Un bel sorriso è importante, avere denti macchiati o danneggiati può generare un vero e proprio complesso con ripercussioni significative nella propria vita sociale e professionale. Per ritrovare un sorriso luminoso, sempre più persone si affidano a cure odontoiatriche e a trattamenti di sbiancamento dei denti.
Sono vari i fattori che giocano un ruolo fondamentale nel cambio di colore e nella scala di tonalità dei denti. In generale possiamo individuare due tipi di cause, fattori intrinseci al dente stesso e fattori estrinseci, esterni. Il colore dipende dalla dentina, un componente presente nello strato sottostante allo smalto dentale e fa parte del corredo genetico di una persona, vale a dire che ci sono soggetti con denti naturalmente più bianchi di altri. Il Dott.ssa Olena Nazarko elenca i fattori esterni più comuni che influiscono sul colore ingiallendoli o macchiandoli, come per esempio:
C' è da far presente che con l'età questi diventano naturalmente più gialli. Generalmente, dopo i 40 anni, il naturale invecchiamento del dente diventa più evidente e sono necessari interventi odontoiatrici per ristabilire il colore naturale dello smalto.
I trattamenti sbiancanti sono volti a recuperare il colore brillante dei denti sani, perseguendo un risultato naturale ed immediato. Se eseguito da un dentista qualificato ed esperto, questo tipo di intervento può ridare al sorriso l'aspetto bianco e luminoso di un tempo.
Esistono poche controindicazioni per questo trattamento, ma è necessario tenere presente che non è raccomandato nei seguenti casi:
La condizione principale per eseguire questo trattamento è quella di avere denti sani (senza carie), inoltre è sempre consigliabile eseguire costantemente una buona routine di igiene dentale e non fumare, in modo da garantire che i risultati siano più duraturi.
Come ricordato dall'Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica, si deve tenere presente che lo sbiancamento dei denti, oltre ad essere eseguito a fini estetici, è un trattamento odontoiatrico. Pertanto, prima di sottoporsi al trattamento è sempre consigliabile assicurarsi che la clinica e il professionista a cui ci si rivolge siano adeguati. È possibile verificare l'abilitazione del nostro medico consultando l'anagrafe dell'Albo dei Medici FNOMCeO.
Inoltre, il Ministero della Salute ricorda che in Italia è permessa la vendita di cosmetici sbiancanti per uso domestico con concentrazione di perossido di idrogeno tra lo >0,1% e <6%; prodotti con concentrazioni maggiori sono ad uso esclusivo degli odontoiatri, perché potrebbero avere gravi conseguenze sui denti e sulla salute orale in generale.
Per ottenere un risultato ottimale dello sbiancamento dentale, si consiglia innanzitutto di mantenere un'igiene orale impeccabile. Il Ministero della Salute individua alcune buone norme per assicurare la corretta igiene del cavo orale:
Inoltre, è consigliabile seguire una dieta variata ed equilibrata ed effettuare una visita di controllo dal dentista almeno due volte l'anno. Si raccomanda di non fumare nei giorni precedenti al trattamento sbiancante.
Prima dello sbiancamento, l'odontoiatra, utilizzerà una carta colori professionale per scegliere la tonalità più adatta al paziente, in modo da ottenere un risultato naturale. Inoltre sarà necessario effettuare una diagnosi preliminare per assicurarsi che gengive, denti o altri tessuti non siano in pericolo.
In base alle esigenze di ciascun paziente, il dentista sceglierà il tipo di sbiancamento da realizzare. Prima di tutto è necessario sottoporsi a una profonda pulizia del cavo orale e a una detartrasi completa, in questa fase il dentista procederà con la tecnica del air polishing, verrà passato su tutta la dentatura un potente getto ad acqua e bicarbonato che permette di eliminare le macchie superficiali dello smalto. La fase successiva è denominata Bleaching e consiste nella decolorazione chimica della dentina, il pigmento che causa la colorazione dei denti.
I prodotti utilizzati a questo scopo sono gel a base di Perossido di idrogeno e il Perossido di carbammide, che come ci spiega il Dott. Mauro Pavanello, sono le uniche due componenti certificate dalla FDA, l'agenzia americana per il controllo del farmaco. L'odontoiatra applica il gel sui denti, tramite l'ausilio di una mascherina modellata sulla dentatura del paziente. Questa tecnica è conosciuta come Sbiancamento Fotodinamico, in quanto per sfruttare al massimo le proprietà sbiancanti dei perossidi è necessario utilizzare delle fonti di luce fredda, come una lampada LED, Laser o Plasma. Generalmente la seduta ha una durata massima di 45 minuti e non è dolorosa, il paziente potrebbe avvertire un ipersensibilità nei giorni successivi al trattamento.
In alcuni casi il trattamento può essere eseguito a casa acquistando prodotti specifici in farmacia, sarà il medico a suggerire il kit sbiancante da utilizzare, ma va comunque precisato che i prodotti per uso domiciliare avranno sempre una capacità decolorante inferiore rispetto a quelli professionali che possono essere utilizzati esclusivamente dal medico all'interno di uno studio.
Dopo il trattamento, per garantire un buon risultato, è essenziale seguire alcune indicazioni:
Dopo lo sbiancamento è possibile avvertire un debole formicolio e un'ipersensibilità gengivale, questi sintomi spariranno velocemente. Se hai optato per un trattamento domiciliare e noti dolore o sensibilità eccessiva, è necessario interrompere immediatamente il trattamento e rivolgersi a un odontoiatra professionista.
I risultati dello sbiancamento dei denti sono visibili immediatamente dopo la sessione. Per quanto riguarda la sua durata, può variare da 6 mesi a 3 anni poiché varia in base al tipo di trattamento realizzato (professionale o domestico), alle abitudini alimentari e all'igiene dentale. Pertanto, è importante seguire le raccomandazioni del Ministero della Salute anche dopo aver effettuato il trattamento.
Se necessario, è possibile ripetere il trattamento dopo alcuni anni, se il dentista e il paziente lo ritengono opportuno, non ha controindicazioni.