La Medicina Estetica, al pari di tutte le altre branche della Medicina, vive un processo di costante ricerca e aggiornamento, che porta allo sviluppo di sempre più nuove tecniche e trattamenti innovativi per permettere, alle donne come agli uomini, di poter contrastare gli effetti del trascorrere del tempo sulla pelle, eliminare le rughe, fermare la caduta dei capelli e stimolare la rigenerazione cutanea, oppure può anche essere utilizzato per la terapia delle lesioni articolari, per esempio del ginocchio.
Il PRP o Plasma Ricco in Piastrine rientra, appunto, proprio in questa categoria di trattamenti e grazie alla sua versatilità sta acquisendo sempre più diffusione e successo, sia tra il pubblico che tra i professionisti della Medicina Estetica.
Questi trattamenti rientrano nel ramo della Medicina Rigenerativa: la frontiera più avanzata della Medicina Estetica, come afferma il Dott. Roberto Zunica. Questo nome ha origine nell’obbiettivo stesso della disciplina, ovvero stimolare i processi naturali di rigenerazione cellulare e attivare la produzione di sostanze come Acido Ialuronico, Collagene ed Elastina che sono alla base di una buona elasticità, tonicità e luminosità della pelle.
PRP è una sigla che significa Platelet-Rich Plasma o Plasma Ricco in Piastrine. Il Dott. Mario Gioia spiega che le piastrine presenti nel plasma sono le cellule incaricate della riparazione dei tessuti danneggiati dal tempo o dai traumi. Per ottenere queste piastrine - aggiunge il chirurgo - è necessario innanzitutto eseguire un prelievo di sangue del paziente. Il sangue raccolto verrà quindi inserito in apposite provette e poi in una centrifuga in grado di stratificare i diversi elementi contenuti nel sangue, così da prelevare il siero ricco in piastrine che verrà poi somministrato al paziente tramite iniezioni sottocutanee eseguite nelle specifiche aree da trattare (per esempio viso o cuoio capelluto). In questo modo il siero iniettato potrà agire sui tessuti danneggiati, liberando i fattori di crescita o fattori piastrinici che permettono di stimolare la rigenerazione delle cellule dei tessuti stessi.
Il PRP rappresenta, quindi, non tanto un trattamento specifico, ma piuttosto una tecnica o una base di partenza da impiegare come terapia per molteplici scopi, questo perché il trattamento è una vera e propria miniera di fattori di crescita utili sia per le ossa che per la pelle, come ci spiega il Dott. Alberto Rossi Todde.
I principali campi di applicazione in cui può essere impiegato il PRP e nei quali si possono ottenere i migliori risultati possono essere indicati nei tre gruppi seguenti, come illustra in uno dei suoi articoli la Dott.ssa Vanessa Prandi:
Inoltre, il plasma arricchito in piastrine, non trova applicazione soltanto in Medicina Estetica e Rigenerativa (come ad esempio il protocollo anticalvizie BSBS), ma anche per la rigenerazione dei tessuti danneggiati nei seguenti campi:
Il Dott. Rota chiarisce che i trattamenti che sfruttano le proprietà del PRP sono adatti a tutti i pazienti, uomini e donne, che cercano un terapia antiage non invasiva e naturale, che non ricorra all’impiego di sostanze chimiche (come per esempio nel peeling) o a tecnologie come il laser o la radiofrequenza.
La Dott.ssa Francesca de Angelis, aggiunge che è indicato sia per pazienti giovani che per pelli mature, nel primo caso è indicato in particolare a partire dai 28-30 anni per iniziare a prevenire la comparsa delle rughe.
Allergia e controindicazioni del PRP
Il PRP è un una sostanza autologa estratta tramite un prelievo di sangue venoso dal paziente stesso, quindi non ci sono rischi di incorrere in reazioni allergiche. Tuttavia, per alcuni pazienti questo trattamento potrebbe risultare controindicato, specialmente per quei pazienti affetti da problemi di coagulazione sanguigna, per i pazienti affetti da tumori cutanei, per le donne in stato di gravidanza e infine in caso di infezioni cutanee.
Quando si prende la decisione di sottoporsi a un trattamento di Medicina Estetica è fondamentale non sottovalutare l’importanza della scelta del professionista giusto. Infatti, anche quando si opta per un trattamento poco invasivo bisogna comunque ricordarsi che si tratta di protocolli che devono essere eseguiti da medici accreditati ed esperti.
Il primo passo da seguire è quello di accertarsi riguardo al percorso formativo e professionale del medico scelto, verificando che si tratti o di uno specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva o di un medico chirurgo che abbia perfezionato i suoi studi in Medicina Estetica e che sia iscritto a società scientifiche del settore come per esempio la SICPRE, Agorà o l’AICPE.
La scelta del proprio medico deve essere valutata con pazienza e attenzione, per questo si suggerisce spesso di realizzare un prima visita con diversi specialisti, in modo da poter capire con chi si riuscirà a stabilire il miglior rapporto di empatia e fiducia reciproca.
Le applicazioni e i trattamenti a base di infiltrazioni di fattori di crescita piastrinici sono numerosi e possono essere impiegati per diversi distretti del viso e del corpo:
Il Dott. Riccardo Accordi afferma che attualmente diversi studi hanno evidenziato come al livello dei bulbi piliferi siano presenti cellule staminali e ricettori dei fattori di crescita sui quali agisce il Plasma Ricco in Piastrine. Nella prima fase del trattamento il medico utilizzerà un rullo dotato di aghi molto piccoli (derma roller) per stimolare il cuoio capelluto e nella seconda fase procederà con le micro iniezioni necessarie per eseguire le infiltrazioni di PRP.
Il Dott. Massimo Ceva aggiunge che il trattamento oltre a favorire la crescita di nuovi capelli aiuta anche a rinforzare quelli già preesistenti. Un altro beneficio, prosegue lo specialista, è quello di ridurre la produzione di forfora e l’ipersecrezione sebacea che spesso possono aggravare il processo di perdita dei capelli.
La procedura si esegue ambulatorialmente e richiede circa 30 minuti e trattandosi di un trattamento non invasivo permette di tornare immediatamente alle normali attività di tutti i giorni. Il trattamento non prevede anestesia, ma se il medico lo ritiene opportuno può essere aggiunto dell’anestetico alla soluzione.
I risultati sono visibili già a partire dalla prima seduta, ma per ottenere risultati migliori e più duraturi il trattamento deve essere eseguito seguendo un ciclo di più sedute il cui numero esatto verrà stabilito dallo specialista dopo aver valutato le condizioni di partenza del paziente e aver stabilito gli obiettivi, oltre che i base alla risposta soggettiva di ciascun paziente. I risultati finali, afferma il Dott. Ceva, sono paragonabili a quelli di un trapianto dei capelli.
L’azione antiaging del PRP si basa sulla sua capacità di stimolazione del collagene attraverso un processo di biostimolazione. Il Dott. Accordi spiega che la seduta ha una durata di circa 1 ora e consiste in microiniezioni eseguite nell’area interessata (viso, collo, decolleté, mani, addome, gambe). Il trattamento dovrà essere ripetuto ogni 3 o 4 mesi, a seconda del grado di invecchiamento della pelle. Il numero preciso di sedute può variare e viene determinato dallo specialista dopo la prima visita e nel corso delle stesse sedute. Anche in questo caso non è previsto l’uso dell’anestesia, ma è sufficiente l’aggiunta di anestetico alla soluzione di PRP nel caso fosse indicato. Il vantaggio di questa tecnica è la sua assenza di invasività e di post operatorio.
I risultati saranno visibili a partire a partire da un paio di settimane dopo la realizzazione del trattamento e miglioreranno nei mesi successivi. Gli effetti donati da questo trattamento comprendo pelle più elastica e compatta e pelle più luminosa, dando quindi un aspetto più fresco, giovane e riposato.
Una delle ultime novità nell’applicazione del PRP è il riempimento delle rughe e il potenziamento degli zigomi, come dichiara il Dott. Zunica in uno dei suoi video. L’effetto raggiungibile è paragonabile a quello di un filler e può essere quindi definito come una sorta di filler autologo. La caratteristica distintiva di questo trattamento è rappresentata dal fatto che il plasma ricco in piastrine, in questo caso, unisce la sua azione a quella di un prodotto biologico già presente naturalmente nei tessuti e nelle ossa, il fosfato tricalcico. Il vantaggio rispetto ai tradizionali filler con acido ialuronico è rappresentato dal risultato più naturale e più duraturo. Anche questo trattamento viene eseguito con cicli di alcune sedute e, in generale, saranno necessarie da 1 a 3 sedute.
Il Dott. Pasqualino Savo precisa che questa tecnica può essere utilizzata non solo per fini estetici, ma anche per complementare gli interventi di estrazioni dentali. Infatti, spiega lo specialista, dopo un’estrazione è possibile inserire nell’alveolo dentale un centrifugato particolare e sotto forma di gel, che perette di preservare e rigenerare il tessuto osseo prima di un intervento di implantologia.
In generale, prima di un trattamento con PRP, non è necessaria una particolare preparazione per il paziente.
Tuttavia, dal momento che dopo il trattamento potrebbero insorgere gonfiori ed ecchimosi, la Dott.ssa de Angelis, ricorda che è importante evitare di assumere farmaci antinfiammatori non steroidei durante la settimana precedente al trattamento.
*Ricorda: durante la prima visita dovrai informare il tuo medico riguardo alla tua completa storia clinica e alle eventuali patologie di cui soffri o potresti soffrire e delle possibili infezioni in corso, in modo che lo specialista possa valutare se sia il caso o meno di sottoporti al trattamento ed anche in modo che possa informarti adeguatamente riguardo alle possibili alternative a disposizione e all’eventuale trattamento più indicato per te.
Nel caso del trattamento con PRP per il ringiovanimento cutaneo, il Dott. Cesare Giampietro, spiega che i primi risultati saranno visibili già dopo le prime due settimane dal trattamento, successivamente il risultato si stabilizzerà ulteriormente, soprattutto nel corso del mese seguente alla seduta. I risultati ottenuti da ogni sessione di trattamento si sommeranno sinergicamente ai risultati ottenuti nelle sedute precedenti.
Questi risultati includono:
Il Dott. Giampietro sottolinea che sottoporsi regolarmente a questo tipo di trattamenti aiuta a migliorare la qualità della pelle e a prevenire gli effetti dell’invecchiamento. Tuttavia, non può permettere di correggere difetti preesistenti come rughe e solchi o macchie della pelle e avvallamenti cutanei.
Anche nel trattamento con PRP della caduta dei capelli i risultati sono visibili a partire dalla prima seduta, come afferma il Dott. Gioia, e in questo caso gli effetti e benefici comprendono:
Nei giorni successivi al trattamento potrebbe apparire delle piccole ecchimosi nell’area trattata, che possono essere nascoste con il fondotinta e che si riassorbiranno dopo circa 7 giorni. Per ridurre la formazione di queste ecchimosi e favorire la loro guarigione, la Dott.ssa de Angelis suggerisce di tenere a mente i seguenti accorgimenti durante le due settimane successive al trattamento:
Gli effetti collaterali possono includere inoltre edema. A questo proposito, la Dott.ssa de Angelis precisa che il gonfiore seguente al trattamento con gel piastrinico può essere leggermente più evidente di quello successivo a un trattamento di biostimolazione classica. Tuttavia, rassicura la specialista, l’edema si riassorbirà in maniera spontanea e completa nel giro di 1 o 2 giorni.
Come precisato dal team del Centro Nazionale Sangue dell’Istituto Superiore di Sanità, il PRP non presenta particolari rischi, ma evidenziano che un’inadeguata preparazione del prodotto o una scorretta somministrazione del trattamento potrebbero esporre il paziente a eventuali infezioni.