Molti uomini oggi sono alla ricerca di una soluzione che possa risolvere un problema che fino a qualche anno fa era quasi considerato un tabù, ovvero la ginecomastia o ipertrofia mammaria maschile. Attualmente, questo inestetismo del torace che può causare forte disagio e imbarazzo colpisce oltre il 40% della popolazione mondiale maschile.
Il termine ginecomastia, secondo le indicazioni della SICPRE, indica la presenza del “seno” negli uomini, causato o da un eccessivo sviluppo delle ghiandole mammarie (detta ginecomastia vera) oppure da un eccesso di tessuto adiposo (chiamata anche pseudo ginecomastia, ginecomastia falsa o lipomastia). Si tratta di una proliferazione del tessuto mammario dovuta a un'alterazione nella proporzione tra i livelli di estrogeni e androgeni nell’uomo - come descritto in un articolo dal titolo Gynaecomastia: aetiology and treatment options - alterazioni che possono essere indotte da normali cambiamenti fisiologici, da cause di tipo patologico o anche da alcuni farmaci, come per esempio le terapie ormonali per la cura del cancro alla prostata.
Questo inestetismo può essere classificato in 3 gradi, definiti in base al volume della ghiandola mammaria e della pelle in eccesso. Per fare una corretta diagnosi, è necessario sottoporsi a un esame ecografico o mammografico per verificare lo sviluppo della ghiandola. La maggior parte dei casi trattati presenta una ginecomastia mista, cioè con presenza sia di grasso che di ghiandola mammaria.
La ginecomastia può essere normale durante il periodo della pubertà (infatti si parla anche di ginecomastia puberale), ma solo il 7% degli uomini continua a presentare questo problema per tutta la vita. Le cause di questo iper sviluppo del seno maschile possono essere dovute a diversi fattori, tra i quali: problemi ormonali (scompensi nell'equilibrio tra estrogeni e testosterone), sovrappeso o forti dimagrimenti. Tra gli agenti che possono provocare gli squilibri ormonali alla base di questo inestetismo il chirurgo plastico Dott. Gianluca Campiglio indica anche le abitudine negative come l’abuso di farmaci antidepressivi o di sostanze dopanti e integratori alimentari, sempre che questo non sia dovuto a cause a noi esterne come la presenza di estrogeni sintetici assimilati attraverso la catena alimentare.
Come qualsiasi altra procedura chirurgica, un intervento per la ginecomastia può essere proposto a pazienti in buona salute (fisica e psicologica) che si sono sottoposti alla valutazione di uno specialista che possa indicare il grado e la procedura chirurgica o non chirurgica migliore per trattare il problema.
Di solito durante la fase della pubertà si può verificare un normale ingrandimento del seno anche nei ragazzi, quindi per i pazienti molto giovani è necessario valutare con un medico endocrinologo se, una volta completata la crescita, il seno tornerà alla sua dimensione normale o manterrà la sua forma accentuata.
Per questa ragione, è sempre consigliabile rivolgersi a un medico specialista che sia in grado di valutare con precisione i livelli ormonali del paziente e formulare la diagnosi corretta.
Il Dott. Giorgio Maggiulli sottolinea come uno degli aspetti più importanti da valutare sia proprio quello psicologico. “Mi sono capitati ragazzi con una ginecomastia minima ma che avevano difficoltà a rapportarsi con ragazze a causa di questo lieve difetto fisico”, racconta lo specialista, mentre spiega l'importanza di valutare sempre con attenzione il paziente, in modo da evitare di intraprendere un percorso inutile che a volte potrebbe non rivelarsi risolutivo del vero problema di natura psicologica.
Per eseguire qualsiasi tipo di trattamento o intervento medico è indispensabile scegliere un chirurgo plastico qualificato e membro di una delle società ufficiali del settore come la Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE) o l’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica ed Estetica (AICPE).
Inoltre, è consigliabile raccogliere quante più informazioni possibile riguardo al lavoro del chirurgo scelto, accertarsi sui risultati conseguiti tramite gli interventi da lui realizzati, verificare il suo curriculum e il suo percorso formativo e professionale.
In genere è preferibile recarsi allo studio di più di uno specialista, finché non si sarà certi su quale di questi scegliere per il proprio intervento. Inoltre, la sensazione di fiducia e confidenza che potrete avvertire nel momento di discutere le diverse tecniche e i possibili risultati, potrà guidarvi in questa scelta.
La cosa più importante è sentirsi decisi e sicuri di ottenere un risultato soddisfacente con un professionista qualificato.
Il primo passo è che il medico ascolti i dubbi e desideri del paziente e cerchi di capirli. il paziente dovrà illustrare dettagliatamente la propria storia clinica in modo da poter valutare eventuali sintomi che potrebbero essere associati alla ginecomastia e indagare sui possibili fattori di rischio.
Pertanto, è importante conoscere in dettaglio lo stato di salute generale del paziente, la sua storia familiare e, soprattutto, le sue abitudini di vita. Ricorda, infatti, che l'abuso di alcool, droghe, anabolizzanti e alcuni farmaci possono essere associati allo sviluppo di questo inestetismo.
Dopo aver stabilito un quadro completo e dettagliato della situazione, si proseguirà con un esame fisico, dove il medico valuterà la presenza del tessuto ghiandolare o adiposo, la dimensione, la consistenza, o l’eventuale eccesso di pelle e di grasso. Inoltre, l'esame fisico è essenziale per capire le possibili cause, come ad esempio alterazioni della tiroide, aumento del volume dei testicoli, etc.
Dopo questa valutazione, si procederà con gli esami complementari, dove verranno richiesti test che possano confermare o scartare i sospetti sollevati durante la prima visita. In questa fase vengono solitamente richiesti e prescritti al paziente esami del sangue ed ecografia della mammella. Potrebbero essere indicati anche altri esami in base ai riscontri clinici e ai sospetti del chirurgo.
Solo dopo aver escluso le cause identificabili della ginecomastia, si proseguirà con la pianificazione dell’intervento e con tutte le spiegazioni riguardanti la procedura chirurgica. In questa fase verranno spiegati tutti i dettagli riguardanti le incisioni, le cicatrici, l’eventuale liposuzione (in caso di eccesso di grasso), il recupero post-operatorio e, naturalmente, tutte le possibili complicazioni inerenti alla procedura.
Come abbiamo visto la ginecomastia è associata a uno sviluppo anormale della ghiandola mammaria e a diversi agenti che possono contribuire al suo sviluppo, come farmaci, steroidi, droghe, tumori, cirrosi epatica, insufficienza renale e molti altri fattori. Nonostante le numerose cause conosciute e riconoscibili dagli specialisti, la grande maggioranza dei casi è considerata idiopatica, cioè senza una causa identificabile.
Quando viene riscontrato un fattore trattabile, il paziente viene indirizzato a un medico specialista per effettuare un controllo congiunto e stabilire una terapia. Se queste cause identificabili vengono però escluse, il trattamento verrà eseguito con la chirurgia, e quindi con la resezione della ghiandola mammaria.
La sola dieta non ha un’influenza diretta su questa specifica area del corpo. Il sovrappeso può generare l'accumulo di grasso in questa regione, e di conseguenza provocare la cosiddetta falsa ginecomastia o pseudo ginecomastia, ma in caso di ipertrofia della ghiandola (ginecomastia vera) una dieta non può permettere di eliminare l’inestetismo.
L’intervento prevede un’incisione di qualche centimetro eseguita a livello dell’areola mammaria, spiega il Dott. Gianluca Campiglio in uno dei suoi articoli dedicati a questo trattamento, il quale precisa che spesso preferisce abbinare alla procedura anche una liposuzione, sia per rimuovere l’adipe in eccesso che per attenuare il tessuto sottocutaneo intorno all’area dell’asportazione e ricreare la curva naturale del petto.
La correzione, infatti, viene spesso eseguita in abbinamento con la liposuzione per rimuovere la parte di grasso e isolare la ghiandola. Nello stesso intervento chirurgico, dopo la liposuzione, viene praticato un taglio attorno al margine inferiore delle areole attraverso il quale si ritira la ghiandola. L’operazione si svolge in sala operatoria e ha una durata compresa tra 1 e 2 ore, può essere eseguita con anestesia locale e sedazione in regime di day hospital con dimissione del paziente nello stessa giornata.
Nei casi più gravi il chirurgo si avvale di tecniche che prevedono l’asportazione della ghiandola associata a una resezione della eccesso di pelle, con una procedura molto simile a quella che viene impiegata in un intervento di riduzione del seno femminile.
Poiché si tratta di un trattamento che richiede un intervento di chirurgia plastica, è possibile che il paziente si senta a disagio durante i primi giorni successivi alla procedura. Il chirurgo potrà suggerire l’assunzione di farmaci appropriati per attenuare il fastidio post-operatorio, infatti il Dott. Giorgio Maggiulli rassicura che i dolori non sono eccessivi e sono facilmente controllabili con antidolorifici.
In ogni caso non è comune avvertire dolori molto acuti e anche il fastidio passerà gradualmente con il tempo. Se i sintomi persistono, non esitate a contattare il vostro medico per verificare la situazione e aiutarvi con ciò di cui avete bisogno.
Il periodo postoperatorio non è particolarmente complicato, ma è necessario prestare una certa attenzione nel seguire le cure e indicazioni del chirurgo per ottenere il risultato atteso e facilitare la guarigione.
Dopo l'operazione si dovrà utilizzare per circa 1 mese una guaina compressiva e astenersi da qualsiasi sforzo fisico, chiariscono gli specialisti del Centro Medico Genesy. Questa fascia aiuterà a drenare e mantenere attiva la circolazione nell'area operata.
Inoltre, è possibile che il medico consigli l’uso di alcuni farmaci per attenuare il dolore e per stimolare un recupero più veloce del corpo.
In alcuni casi potrebbe essere necessario utilizzare anche dei drenaggi, ma il processo di recupero è diverso per ogni persona e per ciascuna esigenza, il medico è l’unico che può valutare e decidere caso per caso.
È possibile tornare alle normali attività dopo 4 giorni, mentre si dovrà aspettare almeno 1 mese e mezzo prima di poter fare sforzi e attività fisica, come per esempio sollevare pesi o fare sport, seguendo sempre le indicazioni del proprio medico.
I pazienti possono aspettarsi come risultato un petto più armonioso e mascolino. I risultati sono immediati e permanenti, ma dato che potrebbero comunque comparire ematomi e gonfiore, l’effetto finale sarà apprezzabile dopo 6 mesi dall’intervento.
L’asportazione chirurgica della ghiandola mammaria di solito risolve il problema permanentemente senza bisogno di ulteriori ritocchi, ma si raccomanda sempre al paziente di praticare con costanza esercizio fisico e di controllare l’alimentazione in modo da evitare che un aumento del peso possa compromettere il risultato ottenuto.
La recidiva della ginecomastia è estremamente rara, sempre che i fattori di rischio vengano tenuti sotto controllo e che l'intervento chirurgico venga eseguito correttamente. È quindi importante che il paziente si assicuri di aver scelto un chirurgo plastico qualificato e membro della SICPRE o di altre associazioni riconosciute.
Il prospetto informativo dedicato alla riduzione del seno maschile consultabile sulla pagina ufficiale della SICPRE offre un’ottima panoramica dell’intervento, compresi gli eventuali effetti collaterali, rischi e complicanze.
Tra gli effetti collaterali si possono includere:
Tra i rischi e le complicanze dell’intervento chirurgico potrebbero presentarsi:
SICPRE, Correzione di ginecomastia, 26 Feb. 2020
SIAMS, Ginecomastia, 26 Feb. 2020
Pontecorvi A., Locantore P., Ginecomastia non solo un problema di estetica, 26 Feb. 2020
Fondazione Veronesi, Che cos'è e come si cura la ginecomastia?, 26 Feb. 2020
Tyrrell, C. Gynaecomastia: aetiology and treatment options, 26 Feb. 2020