Conosciuta anche come chirurgia delle palpebre, la Blefaroplastica, ha l’obiettivo di correggere le borse o la pelle in eccesso che si formano sulle palpebre superiori o inferiori, che oltre a creare un disagio estetico e dare al viso un aspetto stanco e sciupato, talvolta possono anche interferire con la vista. Secondo i dati pubblicati dall’ISAPS nel 2021 sono stati realizzati 33,420 interventi per le palpebre in tutta Italia.
Gli occhi e lo sguardo influenzano in modo decisivo la percezione dell’estetica e dell’invecchiamento dell’intero viso, come descritto anche in un articolo dedicato a questa procedura e disponibile nel sito del National Center for Biotechnology Information, e questo spiega perché la chirurgia delle palpebre stia suscitando sempre più interesse sia tra gli uomini che tra le donne che desiderano ritrovare un aspetto giovane e fresco.
La Blefaroplastica rientra tra gli interventi di Chirurgia Estetica rivolti alla distensione della pelle del contorno occhi, tanto nell'uomo quanto nella donna. Serve per eliminare le palpebre cadenti e le borse sotto gli occhi, a seconda delle necessità di ogni paziente. Inoltre, permette anche di estrarre il tessuto adiposo depositato sotto gli occhi e lavorare sul muscolo inferiore e superiore. L’obiettivo finale è quello di recuperare uno sguardo più vivo ed eliminare l’effetto degli occhi stanchi, ringiovanendo lo sguardo e definendo il suo disegno.
Come precisa il Dott. Marco Gerardi: “si tratta di una asportazione della pelle delle palpebre con aspirazione delle parti superiori delle borse di grasso che producono il difetto estetico, l'intervento si conduce con escissioni di cute nella parte superiore della palpebra con un piccolo taglietto a 2 millimetri dalle ciglia”.
È importante sottolineare che questa operazione non serve per eliminare le zampe di gallina o altri tipi di rughe né per sollevare le sopracciglia, come specificato anche dalle linee guida della SICPRE, peró può essere realizzata in abbinamento ad altre operazioni in modo da poter ottenere l’effetto di ringiovanimento che si desidera.
Riassumendo, serve per correggere:
Il prezzo della blefaroplastica può variare se si interviene solo sulla palpebra superiore o inferiore o su entrambe contemporaneamente e se si esegue con tecniche tradizionali o transcongiuntivale. Il prezzo medio in Italia è di circa 3.000 euro, variabile in base alla città o al medico che esegue l’intervento. Se vuoi conoscere i prezzi, non esitare e consulta la nostra pagina dei prezzi della blefaroplastica.
I pazienti ideali per la blefaroplastica sono persone che godono di una buona salute, sia fisica che psicologica. L’età indicativa per realizzarla è a partire dai 35 anni, però dipende sempre dalle caratteristiche genetiche ed ereditarie preesistenti di ciascun paziente e, come afferma il Dott. Alberto Peroni Ranchet in risposta a una paziente, “non esiste un’età minima stabilita, in quanto dipende dall’anatomia e dalle esigenze personali di ciascuno”.
La SICPRE sconsiglia questa procedura ai pazienti che soffrono di patologie oculari, come per esempio l’occhio secco di grado severo, perché qualsiasi intervento chirurgico degli occhi o delle palpebre potrebbe aggravare il disturbo. Al contrario, i problemi legati alla retina o al glaucoma di solito non costituiscono un problema. Anche i pazienti precedentemente operati per la cataratta o per la correzione di miopia o ipermetropia tramite laser non dovrebbero riscontrare problemi nell'eseguire l’intervento, ma in ogni caso è sempre meglio informare il chirurgo e decidere se effettuare o meno l’operazione seguendo il suo consiglio.
È fondamentale comunicare sempre al chirurgo eventuali patologie o disturbi medici, come per esempio problemi di tiroide, pressione arteriosa, patologie vascolari o diabete. Un altro dato importante sul quale il medico deve essere messo a conoscenza è l’eventuale presenza di glaucoma, distaccamento della retina o secchezza oculare. In questi ultimi casi si avrà sicuramente bisogno di effettuare una visita specialistica con un Oftalmologo per accertare le condizioni degli occhi prima dell’intervento.
La scelta del chirurgo deve partire innanzitutto dalla verifica del suo percorso di studi e della sua specializzazione: il medico adeguato deve essere uno specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva.
Lo specialista di riferimento deve essere sempre un medico accreditato e specializzato. Per avere la garanzia di rivolgersi a un medico abilitato all'esecuzione di questo intervento si consiglia di consultare gli elenchi dei membri delle principali società di Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva, e preferibilmente iscritto ad almeno una delle società scientifiche o associazioni professionali del settore (SIR, AICPE, SICPRE, ISAPS etc).
Durante la prima visita si parlerà dei risultati che il paziente desidera ottenere e si farà una valutazione dello stato di salute generale, includendo anche analisi della vista e della produzione lacrimale. Al momento di illustrare la propria storia clinica si dovrà menzionare anche se si assumono medicinali, fumo o alcool. Nel caso in cui si debbano indossare occhiali da vista o lenti a contatto potrebbe essere richiesto un esame oculistico.
Nel corso della prima visita si valuterà se sarà necessario intervenire solo sulle palpebre superiori o inferiori o se dovranno essere operate entrambe e anche se sarà necessario completare l’intervento con altre operazioni o trattamenti di Medicina Estetica, come per esempio suggerisce il Dott. Massimo Re. Inoltre, verrà spiegato tutto il procedimento al paziente: da come si svolgerà la procedura e il tipo di anestesia, fino agli eventuali rischi, le cure post intervento e i prezzi.
Infine, il chirurgo darà indicazioni su come prepararsi all’intervento e in particolare sull’alimentazione da seguire e su come comportarsi rispetto al consumo di alcool o tabacco e all'assunzione di alcuni farmaci. In genere, si consiglia di non assumere aspirina e smettere di fumare almeno due settimane prima dell’intervento, in modo da facilitare il processo di cicatrizzazione.
Deve essere realizzata in una sala operatoria e si tratta di un intervento eseguito in regime ambulatoriale. In genere si dovrà rimanere sotto osservazione solo per qualche ora e poi sarà possibile tornare a casa.
L’operazione ha una durata compresa tra 1 e 3 ore, ma se dovesse eseguirsi in abbinamento a un altro intervento ovviamente la durata sarà superiore. È sufficiente l’anestesia locale con sedazione, ma in alcuni casi può essere eseguita anche con anestesia totale a seconda delle preferenze espresse dal chirurgo o dal paziente.
Dopo l’operazione si applica una pomata oculare e prodotti specifici contenenti soluzione fisiologica molto fredda per facilitare il riassorbimento di gonfiori o eventuali fastidi. I pazienti possono ritornare alle normali attività della vita quotidiana dopo circa 10-12 giorni dall’operazione.
I segni delle incisioni si noteranno appena, dato che vengono effettuate in corrispondenza delle linee naturali presenti tra le palpebre inferiori e superiori, sotto le ciglia. Queste incisioni permettono di separare la pelle dal tessuto adiposo e dal muscolo, in modo da consentire l’estrazione del grasso o della pelle in eccesso. Le incisioni verranno chiuse con punti di sutura molto sottili.
In caso di pazienti molto giovani che presentano solo un eccesso di adipe, generalmente, si opta per una blefaroplastica transcongiuntivale delle palpebre inferiori, una procedura che prevede l’incisione dentro la palpebra stessa che quindi non lascia una cicatrice visibile e dalla guarigione di circa 3 o 4 giorni. Questa tecnica non viene utilizzata nell’eventualità in cui si dovesse rimuovere anche un eccesso di pelle.
Nella blefaroplastica transcongiuntivale, la palpebra inferiore viene allontanata dal bulbo oculare, dopodiché il chirurgo esegue un’incisione interna attraverso la congiuntiva ed elimina le borse sotto gli occhi. Utilizzando l'approccio transcongiuntivale in una blefaroplastica si hanno diversi vantaggi. Ci spiega il Dott. Arnaldo Rizzo; in primo luogo, non ci sono cicatrici esterne nella palpebra inferiore. Questa tecnica permette inoltre un rimodellamento più preciso delle zone intorno alle palpebre inferiori.
Infine, dopo l’intervento la zona trattata è meno soggetta a gonfiore, il che consente di tornare alla vita normale molto più rapidamente rispetto alle tecniche tradizionali. Questo intervento viene eseguito in anestesia locale con sedazione o in anestesia generale e in regime di day-hospital, continua il Dott. Arnaldo Rizzo.
In caso di eccesso cutaneo e borse della palpebra inferiore è preferibile eseguire invece un accesso subciliare con incisione cutanea sotto le ciglia. Questa tecnica consente di eliminare le rughe formate dalla pelle in eccesso e anche le borse che causano il gonfiore sgradevole sottopalpebrale. La cicatrice risulta invisibile. In questo caso si consiglia di eseguire l’intervento in anestesia generale, Dott. Arnaldo Rizzo.
Qualora l’obiettivo del paziente fosse un miglioramento o ringiovanimento dello sguardo, che non preveda solo l’eliminazione delle palpebre cadenti o delle borse, la blefaroplastica può essere anche accompagnata da alcuni interventi aggiuntivi che potranno contribuire ad ottenere un risultato più completo.
Per esempio, come spiega il Dott. Domenico Valente, se si associa un lifting del sopracciglio è possibile dare allo sguardo una nuova enfasi, sollevando la parte terminale o la coda del sopracciglio. Oppure, continua lo specialista, è possibile ottenere un maggior effetto di ringiovanimento anche attraverso l’abbinamento con un classico lifting del viso o con un lipofilling o lipostrutturazione, procedure che permettono di ridare luce al viso intero.
Questi interventi combinati includono:
Alcuni pazienti o chirurghi potrebbero preferire un trattamento non chirurgico per risolvere il loro inestetismo. Per questo, attualmente, esistono anche alcune alternative alla chirurgia:
Dopo aver terminato l’intervento viene applicata una pomata nell’area trattata per lubrificare gli occhi e in alcuni casi può essere applicato anche un bendaggio. Se il paziente dovesse avvertire fastidio, il chirurgo valuterà se prescrivere dei farmaci, e in caso di dolore molto acuto il paziente dovrà immediatamente rivolgersi al medico curante. Bisognerà dormire con la testa sollevata per qualche giorno dopo l’intervento e applicare delle compresse fredde.
“Già in una settimana il gonfiore svanisce del tutto, possono persistere dei leggeri lividi ma si può tornare tranquillamente alla normale vita quotidiana”, rassicura il Dott. Cristiano Biagi. Per un buon recupero è però importante seguire le indicazioni del chirurgo, lavare correttamente la zona degli occhi e rispettare il metodo di applicazioni dei colliri per mantenere la zona oculare idratata. Se la chirurgia è stata eseguita con punti di sutura, questi verranno rimossi tra il secondo e il settimo giorno.
A partire dal secondo o terzo giorno, sarà possibile ricominciare a leggere o guardare la televisione, non si potranno però utilizzare lenti a contatto per almeno due settimane. Sarà possibile tornare a lavoro dopo 7 o 10 giorni e anche truccarsi. Si raccomanda di usare occhiali da sole per qualche settimana e applicare una protezione solare sulle palpebre.
Durante le prime settimane si potrà notare un aumento della lacrimazione, ipersensibilità alla luce, alterazioni della vista come visione doppia o sfuocata (che però miglirerà in poco tempo). Questi effetti secondari andranno a diminuire con il passare dei giorni, fino a scomparire nel giro di due settimane.
Se l’intervento viene eseguito da un chirurgo plastico qualificato le complicazioni saranno rare e di piccola entità. Tuttavia il rischio di infezione o di reazione all’anestesia può essere sempre presente in una certa misura. È importante seguire dettagliatamente le indicazioni del chirurgo in modo da evitare il più possibile il presentarsi di complicanze.
Le complicazioni minori che potranno insorgere spariranno in qualche giorno: visione doppia o sfuocata, edemi o asimmetrie nella cicatrizzazione.
Tra le maggiori complicanze si potrebbe riscontrare una difficoltà nella chiusura completa della palpebra superiore e l'ectropion per eccessivo stiramento della palpebra inferiore, precisa il Dott. Stefano Ranno, il quale però aggiunge che si tratta di eventualità molto rare.
La blefaroplastica, spiega la Dott.ssa Gabriela Stelian, offre un aspetto più giovane e riposato, uno sguardo più aperto e un netto miglioramento del campo visivo che prima risultava ostacolato dalla pelle in eccesso sulle palpebre. I risultati sono permanenti nella maggior parte dei pazienti.
Nel caso della chirurgia tradizionale, le cicatrici possono apparire arrossate anche per qualche mese, ma con il passare del tempo questo colorito cambierà fino ad andare a sparire e diventare impercettibile.