Mastopessi, quando e perchè operarsi

Mastopessi, quando e perchè operarsi
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Ha ricevuto il certificato d'eccellenza EBOPRAS in Chirurgia Plastica ed Estetica ed ha lavorato presso l'Istituto Europeo di Oncologia occupandosi di chirurgia mammaria e ricostruzione facciale.
Creazione: 14 gen 2019 · Aggiornamento: 4 dic 2020

Con il passare degli anni le mammelle di molte pazienti hanno la tendenza a scendere verso il basso in posizione eretta, questa condizione prende il nome di ptosi mammaria.

Spesso gravidanze e forti dimagrimenti accelerano il processo di ptosi mammaria. L’intervento di correzione di questa inesorabile discesa prende il nome di mastopessi. Concettualmente è molto simile all’intervento di lifting del volto, vengono riposizionati infatti nella posizione ideale i volumi mammari.

L’intervento è consigliato  alle pazienti che sono contente delle loro seno da vestite, quando il reggiseno permette di tenere le mammelle in posizione ideale, ma che non si sentono attraenti a torace nudo perché la mammella ha perso la sua tonicità e a causa di ciò si adagia sulla parete addominale.

In molte pazienti non è necessario l’utilizzo di protesi o di lipofilling per trattare il problema, anche se l’intervento di pessi può essere associato a questi interventi per aumentare il volume del cono mammario oltre a modificarne la forma. 

Quali sono le cause della ptosi mammaria? 

I fattori che si sono dimostrati direttamente correlati a un maggiore rischio di ptosi mammaria sono:

  • fumo di sigaretta
  • numero di gravidanze
  • alto BMI (indice di massa corporea)
  • mammelle di volume elevato
  • importanti variazioni di peso
  • menopausa

L’esercizio Fisico potrebbe aver aumentato una ptosi?

Se le mammelle sono di di volume importante e se non adeguatamente supportate durante attività fisiche come correre, saltare possono andare incontro a una ptosi accelerata. Consigliamo quindi reggiseni di tipo sportivo per ritardare questo processo.

È vero che la ptosi mammaria è aggravata dalla nutrizione al seno?

No, era un concetto diffuso anni fa, ma ormai scomparso per la mancanza di fondamento scientifico.

Quali tecniche sono più di frequente utilizzate?

Le tecniche di rimodellamento delle mammelle sono varie e spesso adattate al seno della paziente per adattarsi al meglio allo specifico caso.

Le tecniche di rimodellamento sono quindi innumerevoli ma viste “dall’esterno” sono classificabili con soli 3 tipi di incisioni:

  • incisione periareolare (linea gialla)
  • incisione periareolare + verticale (linea blu)
  • incisione periareolare + verticale + orizzontale (linea rossa)

La scelta della tecnica è spesso legata al tipo e al grado di deformità da trattare, sarà discussa insieme durante la visita pre-intervento. Come è facile intuire la scelta di interventi con il maggior numero di incisioni è obbligata in casi di ipertrofia o ptosi mammaria molto importanti.

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Cosa aspettarsi dopo l'intervento?

Già nel post-operatorio indosserete un reggiseno di tipo sportivo, senza ferretti e con allacciatura anteriore. Lo indosserete in maniera continuativa per il primo mese dopo l’intervento.

Potrebbero essere inseriti dei drenaggi alle mammelle che saranno rimossi in prima o seconda giornata dopo l’intervento. Sebbene raramente necessari i drenaggi devono essere visti come una precauzione aggiuntiva dettata dal tipo di intervento. Al risveglio è normale sentire un indolenzimento della regione e possono comparire gonfiore e ecchimosi a livello mammario e del torace. Questi tendono a peggiorare il giorno dopo l’intervento e a scomparire in una o due settimane seguenti. Sarete assolutamente autonomi per alzarvi già da qualche ora dopo l’intervento.

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