Potresti aver già sentito parlare di cicatrici ipertrofiche oppure di "cheloidi", senza necessariamente sapere cosa siano precisamente. Si tratta di protrusioni cutanee che si sviluppano gradualmente durante la guarigione e cicatrizzazione della pelle.
È stato osservato che questo tipo di cicatrici colpisce soprattutto le persone con pelle più scura o le persone che presentano una particolare predisposizione. Si possono formare dopo traumi alla pelle (incidenti, tatuaggi, piercing, etc) o dopo un intervento chirurgico che comporta un'incisione cutanea (per esempio un parto cesareo).
Le cicatrici ipertrofiche e le cicatrici cheloidee possono essere rimosse sia chirurgicamente che utilizzando terapie meno invasive. Si tratta di lesioni dure e spesse che si sviluppano nel derma su una ferita. Questo fenomeno è dovuto alla sovrapproduzione di collagene all'interno del derma durante le fasi di riparazione del tessuto connettivo.
La loro forma varia a seconda delle caratteristiche individuali di ciascun caso, ma spesso si può notare l'apparizione di noduli fibrosi e un po’ gommosi. Le cicatrici cheloidee - simili a quelle ipertrofiche per aspetto - possono avere un colore rosa carnoso o marrone scuro a seconda del colore della pelle.
Il Prof. Mario Dini spiega che la differenza tra le cicatrici ipertrofiche e quelle cheloidee sta nel fatto che queste ultime si sviluppano superando i confini della cicatrice dalla quale si sono originate. È importante notare che tanto le cicatrici ipertrofiche quanto le cheloidi sono benigne e non contagiose, ma possono causare dolore, grave irritazione e prurito.
Dopo anni di ricerca e miglioramenti sui trattamenti per combattere le cicatrici ipertrofiche e cheloidee, i medici possono ora offrire varie soluzioni. Per curare e migliorare l’aspetto delle cicatrici ipertrofiche esistono diversi trattamenti: dal massaggio con creme di cortisone, alla compressione con medicazioni in silicone, fino a iniezioni di corticosteroidi e trattamenti laser. Altre soluzioni possono includere il peeling all’acido glicolico, la carbossiterapia, la dermoabrasione o il dermaroller. Sarà lo specialista a stabilire il metodo più idoneo per ogni paziente.
Per il trattamento delle cicatrici cheloidee, invece, il Dott. Massimo Laurenza raccomanda soprattutto infiltrazioni di Triamcinolone Acetonide, oppure crioterapia e Dye Laser.
È possibile optare anche per un trattamento chirurgico per rimuovere la maggior parte della cicatrice e minimizzare il suo volume, ma questa tecnica può comportare un alto tasso di recidiva del cheloide e il rischio di creare una cicatrice ancora più grande.
L'obiettivo rimane lo stesso per tutti i trattamenti, ovvero ridurre più o meno significativamente la dimensione della cicatrice minimizzare e migliorare il suo aspetto. Il Dott. Stefano Malloggi ricorda che le cicatrici non possono essere cancellate, proprio perchè sono segni permanenti, ma possono essere comunque migliorate.
Le persone con la pelle scura sono più facilmente soggette alla formazione di cheloidi, ma questo non è l’unico fattore che può determinare la predisposizione. Spesso si possono riscontrare nei giovani o nei bambini, ma non è escluso che anche gli adulti possano riscontrare la presenza di un cheloide.
È certo che la predisposizione genetica gioca un ruolo fondamentale nella comparsa di cicatrici irregolari, ma il Prof. Dini ricorda che ci sono anche delle situazioni (ustioni e traumi profondi) nelle quali le probabilità di sviluppare esiti cicatriziali sgradevoli possono aumentare al di lá delle caratteristiche del soggetto.
I medici del Centro Dermatologico Listro spiegano che le regioni più frequentemente colpite da questa tipologia di cicatrici sono: l’area presternale, dorsale, cervicale, deltoidea (spalla) e i lobi delle orecchie.
Questo è uno dei passaggi più importanti per ottenere un buon risultato, qualunque sia il trattamento da eseguire. Si consiglia vivamente di rivolgersi a uno specialista sul campo per ridurre al minimo i rischi che potrebbero insorgere.
Il medico di cui avrai bisogno sarà o un Dermatologo o un Chirurgo Plastico, dipendendo dal tipo di trattamento che realizzerai. Naturalmente, è il chirurgo o il medico a scegliere il trattamento migliore per te, che verrà selezionato in base alle sue valutazioni e alle tue esigenze.
Che si tratti di pressoterapia, rimozione chirurgica, radioterapia o corticoterapia, non prendere la decisione in modo precipitoso: è meglio concedersi un po’ di tempo per fare qualche ricerca su siti specializzati, come il sito della federazione nazionale dell'Ordine dei Medici, per vedere se il nome del tuo medico figura tra gli specialisti qualificati e autorizzati.
Una consulenza specialistica è obbligatoria in modo che il medico possa vedere se la lesione è effettivamente un cheloide o una cicatrice ipertrofica. Infatti, esistono diverse varietà di cicatrici e le caratteristiche della loro evoluzione possono essere molto complesse, motivo per cui una consultazione specializzata è sempre fortemente raccomandata anche per far sì che il medico possa valutare le probabilità di successo di un eventuale trattamento.
Quindi in caso di dubbi su un prurito o una cicatrice anormale conviene richiedere un appuntamento con un dermatologo, così da poter valutare la natura della lesione cutanea e il trattamento terapeutico.
La prima visita, precisa il Prof. Dini, serve anche per stabilire se ci sono possibili problemi di coagulazione o di pressione che potrebbero influire sull’esito cicatriziale e sulla scelta del trattamento. Infine, in questa occasione il medico potrà anche darvi dei consigli in merito all’assunzione di farmaci o sostanze come l’alcol e il tabacco che possono interferire con il processo di cicatrizzazione.
I trattamenti rivolti al miglioramento delle cicatrici ipertrofiche e cheloidee sono numerosi e ciascuno di essi si contraddistingue per procedura e decorso.
Chirurgia: questa opzione non è sempre indicata, soprattutto a causa dell'elevato tasso di recidiva, ma può dare buoni risultati se accompagnata da un trattamento complementare. La procedura viene eseguita in anestesia locale e non richiede una degenza ospedaliera.
Pressoterapia: ha lo scopo di ammorbidire la cicatrice optando per una soluzione di compressione meccanica e permanente attraverso l’applicazione di medicazioni in silicone. Questo metodo riduce il diametro dei fibrocollageni e i mucopolisaccaridi, inoltre agisce anche sulla regolazione vascolare. È un trattamento che richiede del tempo, poiché ci vorranno circa 6 mesi per vedere i risultati. Inoltre il paziente dovrà indossare indumenti a compressione elastica che aderiscano perfettamente alla pelle. Per alcune parti del corpo, come il viso ad esempio, le medicazioni in silicone verranno applicate 24 ore su 24.
Dermajet o corticoterapia: è un'iniezione realizzata con una microsiringa che prende la forma di una penna. Il medico inietta i corticosteroidi nella cicatrice, come ad esempio Kenacort Delay 40. Sarà necessario iniettare il prodotto sull'intera lunghezza del derma della zona interessata. Il numero di sessioni richieste dipenderà dal caso e dalla dimensione della cicatrice, ma le iniezioni dovrebbero essere distanziate di almeno 3 settimane l'una dall'altra.
Laser: le tipologie di laser utilizzare per la riduzione delle cicatrici ipertrofiche e dei cheloidi sono diverse e includono Laser CO2 frazionato, Laser Q-Switched QS4, Laser NdYAG e molti altri. Il laser colpisce la parte più esterna della pelle, eliminando lo strato più superficiale e stimolando la rigenerazione cellulare negli strati più in profondità.
Radioterapia: questa soluzione viene utilizzata, in genere, quando tutti gli altri metodi non hanno funzionato dal momento che una pelle irradiata potrebbe aprire la porta a vari rischi di cancerizzazione, anche se la quantità delle dosi utilizzate non è importante. Spesso, questo trattamento è associato a un'operazione di riduzione iniziale. Prima di questo tipo di procedura, potrebbe essere necessario eseguire una scansione per definire l'area da trattare e controllare gli organi da proteggere se la cicatrice si trova in un'area sensibile. La procedura viene eseguita in anestesia locale.
Tutto dipenderà dalle caratteristiche del paziente, dal tipo di trattamento e dalla risposta della pelle.
Nella maggior parte dei casi, può essere indicato un massaggio con una pomata al cortisone o con una crema specifica per alleviare le irritazioni della pelle.
Nel caso in cui il paziente fosse stato sottoposto a una procedura chirurgica, il medico potrà prescrivere dei farmaci analgesici per calmare dolori o fastidi.
In tutti i casi, sia che si tratti di cicatrici ipertrofiche che cheloidee, i risultati attesi sono la diminuzione e l'attenuazione più o meno significativa delle dimensioni e del volume della cicatrice. Per loro stessa natura e definizione le cicatrici sono permanenti e indelebili, pertanto non è possibile eliminarle completamente, a prescindere dal trattamento eseguito, come avverte anche il Dott. Luca Leva.
Per aumentare le probabilità di ottenere un buon risultato il Dr. Alfredo Logatto suggerisce di intervenire sulle cicatrici entro i primi 6 mesi dalla loro formazione.
Gli effetti collaterali sono diversi a seconda del trattamento scelto, ma i rischi e gli effetti collaterali che potrebbero indurre possono essere riassunti nei seguenti: