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Valutazione di lolly92:
Ciao a tutte, ci tengo molto a raccontar la mia esperienza con l’intento di aiutare tante altre persone che come me si sono ritrovate a dover affrontare la scelta di un intervento di chirurgia estetica. Era da parecchio tempo che valutavo un intervento al seno per migliorarne l’aspetto, ma posticipavo sempre in previsione di una futura gravidanza e relativo allattamento. Poi ho capito che io dovevo stare bene nel presente (25 anni, ora 26) e che magari da grande dell’aspetto del decollete non me ne sarebbe importato nemmeno più di tanto. Una volta avevo una bella quinta alta naturale che si addiceva al mio fisico considerata la mia altezza di 186 cm; poi, in seguito a una dieta, insieme al peso era diminuito anche il volume del seno di un paio di taglie ed era diventato calante. Iscrivendomi in palestra speravo di risistemare tutto, ma dopo quattro anni di attività fisica costante il mio corpo è diventato tonico mentre il seno no. Tra avere una terza calante e non averne proprio era meglio non averne affatto, mi metteva costantemente a disagio in relazione con gli altri, soprattutto con i miei amici che mi conoscevano come la ragazza col seno, o in situazioni come il mare, perché anche stare in costume o doverne cercare uno adeguato, credetemi, può rivelarsi una notevole fonte di stress. Anche il mio ragazzo aveva notato il mio disagio nello scoprirmi davanti a lui ed era una caratteristica che non mi apparteneva essendo di mio una persona molto energica e sportiva. Non avendo amiche che avevano fatto un intervento simile, mi sono affidata a internet e a dicembre ho iniziato a procurarmi un paio di appuntamenti. Tra i due dottori che avevo visto, il prof. Del Gaudio era quello che mi convinceva di più, inoltre a visita mi aveva trasmesso molta grinta e positività, aveva chiarito alcune mie perplessità come quella riguardante un possibile allattamento come accennato sopra (potrò farlo perché la funzione delle ghiandole mammarie non viene alterata) e soprattutto si era assicurato che lo stessi facendo per me stessa o per nessun altro. Per la mia situazione iniziale (mi era stata diagnosticata una ptosi ghiandolare) la soluzione migliore era una mastopessi con protesi sottoghiandolare. Per il mestiere che faccio l’anatomia non mi è sconosciuta e quindi sapevo che facendo la sottoghiandolare al posto della sottomuscolare, come mi era stato invece consigliato dall’altro chirurgo, il mio muscolo non sarebbe stato reciso e che quindi avrei avuto anche una ripresa più rapida e meno dolorosa. Fatte tutte le analisi del caso, il 25 gennaio era giunto il mio giorno. Avevo già ricevuto precedentemente tutte le indicazioni pre operatorie dall’assistente e dall’infermiera Emanuela, come quella di indossare biancheria bianca di cotone o di non mangiare oltre la mezzanotte, quindi mi sono recata in clinica accompagnata dal mio amoroso. Il posto era piccolo ma molto carino e curato, sono stata fatta accomodare in una stanza dove poco dopo sono stata preparata per l’intervento con il camice e tutto e poi è arrivato il prof. Del Gaudio che ha cominciato a fare i disegni sul mio seno. Poi sono stata trasferita in sala operatoria dal quale sono uscita circa 3 ore dopo. Ho fatto un’anestesia locale con sedazione profonda e ho inserito le polytech dal 310 cc per una quarta abbondante. Avevo i punti, gli steri strip, dei cerotti, la fasciatura compressiva e sopra il reggiseno contenitivo. Mi sono svegliata dall’intervento nella stanza nel pomeriggio verso le 5, dormivo così bene che quando mi hanno svegliata non capivo il perché. Ricordo che il mio amoroso stava lavorando al computer, mi sono fatta dare una mano per andare in bagno e mi hanno portato la merenda perché avevo una certa fame. Poco dopo è venuto il dottore che mi ha dato tutte le indicazioni e prescritto i farmaci e l’infermiera mi ha fatto compagnia fino a dimissione. Ero già in grado di camminare anche se naturalmente mi sostenevo a un braccio perché ero pur sempre un po’ debole e il peso del seno mi spingeva un pochino in avanti. Posso dire di non aver sentito dolori, a parte quando l’auto sobbalzava a causa delle buche durante il tragitto di ritorno e la notte del secondo giorno perché la posizione costretta a pancia all’aria mi distruggeva la schiena (poi ho adottato un metodo con i cuscini sotto lungo la schiena che mi tenevano un po’ sollevata e girata su di un fianco, ve consiglio!). Quando due giorni dopo ho tolte le fasciature in ambulatorio, sia io che il mio fidanzato stavamo per svenire. Un po’ perché scarichi l’ansia quando vedi il risultato e poi perché l’impatto, in positivo, è stato piuttosto forte. Il miglioramento era notevole! Per il resto posso dire che ho avuto bisogno di una mano per i primi 3-4 giorni soltanto, poi riesci a fare tutto da sola con tutte le dovute attenzioni come quella di non sollevare pesi troppo pesanti o fare sforzi particolari, ma inizi ad adottare delle strategie per poter fare tutto, come usare uno sgabello per mettere i piatti nello scolapiatti senza dover alzare troppo le braccia e senza dover chiedere necessariamente aiuto. Infine vi suggerisco di prendere un reggiseno contenitivo nero e non bianco perché così si possono nascondere facilmente le eventuali macchie e con i gancetti davanti al posto di quelli con la zip, così non spuntano o non si vedono in rilievo sotto i vestiti. Per l’abbigliamento vi consiglio di usare i cardigan e delle magliette molto elasticizzate come quelle di intimissimi, così potete infilare il braccio stendendo il tessuto e senza fare troppe manovre brusche. Rassicuro anche tutte le persone sportive come me (faccio attrezzi in palestra) perché potranno tornare dopo un mesetto di pausa a fare tutto come prima senza problemi. Anzi, nel caso del mio intervento, il dottore ha detto che così si rafforzano in meglio i muscoli pettorali. Per qualunque altra cosa sarei felice di darvi tutti i consigli che sono stati utili anche a me… e se non vi piacete davanti allo specchio fate serenamente l’intervento perché ne rimarrete contente!
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