La falloplastica di allungamento è uno tra gli interventi di chirurgia intima più diffuso nel mondo maschile. La competitività tra uomini ha inizio solitamente tra i 7 e i 10 anni quando comincia l’esplorazione del proprio io. Durante i momenti comunitari con i propri coetanei (spesso in ambito sportivo) inevitabilmente si confronta il proprio corpo con quello dei compagni, l’esito di tale comparazione spesso può creare disagio, vergogna e difficoltà a relazionarsi. È la cosiddetta Sindrome da spogliatoio una vera e propria perdita della fiducia in sé stessi che può arrivare a compromettere la sfera sessuale della vita del paziente che ne è affetto.
L’intervento può portare un significativo miglioramento nella vita del paziente, grazie a risultati apprezzabili. Il Dr. Giuseppe Sito ricorda sebbene l’intervento comporti un miglioramento estetico del pene, la maggiore dimensione non corrisponde a una migliorata potenza sessuale, i benefici semmai sono imputabili a un atteggiamento del paziente di maggiore autostima e fiducia nelle proprie capacità.
L’intervento di allungamento penino mira ad aumentare la lunghezza dell’organo genitale maschile intervenendo sul legamento sospensore. È importante specificare che il risultato di questo aumento sarà visibile solo a riposo. Infatti le ragioni che inducono i pazienti a sottoporsi a un intervento volto ad aumentare la lunghezza del loro pene, lo fanno quasi esclusivamente per ragioni estetiche, spesso spinti da motivazioni psicologiche più che fisiologiche.
Un’altra causa che richiede un intervento chirurgico di falloplastica può essere il cosiddetto Micropene, una malformazione dell’apparato genitale, che seppur perfettamente sviluppato a livello morfologico e funzionale, presenta una dimensione molto ridotta, al di sotto dei 7 cm di lunghezza, come spiegato dal Dr. Patrizio Vicini. Questa condizione è spesso causata da una carenza di androgeni durante la gravidanza materna ed è per lo più risolvibile con una cura ormonale nei primi anni di vita; nei casi adulti è invece consigliato un intervento chirurgico.
Il profilo di un candidato ideale per un intervento di questo tipo è un uomo che prova disagio e sconforto rispetto alla propria sfera intima. Mentre le misure "normali" di un pene sono soggettive e dipendono da numerosi parametri (come ad esempio i parametri anatomici) le prestazioni sessuali del soggetto non variano al variare della lunghezza, infatti, come precisato dal Dott. Chemello Fabio l’unico motivo che induce a sottoporsi a una penoplastica è puramente psicologico, intervento può aiutare il soggetto in quelle situazioni in cui si trova ad affrontare lo sguardo degli altri come fare sport, indossare costumi da bagno o negli spogliatoi.
Non esistono le cosiddette dimensioni "normali" per il pene, sebbene esistano alcuni criteri da tenere in considerazione, come ad esempio la morfologia umana. Le misure variano molto da una persona all'altra, ma, come spiegato dal Dr. Patrizio Vicini la media è spesso di 10 cm di lunghezza e 9 cm di circonferenza. In erezione, c'è una dimensione media di 15 cm di lunghezza e 12 cm di circonferenza. Per avere una misurazione esatta si consiglia di partire dal pube e arrivare al solco balano prepuziale o sino al meato uretrale esterno in stato stretching.
L'intervento chirurgico viene effettuato in anestesia locale e consiste in un’incisione plasty V-Y di una parte il legamento sospensore, in questo modo è possibile ottenere uno “scivolamento” in avanti della parte interna dell’organo, in questo modo si genera un aumento della lunghezza della parte visibile a occhio nudo. I risultati variano in base al soggetto, soprattutto in base allo sviluppo del legamento sospensore. Va precisato che i centimetri guadagnati grazie a un intervento di falloplastica sono visibili a riposo, mentre l’aumento non è apprezzabile in fase di stretching. L’intervento dura all’incirca tra i 30 minuti e 1 ora.
Il Dott. Alessandro Littara ci illustra la tecnica più utilizzata per eseguire questa procedura: recisione del legamento sospensore mediante laser. L’incisione viene effettuata tramite l’utilizzo di laser a diodi di ultima generazione che permette al tempo stesso il taglio e la cauterizzazione della zona. L’utilizzo del laser riduce le tempistiche dell’intervento e permette di ottenere tempi di recupero più brevi. Viene generalmente effettuato in anestesia locale. Una volta sezionato il legamento viene generalmente inserito un distanziatore in silicone che evita il riavvicinamento del pube con il pene.
Il Prof Littara sostiene che un’importante novità in questo campo è la tecnica di sutura introflettente anti retrazione cicatriziale, questo nuovo tipo di sutura rende l’intervento più naturale e limita l’utilizzo di distanziatori in silicone che a lungo termine possono generare fastidi durante l’attività sessuale. Questa innovativa tecnica di sutura permette ai tessuti di rigenerarsi formando del tessuto fibroso che “riempie” la parte del legamento recisa. Il risultato finale è sicuramente molto naturale e non prevede l’utilizzo di materiali siliconici estranei.
La scelta del chirurgo dipende soprattutto dal tipo di intervento che il paziente desidera effettuare. Tuttavia, è sempre consigliabile rivolgersi a un chirurgo specializzato in procedure di chirurgia intima. Nel caso si desideri effettuare una penoplastica, è consigliato rivolgersi a un urologo specializzato in chirurgia del pene.
Ti ricordiamo che è possibile controllare che il proprio chirurgo sia un professionista autorizzato effettuando una ricerca nel sito dell’Ordine Nazionale dei medici Chirurghi (FNOMCeO). Una volta individuati dei possibili chirurghi, ti consigliamo di effettuare una ricerca su internet, di consultare le immagini prima / dopo, di confrontare i pareri di altri pazienti e di leggere tutte le opinioni che sarai in grado di trovare. Non esitate a fissare un appuntamento conoscitivo con diversi medici, è importante poter ascoltare diversi pareri.
Una volta effettuata una scelta ti ricordiamo di seguire con costanza le visite di controllo con il tuo medico, qualsiasi intervento ben riuscito si basa su un rapporto di fiducia! In alcuni casi questo intervento sarà accompagnato da un sostegno psicologico.
Durante la tua prima, il tuo chirurgo ti farà diverse domande sui motivi di questo intervento chirurgico, sulla tua vita sessuale, sui tuoi desideri e sulle tue aspettative. Il chirurgo ha bisogno di conoscere i dettagli precisi della tua vita sessuale per prendere la decisione giusta su come procedere con l'operazione. Come ricordato dal Dott. Massimo Laurenza potrebbero essere richieste ulteriori visite specialistiche da un urologo, un sessuologo o un andrologo, a seconda del caso da trattare.
Durante questa prima visita il chirurgo ti mostrerà le immagini dei prima e dopo, ti illustrerà le diverse tecniche e ti fornirà i dettagli su come verrà effettuato l’intervento e i tempi di recupero previsti. Nel caso in cui l’intervento richieda un’anestesia verrà fissato obbligatoriamente un appuntamento con l'anestesista prima dell’intervento.
Come per qualsiasi intervento chirurgico, si consiglia vivamente di smettere di fumare almeno 1 mese prima della procedura e 1 mese dopo per facilitare la guarigione. Ai pazienti viene anche chiesto di interrompere l'assunzione di farmaci antinfiammatori come l'aspirina 15 giorni prima della data dell'intervento.
Si consiglia di radere la zona pubica e lavare accuratamente la parte interessata con antisettico il giorno prima e la mattina prima dell'intervento. Il chirurgo potrebbe prescrivere dei farmaci per inibire temporalmente l’erezione per facilitare la procedura.
Questo tipo di intervento viene effettuato generalmente in anestesia locale, per il comfort del paziente. Tuttavia, se lo preferisci, puoi anche chiedere all'anestesista se sia possibile essere sedati in anestesia generale. Potrebbe essere necessario il ricovero notturno in seguito alla procedura. Come per tutte le procedure chirurgiche è consigliato avere un accompagnatore che possa aiutare il paziente nelle ore successive all’intervento.
Il post-operatorio è solitamente indolore, come specificato dal Dr. Lorenzetti, il chirurgo prescrive analgesici semplici per facilitare il recupero durante i primi giorni.
È assolutamente normale che nell’immediato l'area appare gonfia e livida. È importante mantenere un'igiene impeccabile durante la guarigione, utilizzando disinfettanti specifici su consiglio del chirurgo. Un utile suggerimento può essere quello di indossare biancheria intima adeguata (slip in cotone traspirante) per almeno 15 giorni.
È raccomandabile chiedere un periodo una pausa dal lavoro per almeno 5-10 giorni, a seconda della natura della propria attività professionale. Le suture sono riassorbibili e cadranno tra 10 e 15 giorni dopo l'intervento. Una leggera attività sportiva, così come i rapporti sessuali possono essere ripresi dopo 4 settimane.
I risultati saranno visibili dopo 15 giorni, una volta completata la guarigione. Il paziente avrà guadagnato tra 2 e 4 cm di lunghezza, visibili solo con il pene a riposo. Questo dato è molto relativo in quanto dipende dalla morfologia del paziente. La stragrande maggioranza dei pazienti è soddisfatta della procedura e le erezioni rimangono identiche a quelle che si svolgono prima della procedura. Il risultato è naturale e discreto, la cicatrice è posta alla base dell'organo e può essere facilmente nascosta tra i peli dell'area pubica.
È utile ricordare, come conferma il Dr. Giuseppe Sito, che l’intervento non è risolutivo di eventuali problemi funzionali che richiedono differenti tipologie di intervento o di trattamento farmacologico.
Il Dr. Littara ricorda che in letteratura medica gli unici esempi di complicazioni citati sono stati causati da chirurghi inesperti o da tecniche chirurgiche inadatte. Non esistono infatti particolari effetti collaterali legati a questa procedura, questo è dovuto al fatto che la zona trattata è in realtà priva di sistema nervoso e vascolare, che è invece contenuto nella parte più interna. Le complicazioni più comuni sono invece dovute al trattamento delle ferite e alla possibilitá che insorgano infezioni, facilmente curabili.
Come spiegato dal Dott. Claudio Bravin negli ultimi anni negli Stati Uniti sono stati effettuati degli interventi di allungamento con un innovativo metodo: il Penuma. Attraverso questo intervento, il chirurgo pratica un’incisione nella parte addominale più prossima al pene, attraverso questa “tasca” inserisce all’interno dell’asta una protesi semicilindrica morbida in silicone. L’effetto generato è una distensione dei tessuti sia in larghezza che in lunghezza, con un effetto accrescitivo che può arrivare a raggiungere i 5 cm.
Ad oggi questo intervento è vietato in tutta Europa, compreso il territorio Italiano, i medici mettono in guardia dalle possibili controindicazioni generate da questa operazione.
Sono molti gli interventi specialistici di chirurgia intima maschile volti a trattare patologie o malformazioni o semplicementi richiesti per migliorare l’estetica dei propri organi genitali:
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