La “dieta del sondino”: a favore o contro?

La “dieta del sondino”: a favore o contro?
Ilaria Lorio
Dopo gli studi in Giornalismo Digitale mi sono specializzata nella redazione di articoli su salute e medicina, dal 2014 scrivo su moda, bellezza e chirurgia plastica.
Creazione: 12 ago 2013 · Aggiornamento: 13 ago 2019
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Sovrappeso e obesità non sono problemi che riguardano solamente l'estetica, ma soprattutto la salute fisica dalle persone che ne sono affette. Tuttavia sono sempre di più i metodi che aiutano a perdere peso velocemente e con pochi sforzi. Tra questi ha acquistato molta fama la cosiddetta "dieta del sondino" o NEC (Nutrizione Enterale Chetogena).

Il trattamento è stato ideato dal prof. Gianfranco Cappello, responsabile dell'UOR per la Nutrizione Artificiale Domiciliare del Policlinico Umberto I di Roma, il quale spiega che durante un periodo di 10 giorni il paziente deve digiunare, cioè non deve assolutamente mangiare niente, ma riceve i nutrienti di cui ha bisogno attraverso un sondino inserito nel naso che deve essere tenuto per 10 giorni durante tutte le 24 ore della giornata. Mediante questo sondino si fa arrivare all'intestino una quantità normale di proteine, che servono a nutrire il paziente e ad evitare che, digiunando, l'organismo debba ripiegare sulla propria massa muscolare. Il trattamento, inoltre, ha abche l'obiettivo di formae dei corpi chetonici che servono ad eliminare completamente la sensazione della fame. Ed è per questo motivo che tutti i pazienti che si sono sottoposti alla dieta del sondino sono dimagriti, ciarisce lo specialista.

dieta del sondino

È stato calcolato, infatti, che in 10 giorni la dieta del sondino causa la perdita del 7-10% del peso corporeo iniziale. Dopodichè è possibile sottoporsi ad altri cicli di NEC fino al raggiungimento dei risultati deisderati.

Si tratta quindi di un vero e proprio trattamento medico più che di una dieta. Proprio per questo è necessario far attenzione a chi ci si rivolge. La tecnica della NEC, infatti, è utilizzata nelle cliniche direttamente collegate con il Centro di Roma in cui lavora il prof. Cappello e da altri professionisti che operano in tutto il territorio (per maggiori informazioni consultare la voce relativa nel nostro portale).

La testimonianza diretta

Un anno e mezzo fa Stefania Piergiovanni si è sottoposta alla NEC e assicura di aver avuto risultati ottimi, perdendo 35 kg con 11 trattamenti: "Ero arrivata a una condizione tale per cui ero convinta che non ci fosse una via d'uscita al problema del mio sovrappeso. Ho fatto diete su diete, visite dai dietologi, vedevo i risultati molto lentamente, finendo per perdermi per strada".

Al contrario, con la dieta del sondino i risultati sono arrivati rapidamente e hanno aiutato psicologicamente Stefania a mantenere l'obiettivo che si era prefissa: "Dopo i 10 giorni il mio corpo non richiedeva più la stessa quantità di cibo ma un altro tipo di alimentazione, più sana. È come se mi fossi disintossicata". Si tratta pur sempre di un trattamento medico e nonostante si perda peso facilmente il percorso non è privo di ostacoli. "Il trattamento non è una passeggiata, sicuramente deve scattare una molla e devi avere ben chiaro l'obiettivo e la volontà di raggiungerlo. Il sondino può dare fastidio, ma è la sensazione dei primi giorni perché poi ci si abitua. Fame però non l'ho mai sentita" assicura Stefania.

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Tra il successo e le critiche

Nonostante il successo che la dieta del sondino sta riscuotendo, la NEC ha ricevuto numerose critiche provenienti da diverse associazioni di nutrizionisti. Le accuse riguardano due aspetti del trattamento. In primo luogo si critica la quasi totale mancanza di esami precedenti la dieta.

Il prof. Cappello risponde a queste critiche affermando che questa dieta del sondino non comporta rischi per il paziente che vi ricorre. Questo perchè gli esami vengono eseguiti, ad esempio, qualora ci fosse la possibilità di un eventuale rischio renale per il paziente. Ma dato che le sostanze veicolate tramite il sondino corrispondono alla quantità normale di proteine che il paziente assumerebbe in condizioni normali, secondo lo specialista non c'è nessun bisogno di effettuare esami preliminari che aumenterebbero inutilmente il prezzo del trattamento per il paziente.

La seconda critica sottolinea che, essendo un trattamento che non costringe il paziente ad alimentarsi in maniera adeguata, si possa riprendere peso velocemente subito dopo la dieta. Questa critica è corretta, spiega il professore, perché effettivamente con questa tipologia di dieta il paziente riesce sí a perdere quasi un chilo al giorno, ma è vero che non impara a mangiare in modo corretto. Questo significa che se una persona ha la tendenza a recuperare i chili persi dopo il trattamento, gli specialisti che seguono che ricorrono a questa tecnica devono indirizzare i loro pazienti a dei dietologi, che collaborino ad aggiustare il percorso terapuetico e che spieghino al paziente come seguire un'alimentazione più sana.

Nel caso in cui ci si volesse sottoporre alla NEC o si hanno dei dubbi in merito è sempre meglio chiedere un parere al proprio medico di famiglia per valutare le condizioni fisiche del paziente.

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