Il ruolo della chirurgia maxillo-facciale in chirurgia estetica
La chirurgia maxillo-facciale può migliorare la qualità della vita e la percezione di sé, nonché risolvere problemi funzionali derivanti da malformazioni dento-facciali. Per sapere quando è necessaria la chirurgia maxillo-facciale, come si svolge l'intervento e quali sono i risultati auspicabili, abbiamo intervistato il Dott.Raffaele Rauso, chirurgo plastico di Roma specializzato in Chirurgia Maxillo-Facciale.
Che cosa s'intende per chirurgia maxillo-facciale?
La chirurgia maxillo-facciale è una branca chirurgica super-specialistica che si occupa a 360 gradi della chirurgia del volto. Il chirurgo maxillo-facciale è colui che ha dimestichezza nel lavorare sia con i tessuti molli (cute, muscoli, etc), che con quelli duri (le ossa) del volto, ciò permette il raggiungimento di risultati chirurgici spesso sorprendenti.
Chi può eseguire un intervento di chirurgia maxillo-facciale?
Di sicuro un chirurgo che abbia effettuato un training piuttosto lungo, ed abbia ben chiara l'anatomia del volto a partire dalle ossa fino a giungere in superficie alla cute.
In quali casi è necessario o indicato sottoporsi ad un intervento di chirurgia maxillo facciale?
Nel campo estetico si consiglia un intervento di chirurgia maxillo-facciale nel caso delle cosiddette deformità dento-facciali. Tale termine può generare confusione facendo pensare al paziente problematiche legate esclusivamente alla bocca, invece per deformità dento facciali si intendono condizioni che piuttosto frequentemente riscontriamo, come ad esempio un mento troppo lungo o troppo corto (il cosiddetto mento sfuggente), oppure un'ipoplasia malare (zigomi poco rappresentati), etc. Si parla di deformità dento-facciali perché quando c'è un'alterazione scheletrica che modifica i tratti del volto, spesso sono concomitanti delle malposizioni dentali, di fatti per raggiungere ottimi risultati estetici, spesso è necessario ricorrere ad un odontoiatra per completare il lavoro svolto dal chirurgo.
Paziente affetta III classe dento scheletrica trattata chirurgicamente previo intervento di chirurgia bimascellare.
Ci si può rivolgere al chirurgo maxillo-facciale anche per casi di malocclusione?
O riguarda solamente il dentista? Come dicevo in precedenza, spesso una deformità scheletrica si accompagnata ad una malocclusione (un cattivo rapporto tra le arcate dentarie), in questi casi è fondamentale un'equipe multidisciplinare ove oltre un chirurgo con competenze sia sui tessuti duri che molli, é importante la presenza di un odontoiatra. In poche parole l'odontoiatra (il dentista) guarda i denti, il chirurgo ciò che c'è attorno.
Che cos'è la chirurgia bimascellare nell'estetica facciale?
È un intervento molto praticato che permette di riarrangiare i rapporti del mascellare superiore e della mandibola tra di loro, oppure di modificare i rapporti del complesso maxillo-mandibolare (il terzo inferiore della faccia) nei confronti del volto stesso. Questo tipo di chirurgia spesso evita l'utilizzo di protesi zigomatiche, mentoniere, etc.
Vengono utilizzate delle protesi? Sono molto care? Sono personalizzate?
Le protesi facciali sono degli ottimi presidi che aiutano a modificare la conformazione ossea del volto. Tradotto in "soldoni" le protesi possono mimare ciò che si potrebbe ricreare chirurgicamente tagliando le ossa del volto (con delle osteotomie) e riposizionadole secondo i risultati desiderati. Il costo delle protesi non è generalmente molto alto, ed il loro inserimento è piuttosto agevole e sicuro. Non nascondo che spesso, quando sono richieste minime modifiche dell'impalcatura scheletrica facciale, opto per l'inserimento di una protesi. Le protesi facciali possono essere personalizzate, ovvero è possibile creare delle protesi "ad personam" ma in questi casi i costi lievitano notevolmente ma, a meno che non ci si trovi a fronteggiare grosse demolizioni oncologiche od esiti di grossi traumi, le cosiddette protesi "preconfezionate" possono tranquillamente essere modellate durante l'intervento chirurgico.
Paziente affetta da II classe dento scheletrica trattata chirurgicamente previo un intervento combinato di rinoplastica, inserimento di protesi mentoniera e liposcultura del collo.
La chirurgia maxillo-facciale riguarda una casistica molto varia date le infinite possibilità di asimmetrie e difetti traumatici, come avviene lo studio di ogni caso?
È fondamentale l'esperienza del chirurgo, e soprattutto ripeto è fondamentale che il chirurgo sia capace di lavorare sia sui tessuti duri che molli, infatti se è presente un difetto scheletrico di lieve entità è possibile correggerlo anche con un trapianto di grasso autologo (lipofilling).
Quanto durano in genere gli interventi?
Non più e non meno dei comuni interventi di chirurgia estetica facciale, naturalmente molto dipende dall'abilità del chirurgo Com'è il postoperatorio? Dipende dal protocollo farmacologico utilizzato. È fondamentale avere in équipe un'anestesista esperto che conosca i "trucchetti" per evitare un gonfiore eccessivo, e sopratutto quando si lavora solo sui tessuti duri, a differenza dei tessuti molli, non si verificano lividi (ecchimosi) cutanei.
Ha riscontrato nei suoi pazienti una difficoltà ad abituarsi ai nuovi lineamenti?
Assolutamente no, caso mai gratitudine!