​Cinque verità sull'aumento del pene

​Cinque verità sull'aumento del pene
Ilaria Lorio
Dopo gli studi in Giornalismo Digitale mi sono specializzata nella redazione di articoli su salute e medicina, dal 2014 scrivo su moda, bellezza e chirurgia plastica.
Creazione: 30 mar 2015 · Aggiornamento: 30 mar 2015
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In cosa consiste, quali sono i possibili risultati e complicazioni? Sono questi gli interrogativi principali che i pazienti si pongono, sfruttando Internet per raccogliere informazioni prima di pianificare un appuntamento con lo specialista.

In questo articolo chiariamo gli aspetti più importanti di questa procedura, ma attenzione: le domande specifiche devono essere rivolte allo specialista al momento della visita di valutazione.

1) Non è sinonimo di falloplastica

La maggior parte di coloro che cercano informazioni sull'ingrandimento del pene usa il termine "falloplastica". Concettualmente, però, il significato non è lo stesso.

La falloplastica è un intervento chirurgico progettato per la ricostruzione del pene, per difetti congeniti o nel corso di un mutamento di sesso. Noto anche come plastica peniena, si effettua utilizzando tessuto prelevato da un'altra parte del corpo. L'obiettivo dell'intervento è ristabilire la capacità funzionale del pene e, in alcuni casi, ottenere un miglioramento estetico.

2) Si tratta di una procedura tuttora in fase sperimentale

Come determinato dal Consiglio Federale di Medicina brasiliano, le procedure che modificano il volume o le dimensioni del pene devono restare circoscritte a circoli accademici. La chirurgia è complessa e ci sono diversi rischi. Proprio per questo motivo, il paziente deve firmare un consenso speciale.

3) Può essere necessario intervenire più volte

Quando si parla di ingrandimento del pene, le procedure sono fondamentalmente due:

  • per guadagnare tempo si può eseguire un intervento chirurgico sul legamento sospensorio del pene, che porta a un aumento della proiezione
  • la tecnica più utilizzata però è il riempimento con grasso autologo prelevato dal corpo del paziente. Ci sono alcuni medici che utilizzano il polimetilmetacrilato (PMMA).

Gli esperti sostengono che gli interventi vengono effettuati principalmente per modificare la lunghezza, ma il risultato è imprevedibile, in quanto dipende dall'anatomia del paziente e spesso nel corso degli anni il pene torna all'aspetto precedente.

In caso di riempimento con grasso autologo, i problemi principali sono correlati al riassorbimento del materiale e alla comparsa di increspature.

Le complicanze più comuni sono perdita di sensibilità, infezioni e necrosi.

4) Deve essere effettuato solo da uno specialista

Si tratta di una procedura complessa. Il pene infatti è un organo dotato di grande vascolarizzazione e indebiti interventi possono alterarne o impedirne il funzionamento corretto, influenzando le prestazioni durante il rapporto sessuale.

La chirurgia deve essere eseguita perciò da professionisti esperti e qualificati, è fondamentale l'associazione tra urologi e chirurghi plastici.

5) Molti dei pazienti non hanno bisogno di alcun intervento

La maggior parte dei pazienti che richiedono procedure di valorizzazione del pene ha preoccupazioni infondate per le sue dimensioni in condizione di riposo. Si tratta della cosiddetta "sindrome dello spogliatoio", ossia l'ansia nel confronto con i coetanei.

Gli esperti sottolineano che spesso le dimensioni del pene quando è in stato di erezione rientrano nella normalità, mentre i casi realmente problematici sono limitati a lunghezze inferiori ai 7 centimetri.

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