata.
Postoperatorio dopo la rinoplastica
Il paziente può tornare alla sua vita normale dopo 1 o 2 giorni dall'operazione. Il ritorno al lavoro, di solito, avviene dopo 1 settimana, anche se il recupero totale non si avrà prima di alcune settimane. I risultati definitivi non si vedranno fino a 2 o 4 settimane dall'operazione.Così come per la prima operazione, anche nei primi giorni successivi a una rinoplastica secondaria è normale che la zona sia gonfi ed escano ematomi.
Nelle prima ore dopo l'operazione è comune che ci sia dolore nella zona, mal di testa e ostruzione nasale, per cui il medico di solito prescrive medicine per calmare il dolore. Possono apparire anche gonfiori ed ematomi agli occhi, così come piccole emorragie dal naso.
Nelle prime 24 ore si raccomanda di mantenere la testa alzata e nei giorni seguenti bisogna cercare di soffiarsi il naso con attenzione e senza fare sforzi, in modo che i tessuti possano cicatrizzarsi in maniera adeguata. Meglio starnutire con la bocca aperta.
I tamponi si ritirano dopo un paio di giorni, mentre in una o due settimane si tolgono eventuali fasciature, punti, tutori e gesso che potrebbero essere stati messi.
Nei primi giorni dopo l'operazione si consiglia di non fumare e di prestareun'attenzione speciale nel mettersi gli occhiali e di non usare lenti a contatto fino a quando non lo indichi il medico. Inoltre, non si dovranno consumare alcolici e si dovranno evitare tutte quelle attività che richiedano contatto o sforzo fisico, in più si dovrà tentare di parlare e gesticolare il meno possibile.
Cosa si deve aspettare il paziente?
Una rinoplastica secondaria fatta bene può dare molti buoni risultati, migliorando sia l'estetica che il funzionamento del naso. Ciò nonostante, tutte le persone che si sottopongono a questo intervento devono avere chiaro che una rinoplastica secondaria eseguita in maniera eccezionale, non potrà mai superare i risultati che si sarebbero potuti ottenere con una rinoplastica primaria se questa fosse stata eseguita nel miglior modo possibile.
Il paziente deve capire che non è un'operazione chirurgica miracolosa, ma un intervento abbastanza complesso, il cui risultato non dipende unicamente dalla competenza del medico. Ecco perché l'importanza dell'informazione del paziente, in modo che egli stesso possa essere realista rispetto ai risultati che si possono sperare dopo l'operazione.
Il grado di miglioramento estetico e funzionale ottenuto in ogni caso varia molto da un paziente a un altro secondo le circostanze di ognuno.
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