Il termine iperidrosi indica una condizione di sudorazione eccessiva e incontrollabile, precisano gli esperti del Centro Studi Gised.
Avere le mani sudate o sudare in qualsiasi altra parte del corpo è totalmente normale e succede a tutti, ed è anzi uno dei tanti meccanismi naturali e automatici che il nostro organismo utilizza per regolare la sua temperatura e per smaltire le sostanze di scarto. Eppure, quando la sudorazione diventa eccessiva, può diventare spesso fonte di grande disagio e imbarazzo.
Quando l’atto di sudare si trasforma in un vero e proprio incubo, chi ne è affetto, può sentirsi spinto all’isolamento, generando ulteriore stress e imbarazzo che aumentano ulteriormente la sudorazione e portano a non riuscire più a vivere spontaneamente anche le più semplici attività quotidiane, come lavorare a contatto con i colleghi, frequentare le lezioni universitarie o semplicemente uscire con gli amici durante il tempo libero. Ed è proprio in questi casi che entrano in gioco i diversi rimedi per ridurre l’iperidrosi.
Questa ipersudorazione dipende dall’attività delle ghiandole sudoripare, che sono presenti in tutto il corpo, ma sono localizzate in particolare in alcuni punti precisi:
Tuttavia, l’iperidrosi non è una patologia che colpisce molte persone, infatti interessa soltanto l’1-2% della popolazione sia maschile che femminile, spiega il Dott. Maderna dell’Istituto Auxologico Italiano.
Il Dott. Claudio Cordani chiarisce che le ragioni che innescano l’iperfunzione delle ghiandole sudoripare e quindi l'iperidrosi non sono collegate al clima o alla temperatura dell'ambiente in cui ci si può trovare, ma sono piuttosto riconducibili a fattori costituzionali, psicologici o emotivi.
Infatti, il chirurgo sottolinea come l’ansia e il nervosismo possano, senza dubbio, rappresentare un elemento aggravante per questo disturbo.
Quando l'eccessiva sudorazione diventa un vero e proprio ostacolo nella propria vita quotidiana bisogna rivolgersi a un medico chirurgo, specialista o in Dermatologia o in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, evitando i rimedi naturali fai da te e cercando, piuttosto, una diagnosi precisa e affidabile.
In alcuni casi il medico potrà anche suggerire di rivolgersi a uno specialista in Neurologia in modo da eseguire alcuni esami diagnostici specifici che possano aiutare a capire al meglio l’entità del disturbo.
Prima di eseguire qualsiasi trattamento o terapia è fondamentale verificare sempre che il proprio medico sia effettivamente un professionista accreditato ed iscritto all’albo dei Medici e Chirurghi.
Durante la prima consulenza il medico prenderà in esame la storia clinica del paziente, e potrebbe anche indicare di eseguire degli esami generali per valutare lo stato di salute ed escludere che possano esserci anche altre patologie interne legate al problema di sudorazione eccessiva. Inoltre, valuterà anche se il disturbo possa risultare aggravato da problemi emotivi o psicologici, e se così fosse, potrebbe essere consigliato di eseguire anche una terapia di supporto.
Uno degli esami impiegati per l’analisi dell’iperidrosi localizzata, spiegano gli specialisti dell’istituto ICLID, è il Test di Minor, detto anche prova dell’amido-iodio: si applica prima una soluzione a base di iodio nell’area interessata (mani, piedi, ascelle etc) e subito si applica della polvere di amido, in questo modo la zona dove si produce il sudore in eccesso risulterà di un colore blu scuro.
Quando l’ipersudorazione si trasforma in un vero e proprio problema a livello psicologico e sociale è possibile ricorrere a uno dei diversi trattamenti chirurgici o non chirurgici messi a punto per risolvere l’iperidrosi.
Sia che si effettui un trattamento meno invasivo che un vero e proprio intervento chirurgico i risultati sono in genere molto soddisfacenti per i pazienti, data l’alta percentuale di riuscita, afferma il Dott. Luca Leva.
La durata della degenza e i tempi di ripresa dipenderanno principalmente dal tipo di intervento o trattamento utilizzato, chiarisce lo specialista. Nel trattamento con infiltrazioni di tossina botulinica la ripresa è quasi immediata, mentre nel caso della rimozione delle ghiandole ci possono essere piccole limitazioni. Gli altri interventi potrebbero, invece, richiedere qualche giorno in più.
Anche i rischi e gli effetti collaterali variano a seconda del trattamento, spiega il Dott. Luca Leva: il botulino non comporta rischi se effettuato da uno specialista; dopo l’aspirazione delle ghiandole sudoripare potrebbero comparire gonfiore e un leggero dolore dopo l'intervento; nel caso dell’asportazione della losanga di pelle con ghiandole invece si potrebbe avere qualche limitazione nel muovere le braccia.
I rischi dell’intervento neurologico di simpatectomia, continua il Dott. Leva, seppur rari possono includere: abbassamento della palpebra superiore e asimmetria del viso (Sindrome di Horner) e Pneumotorace.