Ciao a tutti, mi sono sottoposta ad un intervento di mastoplastica additiva circa 1 mese fa. Da 10 anni avevo la necessità di affrontare questo percorso e, parlo di necessità perché la mancanza di un seno mi causava un malessere interiore. Mi bloccava, purtroppo, il mancato consenso dei miei genitori, che dopo un lungo lasso di tempo, durante il quale non ho mai smesso di lottare, è arrivato. Ho subito contattato un medico specializzato per effettuare la prima visita e successivamente fissato la data dell'intervento. Prima dell'intervento non avevo paure di alcun genere; penso che la gioia di realizzare il mio sogno fosse più forte della paura. Ho vissuto i giorni precedenti con l'emozione di una ragazzina, facendo il conto alla rovescia e, quanto più si avvicinava il momento, tanto più ero felice. Il giorno dell'intervento sono giunta in clinica e mi hanno subito portata in sala operatoria, insomma, non ho avuto neppure il tempo di realizzare cosa mi stesse succedendo; al mio risveglio quasi non avevo dolori, mi sentivo abbastanza bene; devo dire che questo benessere è durato molto poco, perché nel momento in cui ho provato a mettermi in piedi è cominciato il periodo davvero difficile. Ho sofferto per circa 5 giorni successivi all' intervento ed ipotizzo che i dolori così forti fossero dovuti alle dimensioni delle protesi inserite, in quanto, da una seconda taglia ho deciso di arrivare ad una quarta/quinta taglia, inserendo 625 cc. La cosa più difficile è stata proprio il post operatorio, che ho affrontato comunque con tanta forza d'animo, senza abbattermi, nonostante i dolori lancinanti. Ripeterei tutto senza pensarci neanche, perché non esiste cosa più bella che sentirsi realizzata. Oggi grazie alla mia esperienza mi sento una donna completa e non mi vergogno più di guardarmi allo specchio. Ho più consapevolezza del mio corpo e sono più sicura; tutto questo dopo solo un mese e credo che con la completa guarigione sarò la donna più felice del mondo. Consiglio a tutte le donne che vivono il mio stesso disagio, di non rinunciare ad essere felici per la paura dell' intervento, perché è un attimo rispetto alla felicità di una vita.