Un’insoddisfazione che durava da troppo tempo mi ha portato a 47 anni a fare finalmente qualcosa per il mio seno che in seguito alla gravidanza e ad un allattamento molto prolungato era cambiato in maniera importante. Fino a sei mesi fa avevo deciso di non operarmi, ma il mio dentista che raggruppa molti medici specializzati in più branche della medicina mi ha invitato a fare una visita per curiosità, senza impegno, giusto per togliermi ogni dubbio ed incertezza, anche perché se ci si affida a ciò che si legge su internet non sarebbe mai il caso operarsi. Anche dopo la visita con il professore ero più per il no perché sempre di intervento chirurgico si tratta, ma una persona non può vivere guardandosi scontenta davanti allo specchio, o si va a patti e si accetta il corpo che si ha, o si fa qualcosa. Un giorno ho detto basta a questa insoddisfazione, sapendo già che non sarebbe svanita nel tempo, e, dall’oggi al domani, ho preso la mia decisione. Ammetto che a intervento fatto mi aspettavo che il dolore fosse minore perché per me è stato molto doloroso, perché ho fatto l’intervento sottomuscolo. Sentivo male al busto e alla schiena perché il muscolo addominale e pettorale si attaccano dietro. L’operazione, però, è venuta molto bene. La cosa sorprendente è anche che è soggettivo, c’è chi si gonfia, io invece sono stata fortunata perché quando ho tolto la fasciatura il giorno dopo il seno era già bello e questo mi aveva confortato molto. Il primo impatto, per chi è più fragile, se è positivo aiuta molto ad affrontare il dopo. Sono rimasta quasi allibita da quanto il seno fosse veramente naturale, in genere non è sempre così viste certe foto. Avendo messo delle protesi tonde pensavo che il risultato sarebbe stato meno naturale e ora so che il modello va scelto in base alla propria conformazione, infatti avevo un seno tondo cadente e ora ho una seconda abbondante perché volevo tornare col suo aspetto naturale che avevo una volta. Per questo non ho inserito molto, solo 275 cc. Il professore è una persona di grande esperienza, è evidente, ed il lavoro eseguito è a regola d’arte. Il fatto che lui non abbia drammatizzato la cosa mi ha aiutato, mi diceva di stare tranquilla e detto qualche percentuale di rischi, che la qualità delle protesi di oggi è diversa rispetto a quelle di 10 anni fa, ecc. Se avessi atteso ancora del tempo per fare questo intervento, molto probabilmente non l’avrei mai fatto e ora sono felicissima della mia scelta, anche perché il dolore importante alla fine dura nemmeno 10 giorni e adesso rivedo finalmente me stessa. Sono molto emozionata ogni volta che mi guardo, riconoscere se stessi è molto importante, soprattutto per via di tutte le implicazioni psicologiche. Anche mio marito, che è medico e che è dell’idea che gli interventi si fanno solo per salute e se strettamente necessario, mi ha supportato in questa mia decisione. Voleva che superassi questo problema psicologico, per cui la chirurgia era l’unica soluzione. Mio marito mi ha aiutato tanto anche durante il post operatorio perché temevo di compromettere salute e muscolatura, ma dopo circa 15 giorni sono tornata alle mie attività, seppur con molta cautela. A posteriori posso perciò dire che sono assolutamente soddisfatta.