Cos'è il laser ad Alessandrite? Risponde la Dott.ssa Daniela Cosma
I termini "depilazione" ed "epilazione" indicano i trattamenti ai quali si ricorre per eliminare i peli in eccesso, ma hanno un diverso significato:
- Depilazione vuol dire ridurre temporaneamente la lunghezza dei peli presenti sul corpo, asportando tutta la parte esterna alla superficie della pelle.
- Epilazione invece significa eliminare tutto il pelo, bulbo compreso; può essere transitoria o permanente.
Il laser ad Alessandrite Gentle Max Candela, gold standard nell'epilazione laser, ha una lunghezza d'onda (755 nm) specifica per colpire la MELANINA, pigmento presente, oltre che nella pelle, anche e, in maggior concentrazione, nei peli e nel bulbo pilifero. Tale caratteristica lo rende particolarmente adatto all'eliminazione progressiva e definitiva dei peli.
Questa apparecchiatura, inoltre, possiede un sistema di raffreddamento brevettato che riesce a rinfrescare gli strati più superficiali della cute pochi millisecondi prima dell'emissione laser, permettendo così un trattamento particolarmente delicato.
Il laser ad Alessandrite, rispetto ad altri macchinari, permette di non provocare sensazioni di bruciore durante e dopo la seduta. Il raggio laser colpisce selettivamente il bersaglio senza creare alcun danno ai tessuti circostanti. Programmando adeguatamente il macchinario possono essere trattati più fototipi cutanei, tenendo presente che i migliori risultati si ottengono soprattutto con una pelle chiara (fototipo basso) e pelo scuro.
I trattamenti, pertanto, sono indolori, più veloci (si possono trattare anche zone estese) e consentono un'immediata ripresa dell'attività. Inoltre durante la seduta gli occhi vengono protetti con appositi occhiali.
La frequenza e la lunghezza d'onda possono essere modificate in modo tale da garantire un elevato livello di sicurezza ed efficacia su viso e corpo. Nonostante sia una metodica poco invasiva, il laser ad Alessandrite è controindicato in caso di:
- lesioni cutanee sospette per tumori o Herpes
- assunzione farmaci fotosensibilizzanti o isotretinoina (per acne)
- gravidanza
- epilessia
In presenza di nevi è preferibile coprire la zona interessata con l'utilizzo di cerotti o matita bianca cosicché il raggio laser non venga captato.
La rimozione definitiva dei bulbi piliferi avviene in più sedute (3-5 sedute a distanza di un mese), poiché il laser è in grado di colpire solo quei peli che si trovano in fase di crescita attiva (anagen).
I peli hanno un ciclo vitale suddiviso in tre fasi:
- 1.Anagen, in cui si formano i melanociti nel bulbo e il pelo inizia a crescere;
- 2.Catagen, in cui il follicolo inizia a restringersi e il pelo può facilmente distaccarsene;
- 3.Telogen, in cui il pelo termina la sua crescita e cade.
Nelle settimane antecedenti il trattamento e per tutta la sua durata è sconsigliato usare scrub, peeling o il guanto di crine o decoloranti. L'uso di profumi o tonici a base alcolica è da evitare, così come l'esposizione al sole o a lampade UV e l'applicazione di creme autoabbronzanti.
È necessario, inoltre, evitare metodi di depilazione che prevedano l'asportazione del bulbo, come la ceretta. I peli vanno infatti rimossi con la lametta due/tre giorni prima di ogni seduta.
In generale, dopo la terapia la cute della zona trattata può apparire lievemente arrossata e/o gonfia, per un tempo variabile da pochi minuti a qualche ora. Il fastidio può essere alleviato grazie all'applicazione di una crema lenitiva e rinfrescante.
In questi ultimi anni si è notata una crescita di interesse per le tecniche di epilazione sia femminile sia maschile. Dal punto di vista medico i casi di follicolite, irsutismo e ipertricosi hanno riscontrato degli ottimi risultati.
A questo proposito, ricordo con piacere la grande soddisfazione di una ragazza affetta da ipertricosi che, in preparazione al matrimonio, si è sottoposta ad un ciclo di epilazione laser in più zone (gambe, braccia, ascelle e inguine); arrivando al gran giorno con una pelle perfettamente liscia.