Intervistiamo il Dottor Campiglio sulla Mastopessi
Obiettivo principale della mastopessi è quello di ridonare "giovinezza" al seno rimodellandolo e risollevandolo.
Anche quest'anno i dati forniti dalle principali società scientifiche del settore, come ad esempio ISAPS, mostrano che è in continuo aumento il numero di donne che affrontano con successo e grande soddisfazione questo tipo di intervento.
Qui di seguito alcune domande che abbiamo posto al Dottor Gianluca Campiglio per voi.
Sono un buona candidata per un lifting del seno?
Non occorre ricordare l'importanza simbolica e psicologica del seno. Spesso le donne che percepiscono il loro seno con insoddisfazione hanno pesanti ricadute sull'autostima, nella vita di relazione e addirittura nella sessualità. Quando per l'eccessivo rilassamento l'esporre il proprio corpo d'estate, davanti ad uno specchio o nel camerino di un negozio causa disagio, quando nell'intimità di coppia il mostrarsi causa infelicità è arrivato il momento di chiedersi se è il caso di rivolgervi ad uno specialista in Chirurgia Plastica per valutare la possibilità di ricorrere ad una mastopessi.
In generale la mastopessi o, come dicono più efficacemente gli americani il lifting del seno, può essere indicata per le donne che presentano uno o più di questi inestetismi del seno:
- Rilassamento (ptosi) mammario
- Asimmetria di posizionamento sul torace del seno
- Capezzoli cadenti e areole allungate (la zona più scura che circonda i capezzoli),
Se poi il volume mammario è troppo grande o troppo piccolo, alla mastopessi può essere associata una riduzione o un aumento del seno
Ecco una lista di situazioni che possono provocare o favorire un rilassamento delle mammelle:
- gravidanza, allattamento, aumento o perdita di peso,
- normale trascorrere del tempo (invecchiamento) che porta rilassamento e perdita di tono dei tessuti, modificazioni della ghiandola mammaria e conseguente cedimento;
In termini di pro e contro bisognerà quindi considerare che ad intervento ultimato, compatibilmente con la situazione di partenza si avrà una forma migliorata del seno in termini di proiezione, simmetria e turgore. Gli svantaggi sono che comunque gli effetti del sollevamento potrebbero lentamente diminuire nel tempo a causa della gravità e dell'invecchiamento e che rimangono sempre delle cicatrici che potranno essere nascoste dal reggiseno o dal costume da bagno ma che sono comunque permanenti.
Come viene eseguito l'intervento?
La mastopessi viene eseguita in anestesia generale o locale con sedazione endovenosa.
Le diverse tecniche per la rimozione della pelle del seno in eccesso e del suo rimodellamento determinano il posizionamento finale delle incisioni e quindi, delle cicatrici risultanti.
Il chirurgo prima dell'intervento seleziona una tecnica in base alla dimensione e alla forma del seno ed ancora in relazione alle dimensioni e alla posizione dell'areola. Vengono altresì valutati: il grado di rilassamento del seno, la qualità e l'elasticità della pelle e il suo grado di eccesso. Il chirurgo plastico in sala operatoria rimuove questa eccedenza e sposta il capezzolo e l'areola in una posizione più elevata.
Se l'areola è diventata troppo ampia si può decidere anche di ridurne le dimensioni. Il chirurgo, eliminato l'eccesso di pelle, utilizza sia suture profonde nel tessuto del seno per supportare la nuova posizione del seno per un periodo di tempo più lungo, che suture più superficiali per chiudere le ferite.
I capezzoli e le areole vengono riposizionate mantenendole collegate a vasi e nervi e questo consente di solito di preservare la sensibilità e la capacità di allattare. In alcune pazienti, può essere possibile evitare l'incisione orizzontale sotto il seno e, molto più raramente anche quella verticale, che va dal bordo inferiore dell'areola alla piega del seno, ma queste sono variabili soggettive che cambiano da persona a persona e che si possono determinare solo dopo una visita specialistica.
Opzioni e tecniche di intervento
Ecco una descrizione dei diversi modelli di incisione e tecniche che si possono utilizzare:
- L'incisione ad "ancora" (fig. 1), realizzata intorno al perimetro dell'areola, quindi verticalmente dall'areola alla piega del seno ed orizzontalmente lungo la piega del seno. E 'indicata nelle donne con un grado importante di rilassamento, che non può essere risolto in misura soddisfacente con tecniche meno invasive. Questa incisione è comunque la tecnica più tradizionale ed efficace per questo risulta essere la più utilizzata anche per ridurre le dimensioni del seno.
- La tecnica a "buco della serratura" (fig.2), viene realizzata intorno al perimetro dell'areola e verticalmente verso il basso dalla areola alla piega del seno, è adatto per le donne con un grado moderato di cedimento
- La mastopessi periareolare (fig.3) con incisione fatta lungo il perimetro dell'areola che è indicata per le donne con un grado molto lieve di cedimento. Spesso viene utilizzata dal chirurgo in combinazione con il posizionamento di protesi.
Esiste anche una tecnica detta "mezzaluna", che è poco usata, e che prevede un'incisione solo lungo la metà superiore del areola. Una losanga di cute a forma di mezzaluna di pelle viene rimosso sopra tale linea e la pelle circostante viene suturata all'areola.
Come saranno le cicatrici?
Come avete avuto modo di vedere le cicatrici variano a seconda della tecnica utilizzata. Compito dello specialista è quello di valutare il grado di rilassamento del seno e suggerire di conseguenza la tecnica migliore e più efficace. Sbagliato sarebbe, invece, il percorso inverso ossia quello in cui è la paziente che richiede al chirurgo la tecnica di cui ha sentito parlare o che ha visto applicata nella sua amica perché quella soluzione, per le caratteristiche del suo seno, potrebbe non essere indicata. E' chiaro che il chirurgo cercherà di limitare il più possibile il numero e l'estensione delle cicatrici finali ma questo deve avvenire non a scapito della qualità finale della forma del seno rimodellato.
Anche se le cicatrici sono permanenti nella maggior parte dei casi sbiadiscono e migliorano in modo significativo nel corso del tempo. Molto importante è la predisposizione del singolo paziente nel fare cicatrici più o meno belle. Purtroppo questa caratteristica non può essere cambiata essendo geneticamente determinata (come il colore degli occhi o quello dei capelli ) e non può nemmeno essere prevista: non è detto che se una paziente ha una bella cicatrice da appendicectomia necessariamente quelle della mastopessi saranno altrettanto belle (la qualità della cicatrice infatti dipende anche dalla zona del corpo in cui si trova e dalla tensione sui margini della ferita che nel caso della mastopessi è maggiore che in altri interventi chirurgici).
Subito dopo la mastopessi
In generale le mammelle sono bendate ed è possibile anche avere due drenaggi chirurgici quando vengono anche impiantate delle protesi mammarie. Svanita l'anestesia, si può iniziare ad avvertire un lieve dolore ed è possibile avere anche qualche arrossamento e gonfiore. Altri effetti indesiderati ma comuni sono bruciore, intorpidimento o cambiamenti di sensibilità del capezzolo, prurito intorno ai siti di incisione e una maggiore consistenza e pienezza delle mammelle. Tutti questi effetti comunque diminuiscono nel corso delle prima settimana.
Per quanto riguarda il periodo di recupero dopo l'intervento chirurgico di mastopessi è di vitale importanza seguire alcune semplici avvertenze come ad esempio la cura dei drenaggi (se presenti), la regolare assunzione di antibiotici e l'attenersi ad un livello e tipo di attività che non metta a rischio i punti appena dati. E' importante ricordarsi che comunque la quantità di tempo necessario per il recupero completo varia notevolmente tra gli individui.
In linea di massima il giorno stesso dell'intervento chirurgico, si è incoraggiati a scendere dal letto per brevi periodi di tempo e a camminare. E' possibile muovere le braccia fin da subito ma bisogna evitare sforzi ed il sollevamento con pesi in quanto queste attività potrebbero causare un aumento di gonfiore o addirittura sanguinamento.
Meglio dormire per qualche giorno sulla schiena ed evitare pressioni sul seno. Due giorni dopo l'operazione vengono rimossi eventuali drenaggi chirurgici mentre i punti di sutura sono in genere riassorbibili e quindi non devono essere tolti. Dopo l'intervento, a seconda del tipo di occupazione, spesso è possibile tornare a lavorare entro una settimana. Si dovrebbe evitare un eccesso di attività fisica e sportiva per almeno le prime due settimane dopo l'intervento chirurgico. In alcuni casi si può notare una ridotta sensibilità nelle aree capezzolo e dell'areola, solitamente temporanea; tuttavia, prima che la sensibilità torni normale possono passare settimane, mesi o anche più di un anno.
Anche la forma definitiva del seno può richiedere un certo tempo di "assestamento" per assumere maggiore naturalezza. Le cicatrici saranno inizialmente di colore violaceo, rosso o rosa. Rimarranno così per molti mesi dopo l'intervento per poi scolorirsi progressivamente, grande attenzione dovrà fatta nell'esporsi al sole a seno nudo: si sconsiglia di farlo senza una protezione totale fino a maturazione completa delle cicatrici.
Qui di seguito alcuni esempi di interventi eseguiti dal Dottor Campiglio.
Dottor Gianluca Campiglio - Specialista in Chirurgia Plastica Estetica e Ricostruttiva