Occhiaie, rughe o palpebre cadenti sono i classici segni che il tempo e l'età lasciano sul nostro viso, conferendo un aspetto stanco e affaticato. Alcune persone, invece, possono avere occhiaie pronunciate o pelle in eccesso sulle palpebre che rendono lo sguardo spento per cause congenite o per predisposizione personale anche in giovane età.
Molti pazienti cercano una soluzione a questi inestetismi attraverso la chirurgia, per eliminare la pelle in eccesso dalle palpebre superiori, eliminare gli accumuli di adipe e migliorare l'aspetto delle borse sotto gli occhi. Tuttavia, molte persone preferiscono evitare di sottoporsi a interventi chirurgici invasivi. Ed è proprio per questo motivo che grazie ai progressi tecnologici nel campo della Medicina Estetica è ora possibile ricorrere anche a tecniche non invasive, che si traducono in risultati comunque efficaci e con tempi di recupero più brevi rispetto alla classica chirurgia.
Oltre alla tradizionale tecnica chirurgica esistono anche altre procedure che consentono di ottenere uno sguardo più fresco con tecniche non invasive che permettono di correggere la caduta della pelle in eccesso sulla palpebra superiore, di eliminare o attenuare borse e occhiaie, in modo da ringiovanire lo sguardo e - come afferma anche la Dott.ssa Osmanagaj - senza bisturi e senza cicatrici.
Tra queste tecniche spiccano laser, acido ialuronico e Plexr, ma esistono anche molte altre procedure di Medicina Estetica di pari efficacia.
È possibile identificare due tipologie anche nel caso delle tecniche non chirurgiche:
Esistono diverse tecniche per la correzione delle palpebre senza intervento chirurgico e la scelta di applicare una procedura o l’altra varia in base alle condizioni di ciascun paziente e ai risultati che si desidera ottenere. Quello che accomuna queste diverse metodiche è il loro obiettivo finale, che è sempre quello di favorire la tensione e la tonicità della pelle.
La tecnica più comune e più diffusa è quella eseguita con l’ausilio del Plexr (o Plexer), detta anche blefaroplastica non ablativa. Il suo nome deriva dalla contrazione delle parole “plasma” e “exeresi”, un termine medico che indica l’asportazione e sezione dei tessuti. Il Plexr è un dispositivo elettromedicale di piccole dimensioni generatore di plasma (ovvero lo stato ionizzato dei gas cellulari) impiegato dal medico per disegnare una sorta di tramatura nell’area da trattare per far retrocedere e tendere la cute in eccesso della palpebra.
Servono circa 3 o 4 sedute di Plexr (a distanza di un mese una dall’altra) e che la procedura non richiede l’anestesia, ma in alcuni casi può essere applicata della pomata anestetica per i pazienti più sensibili.
I vantaggi di questa tecnica possono essere così riassunti:
Oltre alla tecnica della blefaroplastica non ablativa con Plexr esistono anche molte altre tecniche non invasive che permettono di migliorare l’aspetto delle palpebre o delle occhiaie:
I candidati ideali sono quei pazienti che dopo i 30-35 anni cercano un aspetto più fresco e giovanile attraverso il ripristino della tonicità persa nella zona dell'occhio e per migliorare, quindi, l'aspetto complessivo del viso. Le cause di questi inestetismi, come spiegano gli specialisti del Victoria Medical Center, possono essere diverse: dalla mancanza di riposo all’eccessiva esposizione ai raggi solari, dalla disidratazione della pelle al fumo, dalla predisposizione familiare a un’alimentazione troppo ricca di sodio.
Anche se si tratta di tecniche non invasive o mini invasive è comunque importante che i pazienti godano di un buono stato di salute generale, anche dal punto di vista psicologico.
Questo tipo di trattamento è indicato, inoltre, per chi non è un buon candidato per la chirurgia delle palpebre o per chi non desidera sottoporsi a un intervento vero e proprio.
È importante sottolineare, infine, che il tipo di tecnica utilizzata dipenderà dalla valutazione specialistica di un chirurgo e dipenderà dalle caratteristiche e aspettative di ogni paziente.
Come primo passo è importante, innanzitutto, informarsi se lo specialista selezionato è iscritto all’albo dell'Ordine dei Medici e Chirurghi della sua provincia e verificare che sia specializzato in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva o che sia abilitato all’esercizio della Medicina Estetica.
Dopo aver scelto il chirurgo certificato è importante raccogliere alcune informazioni sul suo curriculum professionale e sulla sua esperienza, incluso il tasso di successo degli interventi chirurgici e dei trattamenti precedentemente realizzati.
Un altro punto da considerare è la comunicazione tra medico e paziente, che deve essere efficace e regolare. Il paziente deve, infatti, sentirsi libero di poter rivolgere tutte le sue possibili domande allo specialista, in modo da poter valutare anche i seguenti elementi:
Durante la prima consulenza il medico valuterà lo stato di salute del paziente, spiegando in dettaglio in cosa consiste il trattamento e i risultati da aspettarsi.
Inoltre, durante la prima visita il chirurgo analizzerà l'area infraorbitale, per determinare le condizioni specifiche di ciascun paziente, in base anche all’età e allo stile di vita. Inoltre, il medico valuterà anche le seguenti caratteristiche:
Anche se il termine "senza chirurgia” può indurre a pensare che chiunque possa realizzare questo trattamento, è comunque imprescindibile informare il medico riguardo tutti i dettagli della propria storia clinica, specialmente nel caso di pazienti che abbiano subito un intervento chirurgico agli occhi o che abbiano sofferto di patologie legate a cataratta, glaucoma o alterazioni della retina. Inoltre, bisognerà informare adeguatamente il medico riguardo tutti gli eventuali problemi di salute, assunzione di farmaci e allergie.
Trattandosi di un trattamento non invasivo, il recupero è molto più rapido rispetto all'operazione chirurgica, tuttavia, per ottenere dei buoni risultati è comunque indispensabile seguire con precisione le indicazioni del medico. Gli specialisti dello studio My Beauty Clinic rassicurano che la fase del post-trattamento dura massimo 10 giorni e che non si formeranno ecchimosi. Non sarà necessario assumere né medicazioni né antibiotici e al termine della seduta verrà applicato soltanto del ghiaccio per ridurre l’edema. Dopo la procedura - aggiungono i medici di My Beauty Clinic - si formeranno delle crosticine che cadranno dopo qualche giorno (tra i 2 e i 7 giorni). Nella seconda giornata si potrà formare un edema nella zona palpebrale, che si riassorbirà lo stesso dopo pochi giorni. Le sedute devono essere distanziate di almeno 30-40 giorni una dall’altra proprio per limitare la formazione di questo edema.
Normalmente si consiglia ai pazienti di evitare l'esposizione al sole, indossare occhiali da sole e applicare fondotinta e protezione solare sulla zona trattata per proteggerla sia dai raggi UV che dagli sbalzi di temperatura.
È importante ricordare che le raccomandazioni varieranno a seconda dei casi e delle tecniche impiegate, infatti i tempi di recupero e le cure post trattamento potranno essere leggermente diverse per ciascuno. Per questo motivo è necessario seguire accuratamente tutte le indicazioni del proprio medico.
La gran parte degli specialisti concordano sul fatto che non ci sono complicazioni o effetti indesiderati importanti in questi trattamenti, tuttavia, come avverte il Dott. Alessandrini, potrebbero insorgere:
Un dato da tenere in conto è che a volte potrebbe succedere che il paziente non sia totalmente soddisfatto del risultato estetico ottenuto, dal momento che i risultati possono variare a seconda sia delle caratteristiche di partenza che della risposta cutanea di ciascuno. Per questo è importante stabilire una buona comunicazione con il medico, in modo da poter valutare ogni eventualità e stabilire il numero corretto di sedute o eventuali ritocchi.
La Dott.ssa Lusinda Osmanagaj afferma che il risultato visibile al termine di una seduta con procedura non ablativa si manterrà nel tempo in modo duraturo, dipendendo anche dallo stile di vita del paziente. Il vantaggio, aggiunge la specialista, è che a differenza della chirurgia vera e propria questa tecnica permette di avere risultati immediati senza passare per i disagi della convalescenza post operatoria.
I benefici e i risultati che si possono osservare sono:
Il Dott. Andrea Alessandrini, ricorda che questo trattamento è controindicato per i pazienti che soffrono di patologie oftalmiche croniche e allergie ed è sconsigliato durante la gravidanza e l’allattamento, così come per i portatori di pacemaker.
In base ai risultati di questa valutazione, il medico deciderà se il paziente è un candidato adatto al trattamento se dovrà optare per un altro tipo di protocollo.