Le vene varicose - dette anche varici - sono vene dilatate visibili ad occhio nudo al di sotto della pelle e possono comparire in diverse parti del corpo, soprattutto nelle zone della caviglia, gamba e piede. Sono nient’altro che i vasi sanguigni che trasportano il sangue attraverso i tessuti del corpo, ma quando il loro funzionamento risulta alterato si generano queste lesioni vascolari. Molte persone si sentono a disagio e in imbarazzo e in alcuni casi possono anche provocare dolore. In Italia, soffrono di questo problema circa il 40% delle donne e il 25% degli uomini in età adulta, come mostrato dai dati riportati dal Gruppo Ospedaliero San Donato.
Innanzitutto è importante chiarire che non si tratta soltanto un problema estetico, ma una vera e propria patologia del sistema circolatorio, ricordano gli specialisti del centro sanitario Humanitas. Infatti, la loro presenza può essere anche un segnale di un rischio maggiore di incorrere in gravi patologie circolatorie o in trombosi, in quanto possono manifestare la presenza di un'insufficienza venosa cronica.
Sono delle vene che si sono dilatate perchè le valvole venose non riescono più a chiudersi completamente, causando sporgenze o grovigli visibili in superficie anche ad occhio nudo. Sono riconoscibili dal colore bluastro o violaceo, oppure possono vedersi in rilievo sotto la pelle.
In genere, si formano principalmente sulle gambe, in particolare nella parte interna delle cosce e dei polpacci, ma possono comparire anche sulle caviglie e sui piedi.
I sintomi possono includere:
Il ruolo delle vene è quello di trasportare il sangue dai tessuti del corpo fino al cuore. Dato che le vene delle gambe devono svolgere questo compito lottando contro la forza di gravità le loro pareti devono essere sufficientemente elastiche e le valvole venose devono avere un buon funzionamento. Quando però questo non avviene succede che si formano dei ristagni di sangue nelle vene e quindi le varici, spiegano gli specialisti Humanitas.
I principali fattori di rischio, ovvero quegli elementi a noi esterni o interni che possono favorire l'insorgere di lesioni vascolari, includono:
Per una cura adeguata bisogna cercare un medico chirurgo con specializzazione in Angiologia e Chirurgia Vascolare che abbia una comprovata esperienza in questo campo specifico.
L’angiologo, o chirurgo vascolare, dopo aver eseguito un’attenta valutazione della gravità del problema e averne stabilito le sue cause, sarà in grado di formulare la diagnosi corretta del vostro caso e potrà quindi indicarvi il trattamento più adatto a voi. Infatti, solo dopo una prima valutazione il medico potrà suggerire se sarà preferibile operare chirurgicamente o se si potrà optare per un'alternativa non chirurgica.
Il modo migliore per scegliere il professionista a cui affidarsi è quello di scoprire qualcosa di più sul suo lavoro e verificare le sue percentuali di successo con altri pazienti. Consulta le pagine web delle principali società mediche del settore, ad esempio la Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare (SIAPAV) e cerca conferma del ramo di specializzazione del tuo medico curante.
Fino ad oggi il metodo più usato è stato quello chirurgico, ma esistono numerose tipologie di interventi e trattamenti, molte delle quali sono poco invasive e riducono le possibili complicanze, consentendo un recupero quasi immediato al paziente, che potrà riprendere le normali attività subito dopo il trattamento.
Tra le procedure più comunemente utilizzate si possono trovare l'ablazione con radiofrequenza, l'ablazione laser, la scleroterapia e la microscleroterapia. Vediamo più da vicino i dettagli di ciascuna di queste metodiche:
I trattamenti in sé non sono solitamente dolorosi ed è possibile tornare alle normali attività quotidiane entro poche ore dalla loro esecuzione. Alcune persone possono avere una sensibilità più alta o più bassa rispetto ad altre, e questo può variare anche a seconda del tipo di intervento che si realizza.
In generale, i trattamenti sono molto semplici, rapidi e indolore. Nel caso in cui si avvertisse un dolore o fastidio acuto o effetti collaterali è indispensabile informare immediatamente il proprio specialista.
Dopo i trattamenti le vene varicose tendono a diminuire fino a scomparire completamente. È possibile aspettarsi un miglioramente estetico dell’aspetto della pelle dove erano comparse le lesioni, e dove i vasi non saranno più dilati. Tuttavia, oltre all'aspetto estetico, il paziente noterà anche un miglioramento fisico in generale, dal momento che il gonfiore e i dolori diminuiscono.
Ad ogni modo, a prescindere dal trattamento utilizzato per la cura delle vene varicose, la persona che soffre di una predisposizione a questa patologia è possibile che vedrà ricomparire le vene nuovamente anche in futuro. Gli specialisti del Centro Medico Sant’Agostino ricordano che questa è una malattia cronica: le terapie intraprese possono curare le vene malate, ma nel corso del tempo la patologia potrebbe colpire altre vene che al momento dell’intervento del medico non erano state interessate. Il modo migliore per prevenire questo tipo di problemi è quello di condurre una vita sana e attiva, farsi seguire da uno specialista e fare esami annuali per verificare il proprio stato di salute. Esistono, inoltre, alcuni accorgimenti che si possono seguire per garantire risultati migliori, come indossare calze elastiche compressive per aiutare a stringere i vasi sanguigni e aiutare la circolazione o praticare attività fisica regolare per aiutare il sangue a essere pompato più forte e migliorare la capacità cardiaca, riducendo così la loro incidenza. Uno degli sport più consigliati in questo senso è il ciclismo.
Una volta trattata una vena, difficilmente il problema si ripresenterà nella stessa, quello che però può accadere è che si formino nuove lesioni. Proprio per questo motivo è così importante cambiare le proprie abitudini: è essenziale che il sangue possa circolare correttamente e non dilatare altre vene provocando la recidiva.
Tra i cambiamenti positivi che si possono adottare spesso i medici consigliano:
È importante sottolineare fin dall'inizio che il trattamento da solo non è efficace se non viene accompagnato dall'adozione di misure preventive, come condurre una vita sana e meno sedentaria.
Come nella maggior parte dei casi, la migliore prevenzione è data dall'adottare una dieta bilanciata - come ricordano anche gli specialisti della Fondazione Veronesi - e dall'esercizio fisico regolare e quindi anche dal mantenimento del proprio peso forma. È preferibile evitare i rimedi naturali o fai da te, in caso di predisposizione bisogna piuttosto consultare il proprio specialista in modo da intraprendere il giusto percorso preventivo o terapeutico.
Alcune raccomandazioni possono includere: