Quasi tutti potranno notare diversi tipi di macchie sul proprio corpo, molte delle quali possono essere causate dal sole, dal tempo o anche da ustioni e persino da alcune allergie. Tuttavia, nessuna di queste indica la presenza o l'inizio della vitiligine, che è invece una condizione molto particolare della pelle. La vitiligine è una malattia autoimmune che causa la perdita di pigmentazione e lascia una macchia bianca nella persona che ne è affetta. È diventata famosa soprattutto attraverso Michael Jackson, il suo derma infatti era passato da un tono nero a uno sempre più chiaro, suscitando non pochi miti e polemiche, mentre in tempi più recenti ha acquisito ancora più visibilità e coscienza grazie alla celebrità acquisita dalla modella Winnie Harlow, diventata famosa attraverso le campagne del marchio Desigual. Eppure, nonostante l’esempio dei vip, ancora poche persone conoscono l'argomento, anche perché la vitiligine colpisce meno del 10% della popolazione mondiale.
Ancora non si sa per certo perché si sviluppi la vitiligine, ma ci sono diverse spiegazioni sulle sue cause generali: le cellule responsabili per la produzione del colore della pelle (chiamate melanociti) smettono di produrre melanina e, di conseguenza, la pelle perde il suo colore e si schiarisce, formando delle macchie dal colore bianco. Questo effetto è più evidente quando la persona che soffre di vitiligine ha la pelle scura o nera, poiché la differenza di contrasto diventa più evidente.
La vitiligine non è una malattia contagiosa ed è possibile che esista una predisposizione genetica e familiare. Di solito la malattia si manifesta soprattutto nei giovani compresi nella fascia d’età tra i 10 e i 30 anni.
Come è stato detto in precedenza non si conoscono con certezza le cause della vitiligine, ma ci sono alcuni fattori che possono indicare una possibile predisposizione:
Quando una persona comincia a notare la comparsa di macchie bianche sulla pelle del corpo o del viso o anche delle labbra, dovrebbe subito cercare un medico specializzato in Dermatologia per monitorare la situazione e capire se si tratta effettivamente di vitiligine. Il paziente dovrà eseguire alcune analisi per confermare la presenza della malattia e per rimuovere il sospetto rispetto ad altre patologie, come la psoriasi e/o la dermatite.
L’ARIV (Associazione Ricerca Informazione per la Vitiligine) spiega che l’esame diagnostico principale è la luce di Wood o lampada di Wood, un dispositivo che illumina le macchie sospette con una luce nera e che permette allo specialista di analizzare le chiazze. A volte potrebbe essere richiesta al paziente anche una biopsia, in modo che il dermatologo possa escludere la presenza di altre patologie, come per esempio il lupus o la tinea. Di solito il risultato di questi esami è immediato e il professionista può indirizzare il paziente al processo di trattamento fin da subito.
Normalmente, il primo medico da consultare è uno specialista in Dermatologia e Venereologia.
Consulta sempre le pagine ufficiali sui dermatologi e chirurghi attivi in Italia per assicurarti che il tuo professionista sia sulla lista degli specialisti iscritti all’albo professionale dei Medici e Chirurghi e qualificati per questo trattamento.
Prima di parlare delle forme di trattamento è importante ricordare che ancora non esiste una cura in grado di fermare totalmente il progresso della malattia, tuttavia ci sono alcuni strumenti che gli specialisti possono utilizzare per supportare il decorso della malattia e migliorare la qualità di vita del paziente. Le terapie più indicate secondo gli esperti del gruppo GVM includono:
Lo specialista ti spiegherà quali sono le migliori opzioni per il tuo caso, potrebbe essere che per te sia sufficiente un solo tipo di terapia per migliorare l’estetica della pelle oppure potrebbe essere necessaria una terapia combinata.
Nel trattamento della vitiligine è comunque necessario lavorare anche dal punto di vista psicologico, in modo che il problema non danneggi il paziente nella sua vita quotidiana e sociale.
L’obiettivo dei trattamenti per la vitiligine è quello di arrestare o rallentare il suo sviluppo e stimolare la ripigmentazione delle aree più chiare, precisa il Dott. Giuseppe Hautmann. Con i trattamenti è possibile recuperare un po' di più la stabilità del sistema immunitario in modo che la vitiligine non peggiori.
Altre iniziative che possono essere adottate per ridurre i progressi possono essere: evitare l’eccessiva esposizione al sole e seguire un follow-up costante con il proprio dermatologo per monitorare i risultati. Ad ogni modo, è noto che tutti questi sforzi potrebbero non arrestare lo sviluppo della malattia. Un dato rassicurante, tuttavia, è rappresentato dal fatto che la vitiligine non ha ripercussioni sulla salute fisica del paziente, ma ha più che altro un impatto estetico e psicologico, infatti non è raro che chi ne soffre ricorra al trucco o ad indumenti coprenti per timore alla stigmatizzazione sociale.
È possibile migliorare gli effetti della presenza della vitiligine con il supporto di professionisti e familiari, ma è importante ricordare che le persone con questa malattia possono vivere una vita totalmente normale, infatti, anche molti artisti oggi presentano questa malattia e continuano a conquistare il loro spazio.
Il trattamento della vitiligine di per sé non causa necessariamente alcun effetto collaterale o complicanze, tuttavia occorre prestare attenzione a tutti i prodotti o farmaci da assumere: per questo motivo è fondamentale informare dettagliatamente il proprio specialista riguardo a possibili patologie e allergie che potrebbero interferire con le sostanze e i principi attivi contenuti nei farmaci prescritti.
ARIV Associazione Ricerca Informazione per la Vitiligine. (n.d.). Domande e risposte. [online] Available at: http://www.arivonlus.it/modules_cms/ContPage.php?cp=M0600000000 [Accessed 24 Apr. 2019]