L’otoplastica o correzione delle orecchie a sventola, avviene spesso dopo essere stati oggetto di prese in giro per la forma delle proprie orecchie, causando un grande complesso e diventando fonte di conflitti scolastici o imbarazzo sociale. Secondo i dati delle ISAPS (International Society of Aesthetic Plastic Surgery), sono state eseguite più di 6.000 otoplastiche nel 2020 in Italia e, sempre secondo la stessa fonte, questa operazione si trova all'undicesima posizione tra gli interventi di chirurgia estetica di maggior successo nel mondo.
Il 5,6% della popolazione, sia maschile che femminile ha le orecchie a sventola ed è afflitta dal disagio di convivere con questo inestetismo, afferma la Dott.ssa Arianna C. Sanzo. L'otoplastica è l'operazione che permette di correggere la posizione delle orecchie a sventola, per avvicinarle alla testa. Questo intervento, inoltre, può servire anche a ridurre le dimensioni delle orecchie grandi sia nella donna che nell'uomo.
Le orecchie a sventola - chiamate anche orecchie prominenti o orecchie ad ansa - sono il risultato di un difetto anatomico del padiglione auricolare, dovuto a una eccessiva prominenza della conca e all’assenza o riduzione delle pieghe fisiologiche dell’orecchio (elice ed antelice), spiega il Dott. Michele P. Grieco.
L’otoplastica permette, quindi, di intervenire su questi inestetismi, rimodellando la forma dell’orecchio e dando più equilibrio al viso, attraverso il riposizionameto delle orecchie più vicine alla testa, la riduzione della prominenza della cartilagine della conca e la creazione delle pieghe assenti, illustra il Dott. Grieco.
L’intervento di solito dura circa 30 minuti a orecchio per un totale di circa 1 ora complessiva, non prevede degenza e può dare molte soddisfazioni ai pazienti che lo realizzano, rassicura il Dott. Domenico Valente.
L’otoplastica è indicata per la correzione del padiglione auricolare e, in Italia, ha un prezzo medio ci circa 3.200 euro. Naturalmente il suo costo è influenzato da tipo di intervento che si andrà ad effettuare e quindi se si interviene interamente sull’orecchio o solo su un’area specifica. Per conoscere i costi e i medici che effettuano questo intervento, visita la pagina dei prezzi dell’otoplastica.
Le persone che godono di un buono stato di salute psico-fisica e che possiedono le orecchie a sventola e vivono con imbarazzo questo inestetismo sono i migliori candidati per eseguire un otoplastica. Le orecchie a sventola, spesso, rappresentano più spesso un problema per gli uomini, che difficilmente riescono a nasconderle indossando i capelli corti.
Non ci sono limiti di età per sottoporsi all’intervento ma è consigliabile aspettare il completo sviluppo del padiglione auricolare, chiarisce il Dott. Domenico Valente. Quindi è possibile eseguire l'operazione di correzione delle orecchie a sventola già in età prescolare, nel caso in cui i genitori desiderassero prevenire eventuali disagi con i compagni di scuola.
Otoplastica nei bambini
La maggior parte dei chirurghi plastici consiglia ai genitori di osservare il comportamento del loro bambino riguardo alle orecchie prima di decidere se sottoporlo o meno all’otoplastica. È preferibile non insistere e aspettare di verificare che il bambino manifesti da solo il desiderio di non avere più le orecchie a sventola e non parlargli di questo intervento se non ha fatto commentati sulle sue orecchie.
I bambini che diventano oggetto di derisione da parte dei loro coetanei saranno quelli che faranno il primo passo e parleranno di questo problema con i loro genitori. In genere, sono proprio questi bambini quelli che collaborano di più durante l'intervento e che risultano poi più soddisfatti del risultato.
Durante la prima visita, il chirurgo valuterà l’entità del problema e la forma delle orecchie e consiglierà la tecnica più efficace per ogni singolo caso. Inoltre, fornirà anche le istruzioni da seguire per prepararsi con successo per l’intervento chirurgico di otoplastica.
Nel corso delle visite preliminari a qualsiasi intervento chirurgico è dovere del paziente fornire al chirurgo tutti i dettagli rispetto alla propria storia clinica e al proprio stile di vita, in modo che il medico possa effettuare tutti i dovuti accertamenti (esami ematici, analisi cliniche etc.) e valutare la fattibilità dell’operazione.
È importante parlare con il chirurgo delle proprie aspettative rispetto all’intervento, in modo che possa dare la sua opinione rispetto ai risultati realistici che si possono ottenere e che possa spiegare al paziente cosa aspettarsi esattamente dall’intervento.
Come per qualsiasi operazione di chirurgia estetica, è importante scegliere un chirurgo certificato dall'Ordine Nazionale dei Medici e Chirurghi. Fai la tua ricerca sul sito ufficiale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri e controlla il campo di specializzazione del tuo chirurgo.
Ti consigliamo, inoltre, di visitare la clinica o l'ospedale dove verrà eseguita la procedura e di verificare le condizioni dei locali.
In Italia, solo i chirurghi specializzati in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, così come i chirurghi Otorinolaringoiatri e i chirurghi Maxillo-facciali sono autorizzati a eseguire un otoplastica.
Ricorda:
L’otoplastica si esegue con anestesia locale e sedazione mentre nei pazienti più piccoli può essere preferibile ricorrere all’anestesia generale, afferma il Dott. Federico Greco. L’operazione si svolge in regime ambulatoriale o day hospital, quindi il rientro a casa avviene poco dopo la fine dell’intervento.
La procedura dura dai 30 minuti (se si interviene su un solo orecchio) a 1 ora (se si interviene su entrambe le orecchie). La procedura prevede che il chirurgo esegua delle piccole incisioni nascoste dietro l’orecchio o tra le pieghe naturali del padiglione auricolare, in modo che non rimangano cicatrici visibili. Grazie a queste incisioni il chirurgo potrà procedere con l’asportazione di una piccola ellissi di cute dal lato posteriore dell’orecchio - come spiega il Dott. Greco - in modo da poter riposizionare e modellare la cartilagine auricolare, fissandola con punti di sutura nella nuova posizione.
L’otoplastica è una procedura chirurgica con alle spalle una storia di quasi un secolo e oltre 200 procedure descritte nella lettura medica, come spiegato in un articolo disponibile nella biblioteca digitale del US National Library of Medicine. Ogni chirurgo, perció, adatterà la tecnica in base alle caratteristiche individuali di ciascun paziente, utilizzando la procedura e gli accorgimenti che riterrà più opportuni per ogni caso.
Una volta completato l’intervento, il paziente può lasciare l’ambulatorio dopo circa 2 ore con la medicazione che verrà applicata al termine dell’operazione. La medicazione consiste in una benda collocata sulle orecchie che al terzo giorno verrà sostituita con una fascia elastica da indossare per 2 settimane durante la notte. È possibile riprendere le normali attività quotidiane già a partire dal terzo giorno dall'intervento, come ci dicono gli specialisti della Dv Clinic, ma per quanto riguarda l’attività sportiva, gli specialisti consigliano invece di aspettare almeno un mese.
Durante il decorso postoperatorio, segnala il Dott. Greco, è normale avvertire un certo dolore, che potrà essere comunque gestito dal paziente tramite gli analgesici prescritti dallo specialista. Inoltre, durante il primo periodo le orecchie potrebbero apparire gonfie e tumefatte, ma questo gonfiore si riassorbirà nell’arco di circa 30 giorni. È possibile che la sensibilità delle orecchie risulti alterata per alcuni mesi, ma in ogni caso non influisce in alcun modo sull’udito, tranquillizza il Dott. Greco.
Consigli e istruzioni generali per il postoperatorio:
I rischi o le complicanze della chirurgia dell'orecchio sono quelli di qualsiasi altra procedura chirurgica. Si può presentare del dolore localizzato nel padiglione auricolare che potrà essere trattato con farmaci antidolorifici. È comune che possano insorgere dei lividi, e che la sensibilità dell'orecchio possa risultare alterata, ma si ristabilirà con il passare delle settimane.
Le complicazioni legate alla chirurgia dell'orecchio non sono frequenti e, come rassicura anche il Dott. Mario Dini, si tratta di un intervento abbastanza semplice che se eseguito da mani esperte in strutture autorizzate può dare buoni risultati.
I rischi e le complicanze sono così riassumibili:
Il risultato è generalmente stabile nel tempo, afferma il Dott. Greco, con un buona soddisfazione del paziente. Infatti, i benefici psicologici di questo intervento sono solitamente immediati e migliorano l'autostima e le relazioni sociali della persona che decide di sottoporsi a questa operazione.
Il risultato finale è davvero apprezzabile tra i 6 e i 12 mesi successivi all’operazione, quando l'infiammazione è completamente riassorbita.
È importante che il paziente lavori con il proprio medico per stabilire obiettivi reali in merito all'aspetto delle orecchie ottenibile tramite un otoplastica: più di settanta fattori contribuiscono a un buon risultato. Nel caso il risultato non fosse soddisfacente è comunque possibile intervenire nuovamente dopo circa 3 mesi dalla prima operazione. Tieni presente che è normale percepire delle piccole asimmetrie dopo l'operazione, perché è impossibile fare due orecchie completamente uguali.
Earfold
I dispositivi Earfold hanno praticamente rivoluzionato l'otoplastica, consentendo di eseguire questa procedura senza interventi chirurgici invasivi. Si tratta di un dispositivo prodotto dall’azienda farmaceutica Allergan che, una volta inserito con una procedura di soli 20-30 minuti, permette di correggere le orecchie a sventola con la sola anestesia locale e nello studio del medico, come chiarisce il Dott. Dini.
Gli impianti Earfold hanno una forma a U, sono realizzati in una lega metallica di nichel e titanio (il Nitinol) e sono ricoperti di oro 24 carati per essere meno visibili - come precisa il Dott. Carlo Melloni - e agiscono piegando il padiglione auricolare per ricreare la la piega dell’antelice.
Il Dott. Melloni, in uno dei suoi articoli, spiega nel dettaglio quali sono i vantaggi di questa tecnica:
Fili tensori
L’otoplastica con fili di trazione - detta anche otoplastica non chirurgica - può essere eseguita per correggere le orecchie a sventola o l’incompleta curvatura delle pieghe dell’antelice, spiega il Dott. Luca Leva.
L’intervento, che richiede circa 30 minuti, può essere eseguito in ambulatorio con la sola anestesia locale e senza medicazione, inoltre permette l’immediato ritorno alle normali attività quotidiane.
I fili di trazione vengono inseriti tramite speciali aghi nel padiglione auricolare per fissare la cartilagine dell’antelice e creare la piega che prima era assente e riavvicinare le orecchie alla testa, eliminando l’effetto a sventola. Il risultato è immediato e migliora con il passare dei giorni per via dell’azione di ancoraggio innescata dal processo di fibrosi dei tessuti trattati.
Otoplastica laser
Un altra alternativa meno invasiva della classica chirurgia è l'otoplastica laser. Questa tecnica è praticolarmente interessante per i pazienti ancora in età pediatrica, perché riduce l'invasività dell'intervento e i tempi di recupero post operatorio. Per la sua esecuzione si utilizza il dispositivo laser CO2, che permette di realizzare incisioni molto precise che si rimargineranno molto velocemente. Anche in questo caso non ci saranno cicatrici visibili, dato che le piccole incisioni sono localizzate sempre dietro l'orecchio.