L’alopecia o la calvizie è un disturbo che produce una perdita anormale di capelli sul cuoio capelluto o su altre aree del corpo dove sono presenti i peli. La causa più comune negli uomini è ereditaria. Nelle donne, sebbene la causa più comune sia dovuta all'eredità genetica, ci sono anche altre condizioni mediche che possono essere associate alla perdita dei capelli.
A partire dall'età di 25 anni, un uomo su quattro inizia a soffrire di calvizie, oltre i 50 anni, il 50% degli uomini è calvo, e nella vecchiaia il numero aumenta fino ad arrivare al 98%.
Il trapianto di capelli offre una soluzione a questo problema. Si tratta di un trattamento molto efficace quando si desidera recuperare i capelli persi dalle aree che sono state colpite. Per questo motivo, aiuta anche a recuperare l'autostima e migliorare la qualità della vita. Questa procedura è oggi molto comune e viene impiegata fin dagli anni '50, ma la sua tecnica ha conosciuto dei cambiamenti nel corso degli ultimi anni.
La procedura chirurgica comporta lo spostamento dei capelli del paziente da un'area in cui questi hanno una maggiore presenza alle aree in cui si è verificata la caduta, per questo motivo si parla anche di autotrapianto dei capelli. Secondo l'American Society of Dermatologic Surgery, la procedura ha un alto tasso di successo purché vi sia una quantità sufficiente di capelli donati. Le tecniche più popolari e moderne sono denominate FUSS, FUT e FUE. Ognuna di queste tecniche è molto sicura e i loro effetti collaterali o complicazioni sono minimi.
In Italia, il costo medio di un trapianto capelli è di circa 3.300 euro. Il prezzo è indicativo e può variare a seconda dell’estensione dell’area da trattare, dal numero di unità di follicoli piliferi che si andranno ad impiantare e dalla tecnica utilizzata per il trapianto capelli. Hai problemi di alopecia o di diradamento? Scopri i costi proposti dagli specialisti vicino a te nella nostra pagina dei prezzi di trapianto capelli.
Una volta che il medico ha studiato il caso e raccolto tutti i dati del paziente e le sue informazioni cliniche, il medico stabilirà se il candidato potrà sottoporsi all’intervento. Secondo gli specialisti del centro Estetica Medica, se il paziente, uomo o donna, gode di buone condizioni di salute non ci sono limiti di età per sottoporsi al trapianto capillare. I migliori candidati sono quelli che presentano una quantità adeguata di peli e capelli nelle aree del collo e su entrambi i lati della testa. Inoltre, un altro elemento da prendere in considerazione oltre alla quantità, è quello della qualità del colore, della condizione e della consistenza dei bulbi piliferi donatori.
Alcuni specialisti, raccomandano che i candidati al trapianto abbiano tra i 30 ei 40 anni. In questo modo, il trattamento avrà anche una funzione preventiva.
Infine, gli esperti di Estetica Medica evidenziano che in alcuni casi è controindicato sottoporsi a questo intervento: in presenza di alopecia cicatriziale o altre gravi patologie; quando non ci sono sufficienti capelli nell’area donatrice; quando il paziente soffre di problemi di coagulazione; quando il paziente soffre di diabete o anche in caso di disturbi psicologici o di una mancanza di gestione realistica delle aspettative rispetto ai risultati dell’intervento.
Questo tipo di procedura viene eseguita da due tipi di specialisti: un chirurgo specializzato in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva e in trapianto di capelli oppure uno specialista in Dermatologia e Tricologia.
È importante sottolineare che il medico deve avere studi specifici ed esperienza in questo tipo di procedura.
Uno strumento che può essere utilizzato nelle fasi di ricerca del proprio medico è quello messo a disposizione dalla Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici e Chirurghi, dove è possibile consultare il curriculum formativo dei medici in modo da essere certi che il professionista sia un vero esperto nell’esecuzione di questo trattamento.
Durante la prima consulenza, il medico dovrà essere messo a conoscenza della vostra storia clinica così da poter determinare la causa o le cause della perdita dei capelli. Questo è un passo decisivo, perché prima di eseguire il trattamento, il medico dovrà valutare se sia davvero necessario intervenire con l’autotrapianto capillare o se le cause che hanno scatenato la perdita dei capelli potrebbero essere trattate senza la necessità di un intervento chirurgico. Ciò impedirà ai pazienti di sottoporsi a trattamenti chirurgici costosi e non necessari.
Tra i disturbi che possono causare problemi di calvizie e che richiederanno un altro tipo di terapia si possono trovare: problemi della tiroide, problemi ginecologici, carenze nutrizionali come per esempio il ferro.
Inoltre, durante la prima visita, come già detto, il medico valuterà sia la qualità che la quantità di capelli del paziente e consiglierà quale percorso terapeutico sarà più adeguato per ciascun caso.
Di solito la procedura viene eseguita nello studio del medico e in regime ambulatoriale. Innanzitutto la zona da trattare dovrà essere pulita e verrà somministrata l’anestesia locale. In alcuni casi, potrebbe essere necessario utilizzare la sedazione orale, ma questo dipenderà dalle caratteristiche del paziente e dalla valutazione del medico. La durata dell’intervento dipenderà dalle condizioni di partenza e dalla quantità di follicoli che dovrà essere trapiantata.
Le tecniche di trapianto o autotrapianto utilizzate attualmente sono principalmente tre:
FUSS (Follicular Unit Strip Surgery). Questa procedura – spiega il Dott. Alessandro Maria Caboni – prevede prima di tutto il prelievo di una striscia (da qui la denominazione di Strip) di cuoio capelluto nell’area della nuca del paziente. Il tessuto prelevato viene quindi diviso nei singoli capelli che possono essere separati con l’utilizzo di stereomicroscopi a fortissimo ingrandimento che non danneggiano i follicoli così da permettere il completo attecchimento. A questo punto i capelli prelevati e separati possono essere ritrapiantati nelle zone riceventi colpite dalla calvizie o dall’alopecia. Nelle successive 2 o 3 settimane i capelli trapiantati cadranno, ma rimarranno i follicoli che in un periodo compreso tra i 3 e i 6 mesi daranno origine ai nuovi capelli che continueranno a crescere nei mesi e anni successivi in maniera duratura.
FUT (Follicular Unit Transplantation). Anche in questo caso la tecnica prevede il prelievo di una striscia di cuoio capelluto (Strip) dalla quale verranno estratte le unità follicolari. Il vantaggio è dato dalla precisione e minuziosità della procedura di estrazione che riduce al minimo i possibili danni ai follicoli e per questo motivo i risultati di attecchimento possono essere molto alti.
FUE (Follicular Unit Extraction). Questa è una tecnica che prevede il prelievo diretto delle unità follicolari che andranno ad essere trapiantante. Il prelievo, spiega il Dott. Rosati, può essere eseguito dal medico manualmente o tramite l’ausilio di un sistema rotante motorizzato. Lo svantaggio di questa tecnica rispetto alle altre – prosegue lo specialista – è che le percentuali di ricrescita possono essere più basse rispetto alle altre metodiche, perché le unità follicolari potrebbero essere danneggiate durante l’estrazione e quindi non attecchire e inoltre richiede la totale rasatura della zona donatrice. Questa tecnica è utilizzata anche per rinfoltire la barba in caso di chiazze o irregolarità.
Dopo la procedura di trapianto, è importante avere al proprio fianco una persona di fiducia in grado di assistere il paziente in caso di necessità. Quando l'effetto dell'anestesia sarà passato, è possibile avvertire un leggero dolore nel cuoio capelluto, ma nel caso fosse necessario il medico prescriverà gli analgesici più adatti al caso. Le bende saranno rimosse dal medico il secondo giorno, e da quel momento, con l'approvazione del proprio medico, è possibile tornare alla normale routine quotidiana. Potrebbero formarsi delle piccole croste in corrispondenza delle zone trattate, ma il medico vi fornirà tutti i consigli necessari per curarle al meglio.
Gli specialisti consigliano di rientrare a lavoro dopo 2 giorni e di evitare gli sforzi e l’attività fisica per circa 5-10 giorni.
Se la procedura viene eseguita con la tecnica appropriata, le complicanze sono minime. In alcuni casi, può verificarsi un'infezione nei follicoli piliferi chiamata follicolite e può essere alleviata con antibiotici.
L'American Society of Dermatologic Surgery menziona che è possibile osservare la perdita di capelli in aree in cui i capelli del donatore sono stati rimossi, ma nella grande maggioranza dei casi non rappresenta una perdita permanente. Se la caduta dei capelli dovesse continuare anche dopo il trapianto il risultato potrebbe non risultare naturale, ma in questo caso sarà possibile eseguire un ritocco con un secondo intervento.
Le possibili complicazioni includono:
I risulti saranno visibile a partire da 3 mesi dopo l’intervento, afferma il Dott. Federico Greco, quando inizierà la naturale ricrescita dei follicoli trapiantati. Per un rinfoltimento completo, aggiunge lo specialista, si richiedono in genere 2 o 3 sedute, eseguite a distanza di 6 mesi una dall’altra.
I nuovi capelli che ricresceranno dopo il trapianto saranno naturali e permanenti e continueranno a crescere naturalmente. Se eseguito da mani esperte, questo trattamento, permette ai pazienti di ottenere risultati molto positivi e riacquistare la propria autostima, con un risultato gratificante sia dal punto di vista estetico che psicologico. Anche l'attaccatura dei capelli avrà un aspetto naturale, senza il temuto "effetto bambola", l'importante è affidarsi a centri esperti e qualificati.