La vera operazione bikini: sfatiamo i luoghi comuni sulla mastoplastica additiva in estate

La vera operazione bikini: sfatiamo i luoghi comuni sulla mastoplastica additiva in estate
11 sedi di Belluno, Genova, La Spezia...
Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, socio SICPRE e GIST. Durante la sua carriera ha realizzato più di 3000 interventi e oltre 6000 trattamenti estetici.
Creazione: 1 lug 2013 · Aggiornamento: 16 lug 2019

Molte donne decidono di approfittare delle vacanze estive per sottoporsi a interventi di chirurgia plastica, evitando così di assentarsi dal lavoro. Mentre nel passato si sconsigliava di sottoporsi ad alcuni interventi come ad esempio la mastoplastica, oggi le nuove metodiche permettono di avere un postoperatorio molto più rapido e con meno complicanze. È giusto però prendere le corrette precauzioni per vivere un'estate serena e un altrettanto sereno rientro.

Abbiamo intervistato il Dott. Cristiano Biagi per scoprire come vivere al meglio l'intervento di mastoplastica additiva in estate.

Mastoplastica additiva

Quale tipo di intervento di mastoplastica effettua normalmente e perché?

Nella stragrande maggioranza delle mie pazienti posiziono le protesi dietro il muscolo grande pettorale, secondo la tecnica dual plane, cioè parzialmente retromuscolare: la protesi è coperta per i suoi 2/3 dal muscolo e solo per il terzo laterale dalla ghiandola mammaria. Questa tecnica va eseguita obbligatoriamente nelle pazienti magre o normopeso, dove lo spessore dei tessuti superficiali (pelle, grasso e ghiandola mammaria) è scarso: "nascondere" la protesi dietro il muscolo garantisce un risultato naturale, cioè "non si vede né si sente al tatto"; inoltre il continuo massaggio esercitato dal muscolo sulla superficie della protesi riduce il rischio di contrattura capsulare; infine il muscolo "fa pesare di meno" la protesi sulla ghiandola e sulla pelle, sorreggendola e ostacolando così la tendenza alla caduta della mammella in basso (ptosi) col passare del tempo. Realizzo la tecnica dual plane preservando e rispettando al massimo il muscolo grande pettorale, che viene quindi "staccato" poco o nulla dalle sue inserzioni sterno costali, ma semplicemente scollato: ciò permette una ripresa molto rapida dei movimenti con le braccia e minimi e transitori fastidi.

La tecnica retro ghiandolare la riservo - sempre meno frequentemente, prediligendo comunque la dual plane per i vari motivi sopraddetti - alle pazienti con abbondante spessore dei tessuti di rivestimento; la tecnica completamente retromuscolare (protesi dietro il muscolo pettorale e anche dietro il muscolo dentato) solo alle culturiste.

Inserisco le protesi o dal solco sottomammario o dall'areola (più esattamente incidendo la pelle al confine tra cute scura dell'areola e cute bianca della mammella); nel lungo periodo le cicatrici cutanee sono sovrapponibili come qualità, mentre nel breve periodo la cicatrice periareolare guarisce prima, essendo fin da subito poco o nulla visibile: pertanto preferisco adoperare questo approccio se le dimensioni dell'areola sono congrue al passaggio della protesi; per protesi molto grandi ed areole piccole è indispensabile invece "passare" dal solco.

Esiste un determinato tipo di intervento di mastoplastica che non si dovrebbe fare d'estate? Perché?

Molto dipende dal programma estivo della paziente e dal tempo che ha a disposizione per sostenere una sia pur breve convalescenza. Se le semplici mastoplastiche additive guariscono in genere molto rapidamente e permettono un rapido ritorno alla vita sociale e lavorativa, le mastoplastiche diverse, cioè la riduttiva- mastopessi e le correttive, come ad esempio quelle per mammelle tuberose, e tutte le mastoplastiche secondarie richiedono da parte della paziente e del chirurgo  una maggiore attenzione sopratutto alla gestione delle suture, che sono decisamente più lunghe e numerose rispetto alla cortissima (5-6 cm) sutura intradermica della masto additiva: le medicazioni da fare in ambulatorio, ad esempio, sono di più e più ravvicinate.

Mastoplastica additiva

Che tipo di protesi mammaria utilizza? C'è differenza tra le protesi riguardo la perfomance durante il periodo estivo?

Tutte le protesi sono garantite e assicurate a vita e non cambia la loro "resa" in estate. Utilizzo nel 90% delle mie pazienti protesi al gel di silicone coesivo, a superficie testurizzata, ed anatomiche ( cioè "a goccia"), tanto nelle additive quanto nelle mastopessi: il risultato finale è molto più elegante a mio avviso di quello ottenibile con le protesi rotonde, che spesso causano uno sgradevole effetto "palla" soprattutto se posizionate davanti al muscolo; inoltre, per rispondere ad una delle domande che più spesso mi viene posta a riguardo del maggior rischio di rotazione, la protesi anatomica, se ben collocata (cioè se la "tasca" è delle dimensioni giuste) non ruota. Infine, oggi esistono talmente tante misure che- contrariamente a qualche anno fa- è possibile anche con le anatomiche riempire adeguatamente il polo superiore della mammella (anatomiche ad alto profilo).

Quali sono le precauzioni da prendere prima dell'intervento? (Esposizione al sole, sport, alimentazione, etc.)

Prima dell'operazione non ci sono particolari precauzioni da seguire, salvo ovviamente il digiuno dalla sera prima.

Il processo di cicatrizzazione è uguale o più lento in estate?

Non esistono studi specifici che dimostrino una differenza sostanziale nei tempi di guarigione dopo l'intervento tra estate e inverno; sappiamo però che in estate il nostro organismo è - per motivi legati ai ritmi ormonali, alla luce ed al diverso consumo calorico, maggiore in inverno- più orientato verso l'anabolismo, cioè verso la produzione di proteine e la crescita dei tessuti; in linea teorica quindi la guarigione delle ferite incluse quelle della mastoplastica sarebbe più rapida d'estate.

Mastoplastica prima e dopo

E come comportarsi durante il postoperatorio?

Il consiglio fondamentale e più semplice è quello di ascoltare i segnali del proprio corpo: non sforzarsi nei movimenti delle braccia se si avverte fastidio o dolore, sensazioni frequenti nei primissimi giorni (7-10 giorni sopratutto); indossare un reggiseno apposito, alla notte per un mese e di giorno il più possibile, salvo eventi mondani di breve durata.

Condurre una vita normale, a casa, senza obbligo (anzi è sconsigliato!) di stare a letto, rilassarsi sia mentalmente che fisicamente. Direi che un buon consiglio è quello di "approfittare" della convalescenza per dedicarsi ad attività fisicamente poco impegnative, come la lettura o l'ascolto di musica, spesso trascurate a causa dei ritmi troppo veloci imposti dal vivere moderno, ma estremamente gratificanti.

A parte il calore, per quanto tempo bisogna stare a riposo?

Consigliamo di evitare ambienti caldi e umidi per i primi 15 giorni, periodo di tempo necessario a che le ferite si rimarginino (la rimozione della sutura intradermica- interamente nascosta- va fatta dopo 10-12 giorni); bisogna astenersi dalle attività sportive che interessano la parte alta del corpo per un mese; la ripresa del lavoro avviene dopo i primi 7 giorni nelle pazienti che svolgono una professione prevalentemente intellettuale, dopo 10-15 giorni nelle altre.

Dopo quanto tempo è possibile esporsi al sole o fare il bagno?

Si può prendere il sole e fare il bagno dopo 15-20 giorni senza esagerare nei tempi di esposizione, ovviamente in bikini e se il chirurgo nel singolo caso avrà valutato che le ferite superficiali sono guarite. 

Annuncio

Le informazioni contenute in Guidaestetica.it non possono sostituire in nessun caso la relazione tra medico e paziente. Guidaestetica.it non difende un prodotto o servizio commerciale.