L'invecchiamento è un processo naturale che coinvolge tutti gli organi del nostro corpo, inclusi gli organi genitali. Infatti con il susseguirsi degli anni e delle gravidanze o con l’arrivo della menopausa anche gli organi genitali femminili possono invecchiare, portando a disagi non soltanto estetici, ma più che altro funzionali, come per esempio incontinenza da sforzo o frequenti irritazioni.
Il Dott. Alfio Scalisi spiega che il trattamento di ringiovanimento vaginale laser viene eseguito con un laser (a diodi, laser Erbium oppure con laser Co2 o con il dispositivo Monnalisa Touch) che agisce sui muscoli vaginali interni e sui tessuti che hanno perso tonicità a causa dell’invecchiamento o di una gravidanza. Il beneficio quindi è sì estetico, ma è soprattutto funzionale e permette, inoltre, di migliorare la sensibilità che poteva essere stata compromessa dal cedimento dei tessuti muscolari.
Bisogna ricordare che anche la vagina, come qualsiasi altra parte del corpo, con il tempo perde elasticità, turgore e volume, soprattutto nelle donne che hanno avuto un parto naturale o più di una gravidanza. I cambi fisici prodotti da questo fenomeno possono interessare tanto la pigmentazione quanto la forma e dimensione delle labbra, provocando disturbi come secchezza e irritazioni frequenti della mucosa vaginale, dovuti allo sfregamento ripetuto con i vestiti, incontinenza dovuta al cedimento muscolare, cambi di pigmentazione: tutti disagi che possono avere come conseguenza anche un impatto psicologico negativo sulle donne.
Un'operazione di ringiovanimento vaginale può quindi essere d’aiuto per migliorare l'autostima femminile e allo stesso modo, può permettere anche di godere pienamente della propria sessualità. Questo vuol dire che gli obiettivi di questo intervento vanno al di là del solo beneficio fisico, perché riesce a cambiare in meglio la qualità della vita in generale.
La Dott.ssa Fiammette Trallo evidenzia che più del 50% delle donne sviluppa un atrofia vulvo vaginale dopo la menopausa, dovuta alle alterazioni ormonali messe in azione durante questa fase della vita femminile.
Non c'è un'età precisa per sottoporsi a questo intervento, dal momento che non conta tanto l’età quanto più che altro la presenza dell’indicazione medica (secchezza, irritazioni, atrofia etc). In generale, si può dire che il ringiovanimento vulvare laser viene richiesto principalmente dalle donne che hanno più di 35 anni che hanno avuto almeno un parto naturale.
Gli specialisti della Clinica Cittàgiardino riassumono così i casi in cui è possibile trarre beneficio da questo intervento:
Si consiglia, prima di tutto, di rivolgersi a uno specialista in Ginecologia che possa valutare il grado di atrofia vaginale e che possa stabilire se questo intervento potrebbe portare dei benefici per la paziente. Per la realizzazione dell’intervento bisognerà rivolgersi a un medico chirurgo esperto in ginecologia chirurgica o in chirurgia estetica e plastica.
Il ringiovanimento laser non è un intervento invasivo, ma interessa comunque un’area molto delicata e sensibile: bisogna affidarsi soltanto a professionisti qualificati ed accreditati per poter svolgere l’intervento in totale sicurezza. Un consiglio per potersi accertare riguardo il ramo di specializzazione del proprio medico è quello di consultare gli elenchi dei professionisti delle società scientifiche di settore (SICPRE, ISAPS) e anche il portale dell'Ordine dei Medici e Chirurghi.
Durante la visita verrà effettuata un’analisi ginecologia per valutare il livello di atrofia e capire quali sono le ragioni per cui la paziente vorrebbe eseguire il trattamento e quali risultati si potrebbero ottenere.
Il medico rivolgerà alla paziente diverse domande per capire se ci possono essere controindicazioni al trattamento e valutare la procedura migliore per eseguirlo e il numero di sedute necessarie.
La prima visita non serve solo per stabilire se c’è o no l'indicazione per il trattamento di ringiovanimento vaginale, ma serve anche alla paziente per chiarire tutti gli eventuali dubbi in merito all’intervento e al laser: se hai delle preoccupazioni non esitare a rivolgere tutte le tue domande allo specialista, la prima visita è l’occasione perfetta per risolvere tutti gli ultimi dubbi in sospeso.
Il trattamento di ringiovanimento vaginale laser si svolge in regime ambulatoriale, perciò la paziente può essere dimessa subito dopo la procedura senza bisogno di ricovero e ospedalizzazione. La seduta dura circa 15 minuti ed è sufficiente l’anestesia locale.
Gli esperti della Clinica Cittàgiardino consigliano di eseguire una seduta al mese per 3 mesi e spiegano che il laser viene utilizzato per stimolare la rigenerazione tissutale della vagina, azione che chiamano foto-eutrofizzante. Questo sistema permette che i fibroblasti vengano sollecitati in modo che aumentino la produzione di collagene e di elastina, inducendo di conseguenza un effetto rimodellante che aiuta i tessuti vaginali a diventare più elastici e restringersi, andando a correggere problemi estetici e funzionali come atrofia e incontinenza.
Durante i primi giorni è possibile che la paziente abbia delle perdite bianche o rosate, avvertono i medici della Clinica Cittàgiardino, che possono essere trattate applicando creme topiche prescritte dal proprio medico. In genere non si avvertono particolari dolori dopo il trattamento laser, ma qualora si avvertissero il medico potrà consigliare l’uso di analgesici.
I tempi di recupero sono rapidi e si può tornare a lavoro e alle normali attività quotidiane fin da subito. L’unica raccomandazione è quella di astenersi dai rapporti sessuali per almeno 10 giorni.
Il ringiovanimento vaginale laser è un trattamento non invasivo e la sua esecuzione risulta piuttosto semplice se eseguita da un medico adeguatamente preparato.
Questa procedura non lascia cicatrici e inoltre non presenta particolari effetti collaterali o complicazioni.
Gli unici casi in cui questo trattamento viene sconsigliato includono: gravidanza, allattamento, problemi di coagulazione del sangue.
I risultati del ringiovanimento vaginale laser sono duraturi, ma non sono immediati, chiarisce il Dott. Alfio Scalisi. Bisogna concedere un po' di tempo per poterli apprezzare, dal momento che l'area trattata avrà bisogno di guarire e sgonfiarsi per circa 7 giorni.
La Dott.ssa Fiammette Trallo aggiunge che i primi benefici si possono notare già a partire dalla prima seduta e si può iniziare a notare che fastidi come bruciore, secchezza e prurito iniziano a diminuire. Nei casi più gravi (in particolare nei casi di menopausa indotta o aggravata da cure oncologiche) bisognerà invece realizzare un totale di 3 sedute per poter beneficiare dei risultati del trattamento.