Gentili medici, dovrei effettuare una rinoplastica fra pochi mesi. Premetto di non essere mai stata un soggetto ansioso e di non aver mai espresso timore nei confronti di un ipotetico intervento o trattamento finché la scorsa settimana purtroppo sono stata inconsciamente condizionata da una triste vicenda che ha coinvolto una mia coetanea e conoscente. Una ragazza di 21 anni è deceduta in seguito ad un intervento di rinoplastica. Le cause di morte secondo quanto riferito dal chirurgo sono da attribuire ad un arresto cardiaco intraoperatorio scatenato dall'anestesia generale. Elemento non meno significativo è stata l'assenza di una sala di rianimazione all'interno della clinica privata. Dopo una settimana di coma l'epilogo è stato il seguente. Pensando anche ad un ipotetico successo della Rianimazione solo 2 pazienti su 3 sono neurologicamente indenni. Ora l'incidenza media di arresti cardiaci durante l'intervento chirurgico dovuto ad ogni tipo di causa è 7,12/10.000 casi. Vengo al punto, prima di sottopormi a questo banale capriccio vorrei eseguire esami molto approfonditi, soprattutto rispetto alle possibili reazioni avverse all'anestesia generale. Esistono esami di questo tipo e attendibili? E se sì quali? Quale è il vostro pensiero rispetto la casistica riportata? Ringraziandovi per il vostro cortese supporto
Buongiorno,
quelli che lei riporta sono dati statistici di uno studio giapponese localizzato che si riferisce a statistiche di oltre 20 anni fa.
Questi dati servono per essere analizzati nello specifico, altrimenti possono indurre delle interpretazioni estremamente pericolose.
In particolare il dato che riferisce non differenzia il paziente per età, patologia ecc., per cui si riferisce esclusivamente all'evento in sé.
È chiaro che le possibilità di complicanze in un paziente con patologie cardiologiche e/o anziano sono completamente diverse da un soggetto giovane in piena salute.
Statisticamente il dato complessivamente è 7,12/10.000, ma se analizziamo il dato micro potrà vedere che per fasce d'età giovani e senza patologie il dato relativo è enormemente più basso, così come al contrario nei soggetti anziani con patologie siamo ben oltre il dato da lei riportato.
È inoltre importante la geolocalizzazione, in quanto il dato che lei riporta è il doppio rispetto a dati statistici europei e americani, simili per macroevidenze, dove la mortalità è compresa tra 2 - 4 /10.000, praticamente la metà.
Di tutti questi dati di mortalità, è fondamentale ricordare però che solo 0.7 - 1 /10.000 è attribuibile all'anestesia.
Fatte queste dovute premesse e ricordando che in un soggetto sano e ben studiato tutti questi sono eventi talmente rari da essere catalogati in casistiche estreme, gli esami diagnostici e clinici ad oggi previsti per l'esecuzione degli interventi chirurgici sono
Tali eventi in effetti sono eccezionali e non si possono scongiurare facilmente a mio avviso
Gentilissima Signora in medicina a volte i libri, le regole e le consuetudini sono tutte messe di lato, può arrivare sempre il caso clinico deciso dal fato o da una serie di variabili imprevedibili, poco chiare anche se prevedibili. È ovvio che nessun intervento chirurgico o atto medico è scevro da rischio ad ogni azione corrisponde una reazione uguale o contraria. Pensi solo s questo anche la vista di un ago ipodermico o l’infissione dello stesso per un prelievo di sangue può innescare un riflesso vaso vagale con artato cardio circolatorio. Ora non tutte le case di cure o gli ospedali stessi o i centri di chirurgia ambulatoriale hanno una terapia intensiva, oggi si conoscono maggiormente gli effetti dei farmaci anwstesiologici, la loro durata e le controindicazioni. Sono certo è sicuro che la sua amica avrà fatto tutti gli accertamenti pre operatori cardiologici ecg e visita cardiologica ed ecocardiografia . Spero di averla aiutata a dirimere il dubbio . Cordialmente grazie
Dott Marco Gerardi
Gentile paziente,
concordiamo coi colleghi. Si tratta fortunatamente di evenienze molto rare ma purtroppo imprevedibili.
Qualsiasi intervento chirurgico, anche il più banale, nonostante le visite e gli accertamenti pre operatori che vengono sempre eseguiti, è gravato dal rischio di questo tipo di eventi avversi.
Non esistono purtroppo ulteriori indagini volte a prevenire queste tragedie.
Cordialmente Equipe Medica CENTRO GENESY
E meno male che non si ritiene un soggetto ansioso....
Ho letto di quella poverina: si parla (ma sembrano solo ipotesi di lavoro ,per il momento)di arresto cardiocircolatorio. Evento drammatico,a dir poco eccezionale (per fortuna!!).Ogni intervento chirurgico,gentilissima amica (anche il più banale),presenta ( sia pure potenzialmente) un margine di rischio: per questo motivo,da molti anni preferisco svolgere questo genere di chirurgia in ambiente ospedaliero,in regime di intra moenia.
dott.Paolo Paccoi,Roma
tali eventi sono talmente eccezionali che rientrano nell'imponderabile per cui non esistono condizioni o esami che possono scongiurarli. Dr.Peroni Ranchet
NE PARLI COL SUO CHIRURGO ED ANESTESISTA,SE HA DUBBI NON FACCIA NIENTE
SALUTI
NICOLA CATANIA
Salve
Come giustamente spiegato dal Collega si tratta di fatalità imprevedibili. Non si può azzerare il rischio nemmeno effettuando gli esami più approfonditi. Saluti
Gentile signora,
episodi come quelli da lei descritti, sono eventi del tutto eccezionali ed imprevedibili. Tutti i soggetti che si sottopongono ad interventi chirurgici vengono esaminati per ridurre al minimo il rischio di eventuali gravi complicanze. In questi casi, la presenza di una sala di rianimazioni all'interno della struttura non ha alcuna influenza sulla probabilità che sopravvengano certi incidenti, ne sull'esito degli stessi, e, in ogni caso, le attrezzature e le competenze mediche e chirurgiche presenti in una sala operatoria sono più che sufficienti per fronteggiare tali emergenze. Oltre alle analisi previste di routine, la cui efficacia è scientificamente provata, non esistono ulteriori indagini per prevenire eventi così rari.
Cordiali saluti.
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