Vitiligine: cause e trattamenti
La vitiligine rappresenta una delle patologie più frequenti che alterano il colore della nostra pelle. Colpisce sia i bambini che gli adulti, di entrambi i sessi. I sintomi tipici sono la comparsa di chiazze bianche sulla pelle di dimensione e numero variabile.
Che cos’è la vitiligine e come inizia?
La vitiligine, o anche leucodermia, è una patologia che colpisce la pigmentazione cutanea e che si manifesta con la comparsa di macchie acromiche o ipocromiche di varia grandezza nelle diverse aree corporee. Nelle zone colpite, esponendosi al sole, la pelle non si abbronza e mantiene il suo colore bianco latte. Questo è dovuto ad un'assenza di melanociti (cellule della pelle responsabili della produzione della melanina, ossia il pigmento della pelle). Il presentarsi di questa patologia può provocare nel paziente un disagio psicofisico, ledendo i rapporti sociali e relazionali e per questo, in alcuni casi, sarà necessario ricorrere ad un supporto psicologico.
La vitiligine può causare anche la perdita di colore prematura di sopracciglia, ciglia, barba, capelli, mucose di naso e bocca e, in rari casi, far cambiare il colore della retina.
La vitiligine si manifesta, principalmente, in due forme:
- Vitiligine bilaterale o non segmentale: la vitiligine bilaterale o non segmentale è quella più frequente nei pazienti (circa il 90%) e si manifesta in entrambi i lati corporei con chiazze simmetriche nei piedi, ginocchia, braccia, gomiti, mani, bocca, occhi e zone genitali.
- Vitiligine localizzata o segmentale: la vitiligine localizzata o segmentale colpisce maggiormente i pazienti in età pediatrica e il suo manifestarsi è localizzato in singole aree corporee. Inoltre questa variante non progredisce nel tempo ma rimane esclusivamente localizzata nell’area di origine.
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Cause della vitiligine
La patogenesi della vitiligine non è ancora del tutto chiara ma si pensa che, tra le cause, esista una predisposizione genetica (ereditarietà) e che sia di tipo autoimmune. Nel 20/30% dei pazienti affetti da vitiligine esiste una concomitanza con altre patologie autoimmuni, come ad esempio:
- l’anemia perniciosa;
- patologie alla tiroide;
- diabete mellito;
- patologia di Addison;
- alopecia areata;
- miastenia.
Questo è il motivo per il quale, una volta che al paziente si diagnostica la vitiligine, si eseguono ulteriori esami clinici per escludere la presenza di ulteriori patologie autoimmuni.
Alcuni studi scientifici, eseguiti su pazienti con vitiligine, hanno evidenziato la possibile esistenza di alcune cause scatenanti della patologia come:
- stress;
- stress ossidativo;
- disfunzioni tiroidee;
- carenza di vitamina D;
- calo delle difese immunitarie;
- cause psicosomatiche;
- presenza anomala, nelle cellule, di perossido di idrogeno (H2O2) che modifica negativamente l’usuale pigmentazione della pelle.
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Trattamenti vitiligine
Per il trattamento della vitiligine non esiste ancora una cura definitiva però, per attenuare i sintomi, esistono molteplici trattamenti efficaci. Prima di tutto, bisognerà sottoporsi ad una visita accurata presso un dermatologo che esaminerà la condizione clinica generale del paziente e le caratteristiche della patologia che può variare da paziente a paziente. Dopodiché ci si potrà sottoporre ai seguenti trattamenti:
- Terapia PUVA: è una terapia combinata che prevede l’utilizzo di sostanze fotosensibilizzanti e, l’esposizione della zona interessata a raggi UV.
- Raggi UVB: consiste nel trattamento della cute con raggi UVB e che garantisce un miglioramento sostanziale della pigmentazione delle macchie, inoltre i risultati si otterranno più velocemente rispetto alla terapia PUVA.
- Farmaci immunosoppressori, corticosteroidi o tacrolimus: terapia topica locale che garantisce la ripigmentazione delle zone colpite dalla vitiligine.
In base alla stagione e, quindi in base alla maggiore o minore esposizione solare giornaliere, si consiglia di effettuare la terapia PUVA e quella a Raggi UVB a banda stretta nel periodo invernale mentre, durante l’estate, si consiglia l’uso topico-locale di farmaci che favoriscono la pigmentazione, abbinati ad un’esposizione solare graduale e controllata (incremento di 5 minuti giornalieri fino ad arrivare ad un ora di esposizione solare giornaliera).
In questi ultimi anni sono stati condotti vari studi e ricerche che ipotizzano il trapianto di melanociti e, che prevede il prelievo e, successivamente, il trapianto di cellule deputate alla produzione di melanina da aree di cute sana a zone colpite dalla vitiligine. Questo potrà garantire un risultato duraturo e un maggior successo del trattamento perché i melanociti impiantati saranno di tipo autologo e, quindi, privi di rischio per il paziente.