Secondo i dati diffusi dalla International Society of Aesthetic Plastic Surgery ISAPS, uno degli interventi di chirurgia plastica più richiesti, sia in Italia che nel mondo, è la chirurgia del seno.
Su questa linea, un'indagine condotta dalla stessa società, ha rilevato che gli interventi di riduzione del seno realizzati nel mondo nel 2020 sono stati quasi 426 mila, mentre in Italia 9,108.
L’intervento di mastoplastica riduttiva, spesso, ha una funzione non solo di chirurgia estetica, ma anche di chirurgia ricostruttiva che, sia che venga realizzata a scopo estetico o meno, mira a migliorare la morfologia del seno o a correggere l’asimmetria mammaria dovuta ad alcuni difetti di nascita o a inestetismi che insorgono a causa dell'età o altri fattori, come per esempio la gravidanza o un tumore al seno.
Per cui potremmo definire la mastoplastica riduttiva come un’operazione di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica che ha come obiettivo quello di diminuire il volume del seno, sia per motivi estetici (asimmetria mammaria o seno sproporzionato rispetto al corpo), sia per ridurre i possibili problemi posturali dovuti alle dimensioni e al peso eccessivo che un seno molto grande può esercitare sulla colonna vertebrale, come precisa il Dott. Sergio Delfino. Questo intervento, inoltre, serve anche per ridurre la dimensione delle areole quando sono troppo sviluppate e creano disagio nella paziente.
L’intervento viene realizzato in regime ambulatoriale (detto anche day hospital) per i casi più semplici, mentre nei casi più complicati in cui il tessuto da rimuovere è maggiore potrebbe essere necessaria una notte di ricovero. L’operazione può essere eseguita o in anestesia generale oppure in anestesia locale con sedazione e la durata è compresa da 2 a 4 ore a seconda dei casi. Il recupero post operatorio è in genere rapido e avviene in tempi inferiori a quelli necessari per la mastoplastica additiva - precisa il Dott. Gianluca Campiglio - infatti ha una durata di soli 3-4 giorni.
Il costo di una mastoplastica riduttiva dipende dalle necessità e dai risultati che la paziente vuole ottenere, dalla tecnica applicata e dall’area geografica dello specialista che effettua l’intervento. In Italia, il costo medio è di circa 7.000 euro. Per conoscere i costi e gli specialisti che effettuano questo intervento, consulta la nostra pagina dei prezzi di mastoplastica riduttiva.
Gli esperti ISAPS precisano che le candidate per l’operazione di mastoplastica riduttiva sono donne che presentano dei sintomi e fastidi fisici dovuti sia al peso che alla conformazione del seno quando questo è molto grande (ipertrofia mammaria). Infatti, come evidenziato anche in un articolo pubblicato nel 2019 su Scientific Report e disponibile su Nature, le donne con un seno di grandi dimensioni o affette da macromastia o gigantomastia soffrono di sintomi come dolore al collo e alla schiena, che possono condurre a mal di testa cronici e impedimenti motori. In alcuni casi, inoltre, può provocare anche altri problemi, come mastopatia e ulcere cutanee nelle pieghe inframammatire. Oltre a questi problemi tipo fisico, il disagio legato a un seno di grandi dimensioni può avere conseguenze anche psicologiche e le donne che ne soffrono possono trovarsi a dover affrontare problemi anche a livello sociale, in quanto soggette a una ipersessualizzazione del loro corpo. Un intervento di riduzione mammaria, quindi, può significativamente ridurre questo tipo di disagi e migliorare la qualità di vita delle pazienti che ne sono affette.
La chirurgia di riduzione del seno deve essere eseguita su pazienti che abbiano raggiunto la maggiore età o il completo sviluppo fisico, perché in fase di crescita la morfologia del seno può cambiare nel tempo.
Le pazienti devono essere in buona salute, sia fisica che psicologica. Infatti, anche l’aspetto psicologico non è da sottovalutare, poiché la paziente deve poter avere delle aspettative realistiche rispetto ai risultati raggiungibili.
La mastoplastica riduttiva non può essere eseguita durante la gravidanza o l’allattamento. In caso si soffrisse di eventuali patologie (per esempio cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, autoimmuni, etc) è fondamentale informare il medico e valutare caso per caso se l’intervento può essere consigliabile o meno.
Gli esperti ISAPS precisano che le candidate per l’operazione di mastoplastica riduttiva sono donne che presentano dei sintomi e fastidi fisici dovuti sia al peso che alla conformazione del seno quando questo è molto grande (ipertrofia mammaria). Infatti, come evidenziato anche in un articolo pubblicato nel 2019 su Scientific Report e disponibile su Nature, le donne con un seno di grandi dimensioni o affette da macromastia o gigantomastia soffrono di sintomi come dolore al collo e alla schiena, che possono condurre a mal di testa cronici e impedimenti motori. In alcuni casi, inoltre, può provocare anche altri problemi, come mastopatia e ulcere cutanee nelle pieghe inframammatire. Oltre a questi problemi tipo fisico, il disagio legato a un seno di grandi dimensioni può avere conseguenze anche psicologiche e le donne che ne soffrono possono trovarsi a dover affrontare problemi anche a livello sociale, in quanto soggette a una ipersessualizzazione del loro corpo. Un intervento di riduzione mammaria, quindi, può significativamente ridurre questo tipo di disagi e migliorare la qualità di vita delle pazienti che ne sono affette.
La chirurgia di riduzione del seno deve essere eseguita su pazienti che abbiano raggiunto la maggiore età o il completo sviluppo fisico, perché in fase di crescita la morfologia del seno può cambiare nel tempo.
Le pazienti devono essere in buona salute, sia fisica che psicologica. Infatti, anche l’aspetto psicologico non è da sottovalutare, poiché la paziente deve poter avere delle aspettative realistiche rispetto ai risultati raggiungibili.
La mastoplastica riduttiva non può essere eseguita durante la gravidanza o l’allattamento. In caso si soffrisse di eventuali patologie (per esempio cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, autoimmuni, etc) è fondamentale informare il medico e valutare caso per caso se l’intervento può essere consigliabile o meno.
È molto importante dedicare del tempo per informarsi approfonditamente sul professionista a cui rivolgersi, in modo da affidarsi soltanto a chirurghi esperti, riconosciuti nel settore e che abbiano un'esperienza certificata in questo campo.
Gli esperti raccomandano ai pazienti - indipendentemente dalle ragioni che li portano a sottoporsi ad un intervento chirurgico al seno o dal tipo di operazione che si vuole realizzare - che il professionista scelto possieda il titolo di Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica e che l'intervento venga effettuato in un centro sanitario con strutture adeguate e attrezzature chirurgiche.
Vediamo alcuni suggerimenti utili riguardo alla scelta del vostro chirurgo:
Durante la prima consulenza con il chirurgo plastico la paziente deve fornire tutti i dettagli riguardanti il suo caso, esponendo anche i suoi dubbi, preoccupazioni e aspettative.
Lo specialista valuterà la condizione di partenza della paziente, effettuando una valutazione del torace e del seno per definire le possibilità specifiche di ciascun caso e per raccomandare le tecniche chirurgiche più adeguate.
Nello studio pre-chirurgico, devono essere stabiliti gli obiettivi da raggiungere con il trattamento al fine di offrire un risultato soddisfacente. Allo stesso modo, la paziente deve chiarire quali aspetti vuole migliorare e quale volume o taglia si vuole raggiungere.
Inoltre, lo specialista dovrà essere informato riguardo la storia medica della paziente, incluse possibili allergie, malattie, storia personale e familiare. In più, nella prima visita, il chirurgo specificherà la procedura da seguire e il tipo di incisione che verrà eseguita in base al tipo di tecnica che è stata selezionata.
È possibile che in alcuni casi sia preferibile associare diversi trattamenti, specialmente per correggere asimmetrie o ptosi mammarie, infatti spesso la mastoplastica riduttiva viene associata anche a un intervento di mastopessi o lifting del seno.
Infine, per ottenere un risultato soddisfacente e secondo le proprie aspettative, è importante sviluppare una relazione sincera e di fiducia con il proprio chirurgo già a partire dalla prima visita.
Come in ogni intervento chirurgico, uno studio pre-anestesia è obbligatorio. Inoltre, verrà eseguito un esame approfondito del seno prima dell'intervento e verranno eseguite sia una mammografia che un ecografia mammaria. Questo, con lo scopo di evidenziare qualunque risultato rilevante al fine dello stesso intervento, inclusi eventuali tumori al seno, come spiegato anche molto chiaramente dal Dott. Daniele Bordoni. Durante le visite preparatorie, il vostro chirurgo, vi saprà fornire ulteriori dettagli su come prepararvi al meglio prima dell’operazione. Alcuni di questi possono includere:
L'obiettivo principale della mastoplastica riduttiva è la riduzione delle ghiandole mammarie e talvolta anche del capezzolo, oltre che la rimozione della pelle e adipe in eccesso dal seno.
Come abbiamo già visto, l’operazione può durare da 2 a 4 ore e viene eseguita o con anestesia locale e sedazione, oppure con anestesia generale. Se il tessuto rimosso non è molto, la paziente potrà tornare a casa dopo alcune ore di osservazione nel corso della stessa giornata (day hospital), mentre per le operazioni più complesse è preferibile rimanere almeno una notte o più in ricovero e in osservazione.
Il chirurgo pratica delle incisioni intorno all'areola, in modo da rimuovere la pelle e le ghiandole in eccesso, in base alla taglia e al risultato che ciascuna paziente desidera raggiungere. Durante l’operazione l'areola viene posizionata più in alto e i tessuti rimanenti vengono rimodellati per ottenere un seno più piccolo e più alto, precisa il Dott. Federico Greco.
Le incisioni possono essere eseguite a forma di C, L o T. Queste incisioni - e quindi anche le cicatrici, avverte la SICPRE - possono trovarsi in tre posizioni diverse e la loro dimensione dipenderà dalla quantità di tessuto da asportare:
Le suture, normalmente, vengono eseguite con punti interni, in modo da ridurre la formazione di future cicatrici. Al termine dell’intervento verrà applicato un drenaggio.
È importante sottolineare che i risultati sono molteplici, dal momento che questo tipo di intervento, se eseguito da professionisti, ha un rischio minimo e le pazienti possono riscontrare i primi miglioramenti in un paio di settimane, sia dal punto di vista dell’aspetto fisico che da quello emotivo.
I principali risultati, evidenziati dagli esperti, includono:
Il Dott. Greco rassicura le future pazienti affermando che il dolore, dopo la mastoplastica riduttiva, raramente è intenso, ma si avverte più che altro un senso di fastidio. In ogni caso, il chirurgo, potrà prescrivere dei farmaci analgesici.
In genere, dopo l’operazione, comparirà edema o gonfiore, che diminuirà progressivamente dopo 3-4 giorni, ma potrà persistere per qualche settimana o anche per alcuni mesi a seconda dei casi.
La medicazione viene applicata subito dopo l’intervento e verrà rimossa circa 48 ore dopo l'operazione. In seguito bisognerà indossare un reggiseno sportivo per almeno 3 mesi, sia durante il giorno che durante la notte. I punti di sutura, invece, vengono rimossi tra 5 e 12 giorni dopo l’intervento.
Durante le prime 2 settimane di post operatorio bisognerà:
Realizzare un intervento chirurgico senza cicatrici è quasi impossibile, tuttavia, se si presta molta attenzione ai consigli e alle cure illustrate dal proprio specialista sarà possibile facilitare i processi di cicatrizzazione e quindi avere cicatrici meno visibili nel futuro.
Le complicanze sono generalmente rare, tranquillizza il Dott. Greco e possono essere trattate dallo specialista con una terapia adeguata, senza influire sul risultato finale.
I principali rischi possono includere:
Mastoplastica additiva e allattamento
Il Dott. Greco ricorda che per mantenere i risultati dell’operazione sarebbe preferibile che successivamente alla mastoplastica additiva la paziente non cercasse di allattare, in quanto questo potrebbe comportare uno svuotamento del seno e quindi vanificare il risultato ottenuto. Inoltre, sottolinea che in alcune circostanze si dovrà eliminare la maggior parte della ghiandola mammaria, per cui sarà impossibile per la paziente allattare.