L'ipertrofia mammaria, anche detta Gigantomastia, si verifica quando la ghiandola mammaria si è sviluppata in maniera eccessiva, sviluppando così un seno con un grande volume, che non è quindi determinato dalla presenza di grasso in eccesso. Questo particolare problema può causare nella paziente sia un disagio funzionale che un disagio estetico. Nella maggior parte dei casi, l’ipertrofia mammaria è associata alla ptosi mammaria che si presenta come un seno cadente fin sotto la piega inframammaria.
Un seno in media ha un volume compreso tra 200 e 350 cm cubi. L’ipertrofia mammaria può essere misurata secondo una classificazione in base al volume del seno e si può parlare di ipertrofia mammaria moderata (da 400 a 600 cm cubi) e di ipertrofia mammaria grave (oltre 1000 cm cubi).
L’ipertrofia mammaria è responsabile di vari problemi funzionali come:
Questo problema si presenta non solo nelle donne, ma anche negli uomini e in questi casi si parla di ginecomastia, i volumi sono diversi da quelli della donna, ma c'è comunque un evidente aumento anormale della ghiandola mammaria.
Le cause dell’ipertrofia del seno o gigantomastia sono:
Riduzione chirurgica del seno
La riduzione chirurgica del seno, permette di ridurre la ghiandola mammaria in eccesso attraverso un intervento chiamato mastoplastica riduttiva. Dopo l’intervento, il seno risulterà rialzato e dalle curve armoniose. Successivamente, il chirurgo si occuperà di correggere l’eventuale asimmetria preesistente, risolleverà il capezzolo e l’areola, orientandoli orizzontalmente. Al termine di questa procedura, il chirurgo procederà con la sutura delle ferite, utilizzando un filo riassorbibile e posizionerà le medicazioni e i drenaggi (che verranno rimossi prima della dimissione ospedaliera). L’intervento di riduzione del seno si esegue in anestesia generale e la sua durata varia da 2 a 4 ore e comporta un riposo di almeno 2 settimane. I risultati saranno apprezzabili dopo circa 1 anno, ma i primi risultati saranno visibili dopo 3 mesi dall’operazione. È un intervento che libera la paziente sia da un peso fisico (circa 300 grammi per seno) che psicologico.