Buonasera. A causa di una iniezione di kenacort fatta qualche mese fa sul deltoide è comparsa un'area depressa di circa 5mm. con diametro 2cm. Può forse trattarsi di necrosi del grasso superficiale? E' possibile che questo inestetismo si risolva da solo? Cosa potrei fare, altrimenti? Rischio che questa zona alterata si pigmenti in modo permanente se la espongo al sole? Grazie per l'attenzione e per le risposte. Cristina
Gent.ma concordo con i colleghi. La situazione è da valutare a settembre per vedere se sia necessario effettuare un lipofiling. Al momento Le consiglio comunque di tenere l'area protetta dal sole in quanto in quella zona anche la cute è più sensibile e quindi maggiormente esposta a possibili danni. Cordialità Prof Franco Bassetto
Si tratta quasi certamente di atrofia da cortisone, deve solo aspettare, si risolverà spontaneamente in un anno. Non faccia trattamenti in una regione che è in evoluzione, potrebbe solo aggravare la situazione interferendo nel naturale processo di riparazione. Se vuole consultare un medico vada da un dermatologo che certamente avrà visto diversi casi del genere.
Gentile utente, è una complicanza dell'intervento a cui si è sottoposta: atrofia tissutale. Non migliora senza reintervento medico (filler, lipofillinf), non esponga al sole.
A disposizione
Staff medico Biosphera Med
Rispondo ad Elisa: il mio consiglio, se deve continuare con le iniezioni di Kenacort, di effettuarle il + profondamente possibile (inserendo l'ago in tutta la sua lunghezza); purtroppo la depressione non tenderà a migliorare ed in genere è necessario intervenire con iniezioni di filler/lipofilling.
Cordialmente
Dott. Fabio Chemello
CENTRO MEDICO GENESY
Concordo con quanto detto dagli altri medici e, pertanto, se non migliora lipofilling o filler.
Concordo con quanto detto dai colleghi, se l'avvallamento non migliora può effettuare un riempimento con filler a base di acido ialuronico oppure lipofilling con tessuto adiposo prelevato in altra sede.
Cordiali saluti.
Dott. Patrizio Vicini.
Si tratta di un'atrofia del tessuto adiposo indotta dal cortisone. La depressione dovrebbe nei prossimi mesi ridursi. Successivamente si può intervenire come prima scelta con lipofilling o, se è troppo magra, con un filler tipo Macrolane.
Cordiali saluti dr. Peroni Ranchet
Gent.ma Cristina, purtroppo la liponecrosi/lipoatrofia da cortisonici comporta anche un risentimento a livello piu' superficiale, cioé, un assottigliamento del derma, comparsa possibile di teleangectasie (capillari) ed una sensibilità agli UVA maggiore. Le consiglio di utilizzare una crema protettiva solare a schermo totale, di attendere un anno dall'infiltrazione e a quel punto se non vi è stato alcun miglioramento procedere alla lipostruttura con il suo proprio grasso...; sconsiglio l'uso dei fillers.
Cordialità
L'iniezione superficiale di cortisonici spesso induce un'atrofia della struttura cutanea e del sottocutaneo superficiale che si manifesta con una depressione della zona inoculata. Sicuramente la pelle risulterà assottigliata nella sua struttura e sicuramente manifesterà delle risposte diverse rispetto alla zona circostante, compresa la possibilità di pigmentazione con l'esposizione solare. E' possibile che, nel tempo, ci sia un parziale recupero. Per quanto riguarda la correzione estetica, è possibile effettuare degli impianti di acido ialuronico o grasso autologo.
Saluti
Dott. Riccardo Giordano
Salve, non si tratta di necrosi ma, bensì, di atrofia tessutale indotta dal Kencort.
L'esposizione al sole non dovrebbe costituire un problema, così come potrebbe aspettarsi un parziale miglioramento spontaneo nel corso dei prossimi mesi.
Eventuali esiti residui potranno essere corretti, se necessari, mediante lipostrutturazione.
Cordialità,
dott. Dario d'Angelo
Salve, certo, non deve esporsi al sole sulla zona per almeno 8-10 mesi. L'avvallamento purtroppo non è destinato a migliorare, genralmente, perchè si tratta di un'atrofia permanente del tessuto ipodermico. La sola possibilità è il riempimento (non prima di 1 anno) con filler (ialuronico, polilattico) o con lipofilling (grasso autologo).
Cordialmente
Dott. Fabio Chemello
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