Ho deciso condividere la mia esperienze nella speranza che il mio caso possa aiutare le altre persone. A febbraio di quest’anno ho subito un intervento di mastoplastica additiva che è andato male. Ho 52 anni e dopo i due allattamenti prolungati e menopausa il mio seno era completamente svuotato. Alla fine del 2020 mi rivolgo al dottor Manuel de Giovanni, trovato su questo sito, esprimo il mio desiderio di avere la seconda taglia, lui e la sua assistente nonché moglie, cominciano a convincermi di fare addirittura la quarta, alla fine l’assistente cerca in tutti modi di portare la mia decisione verso la terza. Ancora non riesco a capire, perché? Arriva il giorno dell’intervento, febbraio 2021, De Giovanni mi fa un’ultima domanda prima di essere portata nella sala operatoria “ti piace il seno prosperoso o vuoi un seno piuttosto naturale”, la mia risposta “ certo, che voglio naturale!”. Mi risveglio dopo l’intervento con 400 ( !!!) full dual plane , come è scritto nel certificato della protesi Motiva. Nessuno non mi ha mai parlato di questa misura, il chirurgo non l’ha mai nominata. Ed ecco è cominciato l’incubo. Sono molto magra nella parte superiore del corpo e mi trovo all’improvviso con due seni gonfi e pesanti, spaventosi. Ho messo 2 mesi per smaltire enormi lividi di colore scurissimo e già dai primi giorni sento che qualcosa è andato storto. Il seno destro dopo due mesi presenta le pieghe, effetto rippling, chiedo spiegazioni al chirurgo, la sua risposta “sei troppo magra”, si, ma si vedeva perfettamente anche prima che sono magra. Però questo seno è anche troppo mobile, si muove come se non fosse attaccato , a questo fatto non c’è nessuna spiegazione da parte sua. Passano altri mesi ma il seno destro è sempre uguale in più si comincia vedere bene che è più basso dell’altro. A giugno vado per il controllo dal De Giovanni, finalmente lui vede bene cosa è successo , comincia di parlare di bottoming out e mi propone un altro intervento di correzione della tasca protesica del seno sinistro, gratis. Nota anche che il seno sinistro è spostato troppo verso l’ascella , ma dice “se non ti da fastidio, si può lasciare così come è”. A questo punto mi rivolgo al medico legale, mi fa fare la risonanza magnetica. Mentre cerco di farla senza spendere 500 euro, il mio avvocato richiede la cartella clinica dalla struttura dove sono stata operata. De Giovanni subito comincia scrivere messaggi a me dal tono offeso-minaccioso, secondo lui io frainteso la sua fiducia e lui si comporterà di conseguenza. Conseguenza? Ma in ogni caso chiedere la cartella clinica è un legittimo diritto del paziente! Il Risultato della risonanza magnetica e anche dell’ecografia mi lascia senza parole, la posizione delle protesi non è dual plane ma sopramuscolare sottoghiandolare. Il mammologo che mi ha fatto ecografia durante la visita mi ha indicato lo schermo, le sue parole: “la posizione delle protesi è perfettamente sopra il muscolo”. La tanta promessa dual plane non è stata fatta. In più il seno sinistro è più basso di 2 centimetri ed e troppo mobile, ha un aspetto cadente con pieghe e a quanto pare e quanto desume dalla proposta del chirurgo per il secondo intervento, la sua tasca protesica non lo tiene, è difettosa. Segue la lettera del mio avvocato al chirurgo e la risposta del suo avvocato “ Dall'esame della documentazione fotografica in possesso del medico risulta che l'intervento è stato tutt'altro che insoddisfacente sul piano estetico.” Dubito che le mie foto sono tanto diversi dalle foto che mi ha fatto l’assistente del chirurgo. Il mio sentimento in questo momento? È come se ti hanno sputato in faccia, in altro modo non potrei descrivere le mie sensazioni. Spero che il mio caso aiuti qualcuno prendere giusta decisione nei momenti difficili e mi piacerebbe avere il riscontro tra quelli che hanno vissuto la stessa esperienza.