La dermopigmentazione o micropigmentazione è una procedura estetica che ogni giorno diventa sempre più utilizzata in tutto il mondo. Implica l'introduzione a livello superficiale del pigmento nella pelle, per migliorare o correggere determinati inestetismi, come per esempio le sopracciglia diradate o che hanno una forma poco definita ed è specialmente indicata in soggetti allergici al trucco oppure che sono in frequente contatto con acqua o sudore e non riescono quindi a mantenere il make-up a lungo.
Questa tecnica non ha solo finalità estetiche, infatti è utilizzata anche per scopi medici nella ricostruzione delle areole dopo una mastectomia, nel camuffamento della vitiligine e dell’alopecia o per attenuare le cicatrici.
Di fatti, la dermopigmentazione (detta anche micropigmentazione o microblading) è una tecnica utile sia per gli uomini che per le donne. I pigmenti inorganici e sterili vengono introdotti nell'epidermide (strato esterno della pelle), a differenza dei tatuaggi tradizionali, dove il pigmento viene introdotto nello strato più profondo della pelle, rendendolo permanente, come spiega anche il Dott. Enrico Massidda. Il pigmento in questo trattamento, quindi, non è permanente, ma diminuisce nel tempo, di solito ha una durata da 1 a 3 anni, che ci permette quindi di cambiare forma o colore nell'area sulla quale abbiamo provato il trattamento. Per questo motivo viene indicato anche con i nomi di trucco semipermanente o tatuaggio semipermanente.
Attualmente viene utilizzato principalmente per fini estetici:
Tuttavia, la micropigmentazione può avere anche scopi medici:
Chiunque può realizzare un trattamento di micropigmentazione o un tatuaggio semipermanente, uomo o donna e senza limitazioni di età, come affermano anche i professionisti dell’Associazione Tatuaggio Estetico Correttivo. L’importante, al pari di altri trattamenti estetici, è godere di buone condizioni fisiche e psicologiche.
Nel caso si soffrisse di una delle seguenti patologie o disturbi è, tuttavia, preferibile informare l’operatore, in modo da eseguire il trattamento in sicurezza e adottare le dovute precauzioni:
Vediamo ora nel dettaglio in quali zone del viso e del corpo dove può essere utilizzata la tecnica della micropigmentazione o del trucco semipermanente ed anche quali sono gli obiettivi e i risultati:
Dermopigmentazione o tricopigmentazione dei capelli: per le persone con alopecia è possibile utilizzare la micropigmentazione per dare un effetto di ombreggiatura o un effetto pixel. Naturalmente, questa tecnica non influisce sulla lunghezza o il volume dei capelli, ma si otterrà un effetto "sfumato". Per un risultato naturale, gli uomini sottoposti a questo trattamento dovranno radersi la testa molto spesso. L’obiettivo è quello di simulare le singole unità follicolari, grazie all’infiltrazione dei pigmenti nel derma del cuoio capelluto con l’ausilio di aghi appositi dello stesso spessore di un capello.
Micropigmentazione o microblading delle sopracciglia: può essere eseguita tramite riempimento, tecnica con cui il medico o l’operatore coprirà l’intera area del sopracciglio, come si farebbe con una matita. Il risultato può essere soddisfacente, ma non così naturale. Oppure può essere eseguita con una tecnica simile a quella usata per i capelli: il medico agirà seguendo ogni follicolo, dando un risultato molto più naturale.
Trucco semipermanente per le labbra: a livello delle labbra, è possibile utilizzare questa tecnica per disegnarne il contorno o creare un effetto di riempimento quando sono molto sottili. Questa tecnica permette non solo di correggere un eventuale asimmetria, ma anche di dare la sensazione di labbra più piene, o aumentarne il tono e il colore naturale. Si consiglia di utilizzare una tonalità appropriata e in linea con il colore della propria pelle per avere un risultato naturale e armonioso.
Altre applicazioni: la micropigmentazione può essere impiegata anche per mascherare le cicatrici o per ricostruire aree pigmentate (ricostruzione del capezzolo con tatuaggio medico 3D dopo il cancro al seno), così come per attenuare i segni rimasti dopo un incidente o un intervento chirurgico, oppure per scopi estetici come creare le lentiggini o mascherare le smagliature. Infine, può anche essere applicata nella zona degli occhi per simulare un effetto di trucco permanente.
Per realizzare questa procedura bisogna rivolgersi a un esperto adeguatamente certificato e in possesso di un attestato specifico per questo trattamento. Inoltre deve essere svolto in un ambiente pulito e in linea con gli standard di sicurezza, avverte l’Associazione Tatuaggio Estetico Correttivo. É importante chiedere le credenziali attestanti la preparazione dell’operatore, così come le fotografie che riflettano la qualità del loro lavoro e dei risultati ottenuti.
Il professionista che cerchi dovrebbe essere adeguatamente formato per rispondere a tutte le tue domande e darti la sicurezza necessaria. Inoltre, devi anche sentirti sicuro della tua scelta, per questo a volte è consigliabile rivolgersi a più di un professionista prima di scegliere quello che davvero farà di più al proprio caso.
La prima consulenza è importante per informare lo specialista circa le vostre aspettative riguardo alla procedura e anche per chiarire tutte le vostre preoccupazioni.
I professionisti dovrebbero rivolgervi alcune domande per accertarsi riguardo alla vostra storia clinica, ed è necessario essere dettagliati riguardo a qualsiasi malattia o allergia di cui si potrebbe soffrire e su tutti i farmaci che si stanno assumendo.
Durante questa consulenza, inoltre, verranno scattate delle fotografie della zona che sarà trattata, verranno valutate la tonicità cutanea e il tipo di pelle al fine di scegliere correttamente il pigmento da usare. Infine, verrà richiesto di firmare un consenso informato dove verranno chiarite tutte le finalità, controindicazioni e caratteristiche del trattamento.
Prima della procedura, deve essere eseguito un test allergico inserendo una piccola quantità di pigmento su qualche parte sulla pelle, in modo da monitorare la reazione della cute.
Appena prima di iniziare, se necessario, verrà applicata una crema anestetica. Il professionista dovrebbe detergere e pulire adeguatamente l'area da trattare e indossare sempre guanti sterili.
Durante la procedura viene utilizzato un piccolo macchinario chiamato dermografo, che assomiglia a una penna dotata di un piccolo ago e che agisce depositando il pigmento nello strato superficiale dell’epidermide, attraverso movimenti che vanno in avanti e indietro. Nel caso venisse utilizzato l’anestetico, si potrà percepire una piccola puntura durante l'inserimento dell'ago. La procedura richiede circa 1 ora.
Potresti avvertire gonfiore nell'area trattata e dover applicare ghiaccio e crema, seguendo le indicazione dello specialista. Se l'area trattata è la palpebra o il sopracciglio, è meglio farsi accompagnare da qualcuno di fiducia, soprattutto nel caso si dovesse guidare.
Durante i 10 giorni successivi alla procedura potrebbe formarsi una crosta, che apparirà più scura. Non si dovrebbe nè toccare l'area trattata nè tentare di rimuovere la crosta, come ricorda anche l’ATEC. La crosta inizierà a staccarsi da sola e una volta caduta il pigmento assumerà la sua colorazione finale. È importante non toccare l'area interessata in quanto si deve lasciare che il processo di guarigione segua il suo corso naturale.
La visita di controllo viene eseguita, generalmente, un mese dopo la seduta e in questa occasione si valuterà anche se è necessario un secondo ritocco.
I risultati sono temporanei, ma la loro durata non è prevedibile con esattezza, sottolineano gli esperti ATEC. In generale, la colorazione del pigmento tenderà a sparire nel corso di un anno. In ogni caso è possibile eseguire ritocchi periodici o ripetere il trattamento.
Gli elementi che incidono sulla durata dei risultati della micropigmentazione sono:
È importante evitare che l'area trattata venga a contatto con sostanze che possono irritare la cute e bisogna evitare l’esposizione al sole.
Dovresti seguire le istruzioni dello specialista e contattarlo in caso di fastidio, dolore, prurito, bruciore o gonfiore eccessivo nell'area su cui è stato effettuato il trattamento.
Alcuni dei rischi possono includere: